Le evoluzioni di casa EVOLV – La storia.

Anno 2024, lo svapo continua ad evolversi.

Ma serve davvero evolversi?
Il vecchi SX350J di Yihi era già un circuito perfetto anche per l’uso in TC, arrivò l’SX480J, il primo circuito impostabile a tramite pulsante a joystick ma per “sfondare” nel mercato delle mod ha dovuto produrre un circuito compatibile con le dimensioni del DNA60 di Evolv, l’SX600J.
Dicodes, produttore di piccole opere d’arte come le sue Dani Box di tutte le fogge e dimensioni per fare colpo nel mercato delle mods ha dovuto introdurre un suo circuito compatibile per dimensioni col DNA60, il BF60, del tutto identico come prestazioni con l’FL80 ma che aveva dimensioni maggiori, non “intercambiabili” col DNA.
E anche Omega Vapers, circuiti di eccellenza, prodotto di nicchia, ma ha iniziato ad avere una diffusione maggiore con il suo Nucleo Compact, come menu identico al primissimo Aulus ma finalmente con dimensioni che lo rendessero compatibile ad essere installato su box inizialmente equipaggiate col DNA60 di Evolv.

Il display del nuovo DNA60C

Il DNA60 è uno standard industriale? C’è bisogno che si evolva? Nella mia ormai lunga esperienza, direi di no, ho visto un sacco di circuiti mediocri nel funzionamento ma solo perché Evolv lo fornisce con dei preset “demo” molto mal fatti, troppi modder non lo aggiornano ne lo personalizzano e spesso fare su una scocca una fessura per installare una porta micro USB per collegare il circuito al pc e aggiornarlo e settarlo a propria cura tramite eScribe evidentemente è un lavoro troppo complicato, il DNA60, malgrado i suoi 8 anni di età (è “nato” nel 2016) se ben settato e impostato è un circuito imbattibile per prestazioni, semplicità di setup e bassi consumi di batteria.

Ma ci vogliono nuove novità, se no non si venderebbero più box nuove e circuiti nuovi...
A dire il vero Evolv aveva già provato ad “evolversi”, seppure con non molto successo: il DNA75 Color (e la sua evoluzione DNA100 Color, pressochè identico ma con la potenza in erogazione alzata per poter sfruttare meglio le batterie 20/21700) non ha avuto molto successo, circuito con pulsante fire + display grande + tre pulsanti di selezione e conferma + porta USB tutto cablate sulla stessa board, un circuito di dimensioni enormi (più grande dell’Yihi SX350J che, per via delle dimensioni non fu mai amato dai modder) che richiedeva box specificamente progettate per essere installato, box che comunque finivano per essere di grandi dimensioni.
Ma poi, col DNA60 disponibile in versione small (compatibile coi vecchi DNA30 e 40 “schermo piccolo”) e big screen (compatibile con gli ultimi DNA40) serve un circuito diverso?

Evolv ci prova.
E forza il mercato, da annunci ufficiosi dati ai modder in cerca di ricambistica sembrerebbe che a parte pochi circuiti di ricambio Evolv CESSI la produzione dei vecchi modelli restando sui nuovi che sta presentando.
A dire il vero, abbastanza interessanti, DNA30, DNA60C e DNA80C.

Il nuovo DNA30

L’ho visto solo in foto su un proto di una box di un modder che annunciava la produzione di un nuovo modello e da chiacchiere su un forum di tecnici uno dei quali ha avuto modo di provarlo: se il DNA60 poteva essere intercambiato su mod di dimensioni normali (big screen) o piccole (small screen) utilizzando lo stesso circuito (cambiava solo il display, a due righe lo small e a tre il big e il firmware installato), ora Evolv decide di “splittare” i due  prodotti, con un DNA60C che mantiene le dimensioni di board e di display del “vecchio” DNA60 big screen “bianco e nero” e, come ricambio per le box DNA20/30/40 small/60 small screen il nuovo DNA30.
Ovviamente, dimensioni identiche (e stessa collocabilità) del suo predecessore, rispetto al primo DNA30 ha un limite di lettura coil (dicono) di 0.1 ohm, supporta il TC, dovrebbe essere programmabile tramite eScribe con le stesse modalità del DNA60 small screen, esce limitato di potenza a 30 watt per poterlo utilizzare su box di dimensioni piccole (io l’ho visto su un proto di una box alimentata con batteria 18350).

Questo, tutto nell’ambito del “dovrebbe” visto che, scaricata l’ultima versione di eScribe (la SP53.8) compaiono i punti di menu per personalizzare l’80 Color e il 60 Color ma nessuna menzione viene fatta per questo “nuovo” DNA30 e sulle possibilità di personalizzarlo ne men che meno EVOLV, dopo aver annunciato il circuito, si è degnata di pubblicare le specifiche tecniche del circuito stesso.

Da testare come affidabilità (solitamente la prima batch dei circuiti Evolv non è mai perfetta, come successe col DNA20 e col 30), come idea potrebbe essere estremamente intelligente.

Il DNA80C

Per gli amanti del “flavour” o per chi richiede una box di maggiore potenza per poter sfruttare meglio batterie di grosse dimensioni come le 21700, Evolv ha introdotto il DNA80C.
Switch fire sopra, i due switch di regolazione potenza inferiori, non so se sono “spostabili” e riallocabili come sul DNA60 ma in mezzo c’è un display squadrato di foggia strana, quasi le stesse dimensioni di uno Starplat 75 , ora quasi impossibile da trovare.
Programmabile tramite eScribe, potrebbe essere ottimo per box con poco spazio per il display andando a fare concorrenza al V3 di Dicodes, per altro impostabile solo ad un pulsante (il fire) mentre l’80C supporta i tre pulsanti, anche se bisognerà attendere le prime box su cui verrà installato e i datasheet pubblicati sul sito di Evolv , per adesso ancora non aggiornato con le novità.
Da provare, potrebbe essere anche un ottimo sostituto dello Starplat 75 che, almeno stando ai dati tecnici ufficiali, è dotato in più anche di sensore di movimento della box e quindi è impostabile anche solo con l’utilizzo del pulsante Fire.

Il DNA60C

Studiandoci, un modder in attesa di prepararmi una box con questo circuito, mi ha linkato la NUOVA versione di eScribe, visto che Evolv sono tutto fuorchè persone scrupolose e sul loro sito NUOVO hanno ancora linkata la versione VECCHIA di eScribe, ferma al DNA100 Color, per avere la versione aggiornata per adesso bisogna cliccare qui visto il file con l’Escribe aggiornato è già stato pubblicato sul loro sito ma non linkato per la condivisione.

Provvedo a scaricarlo.

La prima cosa che mi viene chiesta attivando eScribe e selezionando “New” e “DNA60 Color” ovvero crea un nuovo profilo per quel circuito è “Landscape” o “Portrait” ovvero, selezionando le funzioni, Landscape mi da la possibilità di creare un tema di visualizzazione del display in orizzontale (come con i “vecchi” DNA60 normali) mentre in Portrait un tema in verticale, come quello standard del DNA75 Color

Teoricamente, il profilo verticale potrebbe essere molto utile per box (mi vengono in mente la Billet Box o una Unica di Art&Mod) dove il display è installato “per la lunga” e dove una visualizzazione e una impostazione in verticale delle informazioni visualizzate potrebbe essere molto più comoda essendo leggibile senza necessità di girare la box e risolvere anche il problema delle inversioni del display, molto comoda per i vaper mancini che impugnano la box con la mano sinistra ma le ridotte dimensioni verticali del display richiederebbero l’uso di font di dimensioni troppo ridotte per non abbreviare le scritte visualizzate e quindi difficoltoso da leggere, per un utilizzo comodo e “leggibile” del display (dote che mi fa amare il Nucleo Compact di Omega Vaper e il Dicodes BF60) è consigliabile impostare il display in modalità Landscape (orizzontale).

Mentre tutti i circuiti sono dotati di interfacce di visualizzazione standard, chi a barra scorrevole come lo Starplat 75 e gli Omega Vapers, chi a menu nidificato come il Dicodes BF60 e chi a hotkeys (combinazioni di pressione di tasti) come il DNA60 normale, il DNA60 Color è impostato (come gli altri Evolv della famiglia Color) a videate collegate fra di loro in cui in ognuna di esse ci sono accorpate funzioni impostabili e selezionabili.
A prima vista, queste videate di default condividono tutti i difetti tipici dei preset di fabbrica forniti da Evolv ovvero la loro incompletezza: funzioni piuttosto immediate come la selezione del materiale con cui è fatta la coil nel caso si voglia utilizzare la box in modalità TC o il preriscaldamento della coil nel caso si voglia una svapata più soft e delicata o più aggressiva “stile vecchi DNA” coi tabacchi vanno ricercate in giro per le videate in maniera un po’ tortuosa e non immediata, io passai qualche mese la sera a giochicchiare col DNA75 Color prima di trovare la quadra disegnando videate complete di tutte le informazioni, impostate in maniera logica e comprensibile e facili da “scrollare” per passare dall’una all’altra modificando i parametri voluti.

Impostazione delle videate su eScribe

Altro aspetto da notare, sui profili memorizzabili di default vengono riportati i materiali utilizzati per la coil (per l’uso in TC) e le modalità di preriscaldamento della coil (“punch”) a seconda se si voglia una svapata più soft (e con consumi di batteria più bassi) e da box, coi profili impostati di default è complicatissimo modificare materiale del TC (ad esempio impostare un acciaio SS316) e contemporaneamente variare il “punch” in erogazione (per avere una coil reattiva e subito riscaldata per avere una svapata aggressiva coi tabacchi), richiedendo l’impostazione di una pagina di menu in cui le due funzioni siano modificabili in maniera indipendente l’una dall’altra.

Oltre che, è lecito dubitare, i profili dei materiali preistallati POTREBBERO non essere quelli esatti, così come non lo erano quelli del Titanio01 e dell’acciaio 316 su tutti i precedenti dal DNA60 in poi, se si vuole utilizzare la box in maniera “power” (avanzata) è necessario andare a sostituire i materiali presettati con quelli prelevati dal sito di Steam Engine che sono quelli ufficiali ed esatti.

Patto che è un circuito nuovissimo e quale che sia la sua affidabilità e la durevolezza nel tempo saranno tutte da verificare, così come uscito da fabbrica e senza intervento specifico di riprogrammazione da parte del modder che assembla la box o di un vaper esperto che la setta e la utilizza, è un circuito utilizzabile solo in modalità watt o in TC col Ni200, complicato da impostare (se le videate non vengono “customizzate” in maniera più completa e intuitiva da impostare) e quindi si e no sfruttabile al 40% delle sue potenzialità che, come per tutti i DNA settabili tramite eScribe sono immense rendendolo un circuito in grado di fare tutto e bene e con margini tecnici talmente elevati da renderlo quasi impossibile da indurre in obsolescenza (dopo 8 anni il precedente DNA60 è ancora un circuito completo di tutte le funzioni per tutti gli usi e deliziosamente performante).

Profili di funzionamento e impostazioni eScribe

A patto che venga adeguatamente settato dall’utente o dall’assemblatore della box, se abbandonato a se stesso così com’è (uscito di fabbrica) è uno dei circuiti meno performanti e settabili in circolazione, meno dei vari Yihi, Dicodes e Omega Vaper e a malapena al livello di un circuito Joyetech (che però qualcuno tenta di moddare tramite l’utility non ufficiale Arctic Fox).

E, se col DNA75 Color la porta USB era precablata sulla scheda del circuito e quindi SEMPRE installata e disponibile sulle box che utilizzavano quel circuito dando la possibilità all’utente finale di risolversela in qualche maniera, nel DNA60 Color il rischio è quello di ritrovarsi, magari su una mod da 600 e passa euro, un circuito non aggiornato, privo di features importanti e non modificabile se non viene smontato da un elettrotecnico esperto e non riprogrammato tramite una porta USB patch esterna.

Appena riceverò il mio prototipo da testare, farò subito la prova con le impostazioni di default, per vedere che cosa “mamma Evolv” vende come impostazione di fabbrica.

Poi, col tempo, ci lavorerò sopra e testerò il circuito aggiornato, settato a puntino e con dei menu e delle videate di impostazione adeguate ad un utilizzo degno del livello del circuito, i circuiti Evolv serie Color sono come una scatola di mattoncini Lego, sono il niente se non c’è dietro qualcuno in grado di metterci le mani e di “svilupparci” qualcosa di completo e ben strutturato.

(E, fondamentale almeno per me, impostare TUTTE le videate in bianco e nero senza iconcine di colori stravaganti, su una mod da 400 euro o più e magari in legno stabilizzato ODIO un display pieno di lucette che sembra un albero di Natale. O l’insegna del pub in cui vado a bere qualche volta la sera

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