Tra i “clienti di svapo” ce ne sono di tutte le razze, quello che (quando ero commesso in negozio) “dammi quello che costa meno” ed era inutile spiegargli che delle volte a spendere poco si compra il nulla (antico proverbio) e li si vedeva tornare dopo qualche mese piangenti perché gli si era smontata la box, di Puma di Vapor Storm non ne ho vista una arrivare intera per festeggiare il primo compleanno.
Poi ci sono quelli che reclamano il “pezzo pulp”, bello e
glamour, anche se costa dei prezzi pazzeschi (io non li critico, sono uno di
quelli), una volta si voleva sempre il legno stabilizzato e ben lavorato, oggi
basta una stampa 3D col nome del modder serigrafato, tanto basta dire in giro
di avere speso tanto.
La combo con cui ho
familiarizzato, MQ Class
+ VII Tank di Umbrella Mods
E, i miei preferiti, quelli che seppur non volendo spendere
certe cifre cercano un prodotto di qualità, affidabile e durevole ad un prezzo
onesto, il miglior compromesso tra dispositivo utilizzabile fuori casa, al
lavoro, spensieratamente senza fare danni da centinaia di euro e prestazioni
soddisfacenti.
Sette/otto anni fa, quando le mod erano costose ottima era
la SX Mini M-Class, 179 euro ma la mia funziona ancora oggi come nuova.
Poi le prime DNA di costruzione giapponese, dai 120 ai 140, ottime box ad un
prezzo di almeno la metà delle mod che utilizzavano lo sesso circuito.
Poi, negli ultimi tre o quattro anni le circuitate Ambition Mods 60w, box
buone, molto ben costruite (dal marchio
SXK), discreto circuito, box ben assemblate intorno ai 60/70 euro).
E nel mentre, da sempre, la iStick Pico di Eleaf: circuito
da 60 prima e da 75 watt dopo, declinata in vari modelli, prezzo identico alle
Ambition Mods.
Personalmente non le ho mai amate particolarmente (mi trovai male con la Evic
Mini di Joyetech che montava lo stesso circuito ma con un display più
elaborato, Wismec e Eleaf che erano marchi dello stesso produttore ma di fascia
economica montavano display più “grezzi” e non personalizzabili), ma per il
prezzo erano onesti prodotti che il loro lavoro lo facevano parecchio bene.
Cadute un po’ nel dimenticatoio, un noto shop le rimette in vendita marchiate
Pipeline e dopo tanto tempo ricominciano a vedersi parecchio in giro.
Ma se volessi una box che mi desse più fiducia, ben
costruita e con prestazioni da fuoriserie?
Tutti gli anni, inesorabile come la messa di mezzanotte,
Yihi mette in vendita nel periodo natalizio una nuova box a marchio SX Mini,
bei prodotti, ottima qualità e interssanti: M,ML e SL Class e la Autosquonk
(una spledida pod bottom feeder a comando automatico che non ha avuto seguito)
e la VI
Class, una simpatica ed economica box AIO compatibile con gli accessori
della DotAIO di DotMod con un ottimo circuito derivato dal mio amatissimo
SX600J.
Per il Natale 2024 la spara grossa: una box molto piccola ma
di alta qualità (commercializzata a marchio SX Mini, i prodotti economici
vengono tutti venduti marchiati IPV o Vsticking), batteria sostituibile,
circuito SX416J (praticamente la versione big screen di quello già utilizzato
sulla VI
Class il tutto ad un prezzo raccomandato ai negozi di € 59.90. Se fosse
vero sarebbe un capolavoro.
Dopo gli annunci e le prime foto sui forum, arriva in
vendita nei negozi italiani.
Nemmeno poche, ma dato il prezzo va a ruba e diventa (almeno nelle prime due
settimane di vendita) impossibile riuscirne a trovare una acquistabile.
C’è chi riceve il prodotto in regalo “conto marketta” per
recensioni pubblicitarie e c’è chi una volta se lo ritrova sold out, al secondo
restocking lo riesce a comprare ma non è più in giacenza, qualcuno l’ha pagata
una frazione di secondo prima di me e mi ha lasciato a piedi.
Al terzo restocking di uno dei shop più forniti in Italia mi
spediscono finalmente la box (che avevo già pagato e ordinato), dopo quasi tre
settimane a sbavare come una lumaca la box mi arriva.
Finalmente.
La SX Mini MQ Class
Finalmente arriva la MQ Class: scatolina incredibilmente
piccola in cui dentro trovo la box e, unico accessorio, un cavo USB-c per
l’eventuale ricarica → io ricarico sempre tramite charger esterno, dati tempi
della ML Class di nove anni fa i firmware Yihi non hanno mai richiesto
aggiornamenti tramite la loro procedura SXI-Q e quindi al massimo è utile per
ricaricarci il cellulare in vacanza.
La combo con cui ho fatto
le prove, con il vecchio ma
sempre prezioso Trillium
di Eden Mods che supporta
una quantità diabolica
di setup differenti
Notevole la box: microscopica, grande come una vecchia
iStick 20 watt ma col vantaggio della batteria sostituibile, tasti e display
sul laterale (display che mi fa pensare ad una versione “nana” della prima
Taifun box), vano batteria chiuso a tappo sul fondo e vaschetta 510 con un pin
del positivo autoregistrante a molla
(con una bella escursione) serigrafata quasi come una Dicodes box.
Sul retro una fascia in acciaio lucido con serigrafato “MQ CLASS”, su una box
nera un tocco estetico forse un po’ pacchiano ma sopportabile su una box dal
prezzo “folle” di 59.90 euro, prezzo
raccomandato agli shop da Yihi.
Trovo una mia Samsung 30Q “rosa”, la mia batteria preferita
e anche se è di diametro lievemente superiore allo standard entra comoda
comoda, odio le box con le dimensioni troppo precise al millimetro.
Tappo a vite e filettatura sulla box perfette, ingrana al primo colpo e si
avvita, lavorazione perfetta.
Nota: vista dall’alto ha una sezione “a pera”, più larga sul
laterale destro (dove viene avvitato l’atom, viene alloggiato circuito con
display, pulsanti e porta USB-c) e lievemente più snella a sinistra, dove viene
alloggiata la batteria, se l’avessero fatta lievemente più alta di 3/4mm e di
forma perfettamente ellittica sarebbe stata la più piccola minibox a batteria
21700, Yihi potrebbe pensarci per una nuova versione in futuro.
Piccola ma non leggerissima, scocca esterna in alluminio e i
due plates superiori e inferiori (e la scheletratura interna) in acciaio, una
box dall’aspetto estremamente robusto e con poca plastica che possa rompersi.
Si parte, e per gli utilizzatori dei circuiti Yihi è quasi
intuitivo, cinque click e la box si accende visualizzando prima SX MINI e poi
chip e firmware installato (SX416J e codice firmware).
Il display, leggibile, indica la visualizzazione grafica
dello stato di carica della batteria, il valore della resistenza in Ohm
installata, i volt erogati e in font grande i watt impostati (in modalità watt,
in modalità varivolt i campi sono invertiti e in TC in grande la temperatura
limite impostata e in piccolo, a destra, i watt erogati.
In basso a destra l’indicazione delle svapate (si azzera
solo quando si ricarica tramite porta USB-c) che durante la svapata indica la
modalità di erogazione selezionata NEUT(ral)-SOFT-HARD-P(numero programma),
vedrò poi di cosa si tratta.
Display completo di tutte le funzioni, che come tutte le box
Yihi con tre click consecutivi va in blocco tasti (tutti, anche il tasto fire)
mentre con cinque tasti si accede ai menu di impostazione della box.
Con i tasti + e – sempre attivi è possibile regolare la
potenza ma premendoli entrambi contemporaneamente si attiva la modalità Power
Lock, con cui la box è utilizzabile premendo il tasto Fire ma con
l’impostazione della potenza bloccata per evitare che pressioni accidentali dei
tasti possano modificare le impostazioni della box.
A prima occhiata è un prodotto molto ben curato, molto ben
costruito, in qualcosa che difficilmente si trova sul mercato ad un prezzo di
60 euro scarsi.
Anzi, l’avessero venduta a 120/130 euro potremmo
tranquillamente considerarlo come prodotto high end (la metà dei prodotti di
modding che sono usciti in tempi recenti sono di qualità e contenuti tecnici
inferiori)
Ma funziona? E come funziona? E i menu? Sono comprensibili o
complicatissimi da impostare?
Il seguito alla prossima puntata.
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