Il killer del DNA60 - il nuovo SX600J di Yihi

Come si fa a fare un circuito “chic”? Bisogna fare un circuito che “ci sia poco da lavorare” ad usarlo…

I modder adorano i DNA perché dal loro inizio (i DNA20) non hanno mai chiesto modifiche visto che i DNA 20/30/40/60 hanno le stesse dimensioni (cambia solo il foro del display nella scocca, se è uno small o un big screen) e quindi fare la versione nuova in DNA60 di una box che già si produceva in DNA40 non comporta alcuna fatica (motivo spesso delle mancanze delle porte USB, visto che su una scocca progettata per il DNA40 non aveva senso cablarla solo per la ricarica della batteria).

Dicodes…. Dicodes ha fatto un sacco di bei circuiti ma un EC23 (il V3 Extreme) si è visto solo su Zero Boro e Zero Nega di Sunbox e poco altro, hanno fatto un ottimo FL80 ma per poter avere diffusione e successo hanno dovuto produrre il BF60 che altro non è che l’FL80 con i fermi di fissaggio e le dimensioni identiche al DNA60 tant’è che i due circuiti sono intercambiabili.

Starplat potrebbe essere un ottimo circuito, bel display e molto compatto ma c’è troppo da studiarci sopra, meglio il “classico” DNA60.

Yihi!

L'SX600J installato su una 
scocca di una King di 
Telli's Mod

Uno dei grandi nomi dello svapo latitava da troppo tempo, Yihi: inventore del primo circuito aggiornabile (l’SX330), del primo circuito “da modder” non Evolv (l’SX350 usato da Carlos Pang e sulle Stratum di OLC) e forse il miglior circuito di sempre, l’SX350J (sicuramente uno dei TC più precisi ma facili da impostare) negli ultimi tempi si era un po’ “persa”, il circuito BF con Autosquonk che a me è piaciuto tantissimo ma che ha avuto pochissima diffusione, enormi box a doppia batteria da 200 watt quando il mercato ormai si è orientato su prodotti compatti e leggeri (le boro mod, le side-by-side), tutte scelte commerciali sbagliate che hanno messo all’angolo uno dei più grandi produttori di elettroniche da svapo anzi, per volume di prodotto, il più grande.

Yihi continuerà a sbagliare marketing?

Esce un chip nuovo, l’SX600J che viene dato (come il BF60) come perfettamente intercambiabile col DNA60 di Evolv, molto ricco di funzioni, un circuito come funzionalità al livello del Dicodes prodotto in due versioni, a schermo grande identico ai DNA40 e 60 e schermo piccolo, adattabile come upgrade alle box che montavano i vecchi DNA 20,30 e 40 small screen.
Una cosa molto interessante.

Uno dei miei fornitori preferiti, Daniele di Telli’s Mod, ne riceve qualcuno in “sample”, per motivi promozionali e per studiarne l’utilizzo su sue box.
E, “cannibalizzando” un po’ dei circuiti che aveva danneggiato nel misurarli e tentare di adattarli alle scocche che già aveva, riesco a recuperare un circuito small screen e un display big screen, adattabili, da qualche problema di aliasing al display (che è più grande delle dimensioni gestite dal circuito, a differenza di Evolv dove un circuito poteva supportare schermi piccoli o grandi indifferentemente, bastava solo installare via eScribe il firmware adatto) ma che è perfetto per essere testato.
E, per farmelo testare, prende una scocca di una sua box di produzione che normalmente installa DNA60 e Dicodes BF60 e me lo installa senza alcuna modifica stessa.

L’SX600J

Circuito dalle specifiche tecniche estremamente interessanti, già subito tradisce le sue origini, con cinque click si accende (fisicamente, non è come i circuiti Evolv che restano solo in stand by ma non possono essere spenti), con tre click si attiva il blocco tasti e di nuovo, con cinque click, si entra nel menu di impostazione della box.

Mode
Nel punto “Mode” sono impostabili le modalità di funzionamento della box, watt e volt ma anche “temp” che è il punto che attiva il controllo di temperatura in modalità ultra semplice: selezionandolo richiede l’unità di misura della temperatura (gradi Celsius o Farenheit), l’impostazione della temperatura ambiente (visto che il TC non andrebbe a leggere una coil a “freddo” ma una coil, di base, alla temperatura dell’ambiente in cui si svapa), Dynamic o Costant (la prima dovrebbe essere la modalità Power dominant, la seconda la Temperature dominant), il tipo di materiale utilizzato (Nichel200, acciaio 316 oppure inserimento manuale in TCR del coefficiente di temperatura del materiale utilizzato) ed alla fine la lettura della coil a freddo con le modalità “nuova lettura”, “utilizza la lettura della coil precedente” nel caso l’atom sia stato smontato per il refill del liquido oppure “auto lettura”, funzione che però non ne ho ancora capito l’utilità.
Poco da dire, in un minuto scarso si installa l’atom e lo si setta perfettamente per il funzionamento in controllo temperatura, con le modalità più semplici possibili, e il TC di Yihi sin dal primo SX350J fa la sua ottima figura anche confrontato con i vari Dicodes ed Evolv.
Altra nota, nel menu di impostazione della modalità Temp non da la possibilità di impostare temperature e potenza perché (e questa è una “grandissimissima” comodità) questi parametri li fa impostare direttamente da display durante il funzionamento senza la necessità di accedere a menu, così se durante la svapata si vuole uno svapo più caldo per i tabacchi o più fresco per i fruttati si reimpostano i valori immediatamente senza dover fare i cinque click, bloccare i tasti, premere i due tasti di regolazione potenza assieme, impostare la nuova temperatura, confermare con il tasto fire, sbloccare la tastiera e ricominciare a svapare come con i DNA di Evolv.

Curves

Si ritrova la possibilità fornita dai circuiti Yihi di settare le curve di erogazione di potenza, nel caso si voglia una svapata più tranquilla e con maggiore durata di batteria oppure una svapata più “grintosa”, ottima per i tabacchi scuri.
L’aspetto interessante è che oltre ad avere le classiche curve presettate Soft, Hard, Neutral e altre le modalità SX (tre modalità) possono essere impostate direttamente tramite box selezionando in percentuale rispetto la potenza impostata a display a step di mezzo secondo (mi sembra di aver capito) senza alcun bisogno di PC o di software esterno.
Al solito (come su tutti i circuiti Yihi), la modalità Soft è la meno grintosa in erogazione ma stabilizzando i voltaggi tramite PWM è quella che garantisce le durate di batteria più lunghe e i consumi elettrici più bassi.

S-Boost

Per chi ama le “complex coil” (clapton e similari) o per chi ama svapare liquidi aMMerRicani con le ceramic coil (a me piace molto) avere una erogazione più alta ad inizio svapata che vada a compensare la latenza e la lentezza della coil ad andare in temperatura è estremamente utile e in questo punto di menu è possibile andare a settare una percentuale di potenza diversa e più alta rispetto all’impostato a display, la durata dell’erogazione impostata oltre la quale viene erogata la potenza impostata a display ed eventualmente la possibilità di ripetere il ciclo di boost impostato ogni x secondi (funzione presente ma che non utilizzo).

Nota: un aspetto intelligente è che nell’impostazione delle curve di potenza e nel boost il circuito ragiona in percentuale sull’impostato, motivo per cui se ho un boost impostato a 15 o a 45 watt funziona in maniera identica, in incremento o decremento percentuale rispetto alla potenza impostata.
Ottima cosa, su certe box dove i boost vengono impostati in watt, svapare con una coil da 1/1.2 ohm dimenticandosi impostato un boost per un dripper da 0.3 ohm e iniziare la svapata a 60 watt può essere problematico mentre impostando in percentuale, un boost da +20% a 40 watt “spunta” per i secondi impostati a 48, a 15 watt a 18 e di conseguenza non crea problemi nel caso ci si dimentichi di disattivarlo.

Per finire, nel menu è prevista l’icona per lo spegnimento fisico (shutdown) della box, commutare la box in modalità “upgrade” nel caso si vogliano installare aggiornamenti firmware e la funzione (COMODISSIMA!) “Brightness” con cui è possibile impostare da box la luminosità del display, se la box viene usata in luoghi chiusi mantenere la luminosità del display al massimo serve solo per sprecare alimentazione e ridurre la durata delle batterie.

Display

Al solito Yihi si contraddistingue sempre per la chiarezza e la leggibilità dei propri display e il display dell’SX600J viene costituito da tre “colonne”: a sinistra, l’indicatore grafico dello stato di carica della batteria e la curva di erogazione impostata (di default, se non impostata, viene evidenziato NEUT(ral)), al centro la potenza impostata (o la temperatura, nel caso di controllo di temperatura attivo) mentre a destra vengono indicate il valore di resistenza in ohm della coil utilizzata e il voltaggio in erogazione (la potenza in watt, modificabile, nel caso di uso con circuito TC attivo).

Altro aspetto “spettacolare” dei circuiti Yihi (ma che la gente non capisce) è la visualizzazione del calo di carica di batteria durante la svapata e il rialzarsi dello stato di carica dopo: in molti a dirmi che le loro box circuitate Yihi sbagliano le letture dello stato di carica della batteria ma in realtà DA SEMPRE Yihi ha la lettura continua dello stato di carica della batteria e quello sbalzo che evidenzia il display è il voltage drop in erogazione, molto utile per verificare lo “stato di salute” delle batterie installate: se il voltage drop è superiore a 1/3 del normale stato di carica con coil “normali” o al 50% nel caso si sia installata una coil a resistenza molto bassa (0.3 ohm o meno) la batteria che si usa ha le celle ormai usurate ed è ora di cestinare la batteria usata e sostituirla con una nuova e integra.

Tocco di classe, come in tutte le box più recenti, per la ricarica della batteria e per gli aggiornamenti software viene utilizzata una presa USB-c.

Opinione mia personale, io mi guarderei bene dall’utilizzare per la ricarica della box: provato con una LG HG2 (la classica “marrone”) vecchia solo di qualche mese (e quindi perfettamente integra), sarà che le batterie Li-Ion 18650 mal sopportano le ricariche veloci a due ampere ma dopo mezz’ora di ricarica mi sono ritrovato il fondo metallico della box (dove è installata la presa USB-c) rovente e secondo me 40 euro spesi per un charger digitale esterno è una spesa giustificata se si deve correre il rischio di ritrovarsi una mod costosa fuori uso.

Cosa dire? Ottimo circuito, già pronto all’uso senza la necessita di installare aggiornamenti tramite PC come sui circuiti Evolv e soprattutto con tutte le funzioni (un range completissimo, al livello dei Dicodes e degli Starplat, a mio gusto i migliori circuiti in circolazione) completamente settabili direttamente dalla box, con il vantaggio di menu intuitivi e comprensibili, più che i circuiti Dicodes, ottimi ma non sempre semplicissimi da settare.

Ne testerò l’affidabilità (anche se la mia SX Mini S-Class dopo 11 anni ancora funziona benissimo) ma già di partenza la sua completezza, un prezzo inferiore al DNA60 (e notevolmente più basso del Dicodes) ne fanno un circuito in grado di competere ad armi pari con la concorrenza.

Se riuscirà ad avere una buona diffusione commerciale negli shop come ricambio di aftermarket (per aggiornare o riparare box circuitate DNA) o all’ingrosso, per il mercato delle box di modding.

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