Momento di stasi e di svapo noioso in Italia (e dei modder italiani): ormai solo boro mod, alcune (ridicole) meccaniche, quasi tutte con il solito DNA60 (che noia…) non aggiornato e senza presa USB, praticamente un circuito potenzialmente ottimo ma utilizzabile solo in modalità variwatt e con coil a filo singolo visto che le complex coil richiederebbero la funzione di boost per un utilizzo ottimale, presente sui DNA solo dopo l’aggiornamento al firmware versione 1_2_SP6_1 mentre per svapare in TC sarebbero opportuni i coefficienti termici ESATTI (Evolv per acciaio 316 e Ni200 ha memorizzato coefficienti inesatti mentre il titanio01, che ormai non usa più nessuno, è l’unico esatto).
E i materiali, ormai solo delrin (che a parte il bel nome è
una resina plastica) o stampe 3D, fino a 5/6 anni fa patrimonio esclusivo delle
cinesate più economiche, tolta la King di Telli’s Mod e le box artigianali di
Marco Rattighieri è tanto che non vedo più box in legno o in materiali
pregiati costruite in Italia.
Che noia…
Il Nucleo Nano di Omega Vaper
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| La combo con cui ho fatto le prove |
Circuiti nuovi ed emozionanti…. Il DNA60 ormai lo si è visto in ogni salsa, i Dicodes ormai splendono di luce propria e il loro BF60 (in pratica l’FL80 originario ridotto di dimensioni per renderlo intercambiabile col DNA60) è abbastanza diffuso sulle mod did un certo livello, lo Starplat 75 è ormai introvabile (circuito di produzione russa e che sta scontando l’embargo causato dalla guerra in Ucraina)…
A dire il vero Yihi ha tirato fuori ottime cose, l’SX600J
di dimensioni compatibili con il DNA60 e l’SX505J,
sua versione economica e semplificata (ma non troppo) che equipaggia la SX Mini
VI Class vanno veramente bene, ma nel settore “circuiti ultrapiccoli” è dai
tempi del DNA Go (ottimo, ma poco apprezzato forse per via della mancanza del
display e della settabilità un po’ tortuosa) che non esce nulla di serio.
A dire il vero, Ambition Mods ha prodotto un circuito “mini”
da 50 watt e settabile in monopulsante , una scopiazzatura (molto) povera
tecnicamente del V3 Extreme di Dicodes e pure malcostruito, che ha lasciato a
piedi un po’ di persone sulla Converter (io per fortuna riuscii a
sbarazzarmente prima che i condensatori del display andassero fuori uso
lasciandolo spento tutte le volte che andava in stand-by e veniva riattivato) e
che non ha fatto la fortuna di una box italo-svizzera che, visto il prezzo di
acquisto, poteva fare cose migliori.
Ma per fortuna c’è sempre qualcuno (meglio se italiano) che
ha pensate geniali.
Quando dico circuito intelligente, settabile in monopulsante
solo col tasto fire, con un display bello e perfettamente leggibile e con menu
comodi e comprensibili da non diventarci matti a impostare la box o si parla
del vecchio SX350 di Yihi (fuori produzione da qualche anno e privo di funzioni
“moderne” come il controllo di temperatura) o di Omega Vaper e della sua stirpe
di ottimi circuiti: l’Aulus, l’Aulus XL e il Bomber Scream (di fatto la terza
versione dell’Aulus) oltre al Bomber Pro, circuito a Mosfet con buona gestione
di batteria ma con l’erogazione bella “cattiva” perfetta per svaparci tabacchi
scuri.
Certo, quando uscì la prima versione dell’Aulus ci furono
una serie di malfunzionamenti e il circuito si fece la fama di “circuito
precario” ma tanto i miei Aulus (di tutte le serie prodotte) non mi hanno mai
dato problemi, tanto quanto le box di “quel modder” (tre su quattro che
posseggo) hanno avuto problemi di cablaggi elettrici fatti male e che ho dovuto
fare riparare dal mio elettrotecnico di fiducia.
Mentre della famiglia Aulus (che potrebbe montare anche i
due pulsanti di regolazione potenza e una porta micro USB per la ricarica delle
batterie ma che per fortuna nessun modder ha mai installato, che io sappia) non
posso che parlarne bene, comodi da impostare e ricchi di tutte le funzioni
immaginabili che possono essere implementate su una battery box senza la
necessità di un PC e di software esterno per poterle impostare, con la stessa
logica (che adoro) dei circuiti Dicodes e Starplat.
Una chicca…
Solo che è un circuito praticamente introvabile, sia da
acquistare “extra” come ricambio da installare sia da acquistare “già
installato” su una battery box, tant’è che sono diventato matto a trovarne uno
da poter provare; fortunatamente dopo ricerche estenuanti sono riuscito ad
acquistarne uno “installato” su una boro mod abbastanza di moda di questo
periodo (ma con altre configurazioni), la Susie di VooDoll.
Box autenticamente microscopica, l’altezza minima per poter
installare una batteria 18650, boro inserito in posizione “trasversale” (con il
“lato refill” orientato sul laterale della box) per ridurne le dimensioni.
Ma è evidente il display, malgrado le dimensioni quasi da
boro mod “a lamelle” è evidentemente una box circuitata…
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| Il logo di Omega Vaper |
Ma tant’è, con i classici cinque click il circuito si
accende e, dopo i loghi di accensione, il logo di Omega Vaper, suppongo, e
quello del circuito (il simbolo dell’atomo e la scritta “Nano”) compare il
display del circuito.
Ma ho già scritto troppo, e quando divento prolisso sono
incredibilmente noioso.
Il seguito alla prossima puntata.


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