Gli altri circuiti….
Dicodes
Dicodes da sempre è un costruttore di eccellenza e di
avanguardia, il mio vecchissimo Dani v1 Extreme malgrado sia un prodotto antico
regge ancora benissimo lo svapo in MTL con resistenze non necessariamente alte.
Escono le box che andranno a prendere il posto dei big battery “a tubo”, Evolv
col DNA40 e Yihi con la SX Mini introducono il TC.

Il BF60 di Dicodes, dalle dimensioni identiche ad
un DNA60 di Evolv
E Dicodes, che da sempre se
non fa cose strane non sta bene, decide di “inventare” un circuito
strepitoso con una modalità che nessuno aveva mai pensato prima: la modalità
TCR.
Un
circuito TC ha bisogno di una tabella (o un vettore, come si chiama in
termini matematici) da cui poter ricavare la temperatura della coil in base al
suo incremento di resistenza: il DNA40 aveva memorizzato solo il Ni200, Yihi
anche il Titanio01, va da se che non potessero essere utilizzati altri
materiali se non tabellati dal produttore.
Ma gli ingegneri di Dicodes, che sono pazzi e non guardano il prodotto altrui
per copiarlo, hanno una idea: perché non memorizzare anziché una tabella fissa
una equazione dove il valore X è il coefficiente termico e il risultato Y è la
temperatura della coil?
Operando così e sapendo il coefficiente termico del materiale utilizzato
qualsiasi materiale termoreattivo è liberamente utilizzabile in modalità TC,
che sia comune acciaio SS316, zirconio o un filo di zucchero caramellato.
Nasce così il primo circuito a TC di Dicodes, il V3 Extreme (ancora utilizzato
e prodotto), in versione monopulsante sul tubo e coi pulsanti di regolazione
potenza sulle box dalla Dani fino alla Mini e alla SBS.
Altro aspetto, niente porta USB: il firmware è perfetto e non richiede
aggiornamenti (ed è verissimo), le box si settano tutte da menu e NON si
ricaricano tramite le porte USB per non danneggiarle, (a parte la Dani Micro,
da molti puristi ritenuta una box “non Dicodes”).
A seguire, uscirono i Dicodes “big screen” come l’FL80 e il BF60, una versione
“furba” dalle dimensioni identiche al DNA60, perfetta per diventare un circuito
molto diffuso sul mercato del modding.
Pregi? A mio gusto Dicodes è un circuito dall’erogazione
deliziosamente piena e pastosa, liquidi morbidi come le custard, i VCT e i Five
Pawns escono “meglio” su Dicodes e in svapo in controllo di temperatura è il
circuito forse migliore in circolazione, non tanto per la “prova del cotone” ma
per la stabilità in erogazione, un tiro lungo non da percezione di
discontinuità e “saltellamenti” nello svapo.
Difetti…. Sicuramente l’erogazione precisa e stabile viene “pagata” con consumi
di batteria più alti rispetto ai DNA soprattutto sul circuito Exteme v3, sui
BF60 e sull’FL80 i consumi sono tutto sommato accettabili), i e come menu sono meno immediati e intuitivi
rispetto a Yihi, si svapa in TC uguale ma tante utili funzioni come la
regolazione del boost diventano visibili solo impostando la funzione EXT Menu
(menu estesi) a 1.
Circuito di qualità, le box Dicodes vengono garantite a vita
ma sono adatte solo a persone pazienti e scrupolose nel settarle e
possibilmente per non essere usate una volta ogni tanto, dimenticandosi come
era impostata la volta precedente: io che “giro” spesso le box tutte le volte
uso la funzione “SetDef” = Init, reimposto le impostazioni di fabbrica e poi
setto la box da capo impostando tutti i valori che voglio.
Voto in pagella: 10 alla tecnica, 9+ nelle prestazioni e 7-7
e ½ nella semplicità di utilizzo.
Starplat 75.
Della storia e delle specifiche tecniche dello Starplat ne ho già anche
scritto troppo (lo so, sono di parte, è uno dei circuiti che amo di più).
Che dire? Inventato dall’ingegnere russo Maksim Starplaat, è
una compilation di tutti i pregi degli altri circuiti: consumi di batteria
bassissimi, un circuito che riesce a competere a parità di build con le durate
d’uso del DNA40 big screen, ancora oggi per MTL un circuito difficile da
battere.
E non solo. Da Yihi ha mutuato il grande display quadrato
con indicate in maniera chiara e leggibile tutte le informazioni necessarie per
avere un esatto controllo dello stato e dei setup della mod e anche il
controllo di gravità, ovvero inclinando verso destra o verso sinistra si
incrementano o si decrementano i valori a display come i watt o la temperatura,
funzione comodissima.

Il microscopico Starplat 75,
poco più grande del display
Tant’è che alcune box come la Stratum 2.0 di Vapeproline che viene dotata solo
del tasto Fire, venendo tutta impostata tramite sensore e non tramite pulsanti.
E tante altre funzioni utili, come il boost impostabile a percentuale (comodo
se si cambia coil senza disattivarlo per evitare picchi esagerati di potenza), la
possibilità di svapare in TC in modalità Variwatt (per svapo più degustato, è
una modalità power dominant ovvero eroga la potenza stabilità gestendola in caso
la coil si avvicini alla temperatura limite impostata) o in modalità Vari-therm
ovvero impostando la sola temperatura, l’atom raggiunge subito la temperatura
di svapo desiderata e la mantiene, funzione molto particolare perché altri
circuiti gestiscono solo o una o l’altra modalità, Evolv da la possibilità di
commutarle ma solo tramite PC ed eScribe, non direttamente dai menu della box.
E, altre due chicche, la possibilità di selezionare la luminosità del display
(è inutile tenere il display superluminoso in locali chiusi, se non per
consumare inutilmente batteria) e la modalità di erogazione varivolt ovvero
impostando direttamente il voltaggio e non facendoglielo calcolare impostando i
watt, modalità amata dai “vecchi” vapers che usavano il Provari oppure molto
comoda per lo svapo con rigenerazioni particolari come i vecchi Genesis a mesh.
Erogazione stile Yihi, precisa e vivace ma non aggressiva e
violenta come i circuiti Evolv (soprattutto fino al DNA40) anche se ampiamente
modificabile con le varie funzioni di boost disponibile.
Voto: prestazioni 9 e ½, ha una completezza di funzioni che
altri circuiti non hanno, meriterebbe un 10 ma sono sempre stato troppo pigro
per fare la “prova cotone” per testare il TC, come menu merita un 10 essendo
facili, scorrevoli sia a pulsante che col sensore, intuitivi e quasi banali da imparare
a settare malgrado sia il circuito con la maggior quantità di funzioni
impostabili.
Restano a parte altri due, poco noti.
Il VO75 e i circuiti di Omega Vaper, ma per questa volta ho scritto anche
troppo.
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