Come "suonano" i circuiti da svapo parte seconda - Dicodes e Starplat 75

 

Gli altri circuiti….
Dicodes

Dicodes da sempre è un costruttore di eccellenza e di avanguardia, il mio vecchissimo Dani v1 Extreme malgrado sia un prodotto antico regge ancora benissimo lo svapo in MTL con resistenze non necessariamente alte.
Escono le box che andranno a prendere il posto dei big battery “a tubo”, Evolv col DNA40 e Yihi con la SX Mini introducono il TC.

Il BF60 di Dicodes, dalle dimensioni identiche ad 
un DNA60 di Evolv

E Dicodes, che da sempre se non fa cose strane non sta bene, decide di “inventare” un circuito strepitoso con una modalità che nessuno aveva mai pensato prima: la modalità TCR.
Un circuito TC ha bisogno di una tabella (o un vettore, come si chiama in termini matematici) da cui poter ricavare la temperatura della coil in base al suo incremento di resistenza: il DNA40 aveva memorizzato solo il Ni200, Yihi anche il Titanio01, va da se che non potessero essere utilizzati altri materiali se non tabellati dal produttore.
Ma gli ingegneri di Dicodes, che sono pazzi e non guardano il prodotto altrui per copiarlo, hanno una idea: perché non memorizzare anziché una tabella fissa una equazione dove il valore X è il coefficiente termico e il risultato Y è la temperatura della coil?
Operando così e sapendo il coefficiente termico del materiale utilizzato qualsiasi materiale termoreattivo è liberamente utilizzabile in modalità TC, che sia comune acciaio SS316, zirconio o un filo di zucchero caramellato.
Nasce così il primo circuito a TC di Dicodes, il V3 Extreme (ancora utilizzato e prodotto), in versione monopulsante sul tubo e coi pulsanti di regolazione potenza sulle box dalla Dani fino alla Mini e alla SBS.
Altro aspetto, niente porta USB: il firmware è perfetto e non richiede aggiornamenti (ed è verissimo), le box si settano tutte da menu e NON si ricaricano tramite le porte USB per non danneggiarle, (a parte la Dani Micro, da molti puristi ritenuta una box “non Dicodes”).
A seguire, uscirono i Dicodes “big screen” come l’FL80 e il BF60, una versione “furba” dalle dimensioni identiche al DNA60, perfetta per diventare un circuito molto diffuso sul mercato del modding.

Pregi? A mio gusto Dicodes è un circuito dall’erogazione deliziosamente piena e pastosa, liquidi morbidi come le custard, i VCT e i Five Pawns escono “meglio” su Dicodes e in svapo in controllo di temperatura è il circuito forse migliore in circolazione, non tanto per la “prova del cotone” ma per la stabilità in erogazione, un tiro lungo non da percezione di discontinuità e “saltellamenti” nello svapo.
Difetti…. Sicuramente l’erogazione precisa e stabile viene “pagata” con consumi di batteria più alti rispetto ai DNA soprattutto sul circuito Exteme v3, sui BF60 e sull’FL80 i consumi sono tutto sommato accettabili), i  e come menu sono meno immediati e intuitivi rispetto a Yihi, si svapa in TC uguale ma tante utili funzioni come la regolazione del boost diventano visibili solo impostando la funzione EXT Menu (menu estesi) a 1.

Circuito di qualità, le box Dicodes vengono garantite a vita ma sono adatte solo a persone pazienti e scrupolose nel settarle e possibilmente per non essere usate una volta ogni tanto, dimenticandosi come era impostata la volta precedente: io che “giro” spesso le box tutte le volte uso la funzione “SetDef” = Init, reimposto le impostazioni di fabbrica e poi setto la box da capo impostando tutti i valori che voglio.

Voto in pagella: 10 alla tecnica, 9+ nelle prestazioni e 7-7 e ½ nella semplicità di utilizzo.

Starplat 75.

Della storia e delle specifiche tecniche dello Starplat ne ho già anche scritto troppo (lo so, sono di parte, è uno dei circuiti che amo di più).

Che dire? Inventato dall’ingegnere russo Maksim Starplaat, è una compilation di tutti i pregi degli altri circuiti: consumi di batteria bassissimi, un circuito che riesce a competere a parità di build con le durate d’uso del DNA40 big screen, ancora oggi per MTL un circuito difficile da battere.

E non solo. Da Yihi ha mutuato il grande display quadrato con indicate in maniera chiara e leggibile tutte le informazioni necessarie per avere un esatto controllo dello stato e dei setup della mod e anche il controllo di gravità, ovvero inclinando verso destra o verso sinistra si incrementano o si decrementano i valori a display come i watt o la temperatura, funzione comodissima.

Il microscopico Starplat 75,
poco più grande del display

Tant’è che alcune box come la Stratum 2.0 di Vapeproline che viene dotata solo del tasto Fire, venendo tutta impostata tramite sensore e non tramite pulsanti.
E tante altre funzioni utili, come il boost impostabile a percentuale (comodo se si cambia coil senza disattivarlo per evitare picchi esagerati di potenza), la possibilità di svapare in TC in modalità Variwatt (per svapo più degustato, è una modalità power dominant ovvero eroga la potenza stabilità gestendola in caso la coil si avvicini alla temperatura limite impostata) o in modalità Vari-therm ovvero impostando la sola temperatura, l’atom raggiunge subito la temperatura di svapo desiderata e la mantiene, funzione molto particolare perché altri circuiti gestiscono solo o una o l’altra modalità, Evolv da la possibilità di commutarle ma solo tramite PC ed eScribe, non direttamente dai menu della box.
E, altre due chicche, la possibilità di selezionare la luminosità del display (è inutile tenere il display superluminoso in locali chiusi, se non per consumare inutilmente batteria) e la modalità di erogazione varivolt ovvero impostando direttamente il voltaggio e non facendoglielo calcolare impostando i watt, modalità amata dai “vecchi” vapers che usavano il Provari oppure molto comoda per lo svapo con rigenerazioni particolari come i vecchi Genesis a mesh.

Erogazione stile Yihi, precisa e vivace ma non aggressiva e violenta come i circuiti Evolv (soprattutto fino al DNA40) anche se ampiamente modificabile con le varie funzioni di boost disponibile.

Voto: prestazioni 9 e ½, ha una completezza di funzioni che altri circuiti non hanno, meriterebbe un 10 ma sono sempre stato troppo pigro per fare la “prova cotone” per testare il TC, come menu merita un 10 essendo facili, scorrevoli sia a pulsante che col sensore, intuitivi e quasi banali da imparare a settare malgrado sia il circuito con la maggior quantità di funzioni impostabili.

Restano a parte altri due, poco noti.
Il VO75 e i circuiti di Omega Vaper, ma per questa volta ho scritto anche troppo.

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