La Tomahawk di BP Mods parte seconda.

 

Appena aperta la scatola, box e dotazione di accessori il kit di trasformazione in bottom feeder.

In perfetta “linea BP Mods” la dotazione accessori: manca un cavo USB-C per la ricarica (meglio, ricaricare a 2 ampere una batteria 18650 agli ioni di litio è la migliore maniera per mettere fuori uso box e batteria), viene fornito però (e questa è una cosa molto utile) un flacone di squonk extra (di ricambio, mai che dovesse rovinarsi quello preinstallato nell’adattatore) dotato di tutti gli accessori (guarnizioni, viti ma soprattutto il SUO tappo superiore che fa da copertura dei fori per il refill, da guarnizione isolante da eventuali perdite di liquido durante lo squonk e da spongebox, garantendo che il dripper BF installato sia perfettamente adeso alla top dell’adattatore, per evitare fastidiose esfiltrazioni di liquido.

La box, con primo piano
sulla pulsantiera


Costruzione robusta in alluminio, pin autoregistrante, i pulsanti di regolazione potenza sono del tutto identici a quelli ottimi della IaiDO DNA60: comodi da premere, precisi nello scatto ma sufficientemente raso scocca per evitare che, intascando la box o per pressioni accidentali, vengano erroneamente cambiate le impostazioni di funzionamento della box, blocco tasti per altro attivabile premendo contemporaneamente i due tasti di regolazione potenza.

Presa USB-C per la ricarica, ma considerato che la box NON è dotata di circuito aggiornabile nel firmware o programmabile tramite PC e che una ottima batteria 18650 a chimica Li-Ion (ioni di litio) soffre e riduce la propria durata di vita (e diventa pericolosa, se utilizzata da deteriorata) se viene ricaricata a più di 1.5 ampere che invece vengono retti bene da batterie 20 e 21700, io ne sconsiglierei l’uso utilizzando per le batterie un charger esterno, considerando le non felicissime (anzi, quasi pessime) esperienze che ho passato con la Abyss sempre di DovPo (il leader brand di BP Mods) sempre USB-C e circuito proprietario (display fuori uso e box riciclata montandoci un DNA60).

Circuito proprietario BP Mods (quindi DovPo), dotato delle classiche funzioni variwatt, TC e Bypass.

Il menu "System" da cui si 
accede alle impostazioni
della box

La box non è troppo parsimoniosa nei consumi di batteria ma, intelligentemente, con tre click del tasto fire e accedendo al menu “SYSTEM” sono impostabili le funzioni “SLEEP” per regolare il tempo in cui, terminata la svapata, lo schermo si spegne entrando in stand-by e la funzione “BRIGHTNESS” per regolare la luminosità del display, molto utili perché utilizzandola in luoghi chiusi non è necessario mantenere il display al massimo della luminosità o, per tutti gli usi, acceso per tempi troppo lunghi solo per avere consumi di batteria inutili.

Altra cosa che mi ha stupito molto aprendola, dentro il vano batteria c’è un rotolino di plastica (quasi una sleeve) anche se la box è adatta solo per montarci batterie 18650: una delle bestemmie peggiori che si possa tirare con una Billet Box è trovare (mi è capitato con una partita di Samsung 30Q “rosa”) delle batterie con delle sleeve più spesse del normale (e quindi più “grasse” e di diametro maggiore) oppure, qualche anno fa, delle Tesiyi che oltre ad una prima sleeve trasparente isolante avevano una seconda sleeve gialla e nera con i loghi del produttore, cosa che le rendeva di diametro maggiore e quindi più facili a restare incastrate nei vani batteria.

Il vano della Tomahawk è invece lievemente più largo del normale, in grado di alloggiare sia batterie più “alte” per via della chiusura a tappo avvitabile, sia di diametro lievemente maggiore e se la batteria fosse troppo “magra” e quindi ballasse lievemente dentro il vano batteria, la pellicola fornita serve per “aumentarla” di diametro e renderla stabile.

Geniali davvero, questi cinesi le pensano veramente tutte.
Che dire? Bisogna provarla.

La Tomahawk in Watt

Il display in modalità "Watt"

Impostata in watt, la box non funziona malaccio, anzi.
Dotata di boost regolabile come ormai quasi tutti i circuiti, ha la possibilità accedendo al menu System/boost (tre click dalla videata di funzionamento della box) testata con un Puppy di Atmizoo con coil a mesh da 1.0 ohm il suo onesto lo fa.
Certo, lo stesso atom a mio modesto gusto rende meglio su Omega Vaper (belli aggressivi se si svapano tabacchi organici) o DNA60 (meno cattivi ma belli “pieni” in erogazione) però per cremosi e fruttati (o fruttati cremosi, io ho provato un Sweet Lemon di G-Spot, un biscotto ripieno di crema al limone) e il suo l’ha fatto abbastanza bene, anche impostando il boost ad inizio svapata.

Altro aspetto, dopo averci svapato quasi tre giorni, i consumi elettrici (e quindi la durata di batteria) sono del tutti onesti, non è un circuito particolarmente “risparmioso” come il DNA60 aggiornato o l’SX600j/505J di Yihi (ma nemmeno i Dicodes sono circuiti particolarmente parsimoniosi) ma nella categoria “circuiti proprietari per uso quotidiano” hanno una ottima resa a differenza dei vari circuiti SXK (Sevo 60 e 70) che invece mi rendono un po’ fiacca la svapata pur avendo consumi di batteria mediamente più elevati.

Un buon circuito, sicuramente non un circuito high end ad alte prestazioni e super settabile, ma per essere usato su una box per uso quotidiano e possibilmente pure facile e comoda da impostare il suo lavoro lo fa più che bene.

Niente da dire sulla modalità bypass ovvero lo svapo senza la stabilizzazione del voltaggio ma con solo le protezioni elettroniche da cortocircuito-sovrascarica-batteria scarica attivate, a parte un paio di transistor che bloccano l’erogazione in caso di voltaggi forniti troppo bassi o di amperaggi prelevati troppo alti c’è “troppo poco circuito” per poter dare giudizi e valutare peculiarità.

La Tomahawk in TC

Come varia l'indicazione
del display in modalità TC 

Svapare in Ni200 (magari in MTL) mentolati o fruttati non è un voler “torturare” un circuito, se lo si vuole sfruttare bene bene ci vuole un buon tabacco da svapare caldo, aria mediamente aperta e tirata morbida, per delle belle tirate lunghe in flavour (non di polmone sforzato), perché oltre alle varie prove cotone (che a me hanno sempre detto poco), la migliore resa la si testa con la coil al limite della temperatura impostata al TC e una tirata lunga, che dia la percezione di una svapata precisa e continua (e in questo caso il TC fa bene il suo lavoro e stabilizza la temperatura alla coil) o “singhiozzata” e discontinua (e nel caso, il circuito è insufficientemente veloce nel sampling delle letture di resistenza alla coil e quindi stabilizza e regola i voltaggi in maniera approssimativa.

Quindi, Lemo 3 di Eleaf, coil in Titanio01 da 0.5 ohm, 270° Celsius impostati al TC e 40 watt di potenza, una potenza molto alta per questa build in grado di alzare repentinamente la temperatura della coil costringendo l’ABS ad attivarsi (il nostro circuito di controllo di temperatura) vedendo se è preciso nel moderare l’erogazione elettrica oppure se svirgola ed è instabile nella regolazione del voltaggio, come aroma utilizzo un ottimo tabacco organico che conosco molto bene e apprezzo tantissimo il Kentucky aromatizzato amarena di Solo Organico (in pratica, le mitiche Chesterfield rosse senza filtro della mia gioventù), tabacco talmente buono da riuscire bene anche in flavour.

Non intuitive le combinazioni di tasti per attivare il controllo di temperatura:
- premendo tre volte il tasto fire si scorre il menu, SYSTEM per le impostazioni generali della box, POWER per selezionare la modalità standard in Watt, Bypass per svapare in mech mode e, senza dover attivare altre funzioni, si scorrono i materiali utilizzabili in TC, TI(tanio01), SS(316) e NI(200) oltre ai classici NiFe30 e NiFE40 e una volta scelto il materiale il TC è automaticamente attivato mentre non è prevista la modalità TCR per inserire i coefficienti di materiali termici eventualmente non presettati
- Selezionando un materiale termoreattivo si attiva il TC e sul display l’indicazione principale non sono più i watt della potenza bensì i gradi della temperatura, regolabili con i tasti + e -; premendo il tasto Fire e – (prima cosa da fare, assolutamente) è memorizzare il valore della resistenza a freddo, necessario al circuito per ricavare le temperatura della coil mentre con il tasto Fire e + è possibile settare la potenza desiderata per l’uso.

E, se debbo essere onesto, il circuito mi è sembrato impreciso e discontinuo, non come certi TC delle box Smok (autenticamente terribili) ma molto lontano dal livello di stabilizzazione super precisa dei TC Dicodes, Yihi o Starplat (e DNA, solo se aggiornati e settati coi materiali giusti), una box adatta solo a principianti per farci esperimenti di svapo in controllo temperatura senza spendere per una box più costosa ma poco per gli esperti esigenti che svapano “Pro”.

Sei e mezzo in pagella, non lavora male, meglio dei TC che ebbi modo di provare sulla Aspire Zelos e sulle Geekvape e Voopoo ma sicuramente un circuito che nemmeno si avvicina ai circuiti TC “reference” per cultori di quel tipo di svapo.

La Tomahawk in bottom feeder

La box col kit Bf montato 
(con un Aromamizer V2
RDA installato)

Confesso: non sono mai stato un grandissimo fans dello svapo in bottom feeder, molto più scomodo dello svapo a tank (e con più perdite di liquido), la grande resa aromatica non la faceva l’alimentazione dal basso ma l’utilizzo di dripper da 14 o 16 mm, con camere di vaporizzazione microscopiche e quindi in grado di garantire un tiro contrastato e una vaporizzazione non troppo “diluita” dall’aria, pastosa e aromaticamente ricca.

Per la prova, derubo un mio amico del suo Aromamizer RDA v2 di Steam Crave, buono per svaparci di polmone ma bello di estetica (è un 23mm, perfetto per il diametro del cap dell’adattatore) e single coil in Nichrome da 0.9 ohm, liquido (ovviamente bello ignorante) un Yummay Guava (succo di guava con note fresche non troppo mentolate) di Fkukin’ Flava, base 80vg/20pg perfetta per uno svapo “carogna”.

Intanto, l’adattatore bf da montare sulla Tomahawk è un piccolo capolavoro: fondello chiuso e scatolatura metallica che contiene un flaconcino in silicone che contiene il liquido.

Il fondello, dotato di attacco 510, non è forato e di conseguenza non colerà mai liquido mettendo fuori uso vaschetta e circuito, in più la scatolatura metallica è girevole, ovvero quando la box viene riposta in tasca o non utilizzata può essere girato lasciando il foro di squonk sulla parte posteriore a contatto della box e la parte metallica chiusa sul frontale in modo da evitare pressioni accidentali che facciano squonkare inavvertitamente facendo spruzzare il liquido combinando disastri.
Ovviamente la protezione girevole è estremamente utile anche quando, da vuoto, il flaconcino di squonk viene utilizzato come “adattatore” per rialzare raso scocca della box atom molto “bassi”, atom a tank normali ma che, per loro altezza, non avrebbero il drip tip sporgente dall’incasso del side by side, basta girarlo lasciando il foro di squonk sul retro e anche il risultato estetico è discretamente gradevole.

Altro aspetto interessante, il flaconcino non va smontato per il riempimento ma riempito dall’alto: il top dell’adattatore è un’anella di silicone fissata ad una vite ad una estremità e sollevabile dall’altra in modo da scoprire il foro di riempimento del liquido (bella comoda) e che una volta richiusa funge anche che “spongebox”, da protezione da perdite e colature di liquido che, mai che dovessero verificarsi, sono troppo distanti dall’attacco della box per poter mettere fuori uso il circuito.

Certo, come con tutti i dripper bf occorre giocare un po’ di cacciavite per portare il pin 510 del mio Velocity ad altezza PRECISA per avere un contatto preciso (ne troppo “spinto” per rischiare cortocircuiti o troppo “alto” per causare perdite di liquidi) ma una volta trovata la regolazione esatta funziona molto bene senza perdite di liquido.
Anzi, se dovessero mettere in vendita dei riduttori-anelli estetici per ridurre il diametro dei dripper utilizzabili da 24 mm a 14-16 o 18, in grado di poter montare dei Chalice di Mark Bugs o dei Speed, per avere uno svapo bf bello contrastato sarebbe un’ottima cosa.

Divertentissimo, provato anche a montare il kit adattatore su una SBS circuitata DNA60 e su un tubo Dicodes Dani Extreme v3 da la possibilità di svapare (senza perdite di liquido pericolose per il circuito) anche su dispositivi impensabili e non predisposti per l’utilizzo in bf.

Disponibile anche come ricambio singolo extra box (l’ho visto su qualche shop a 17/18 euro), è un giochino freak sia per il vaper bf esperto che non vuole uscire di casa rischiando una mod costosa o per chi vuole fare “esperimenti” svapando in bf spendendo pochi soldi per una box scadente o troppi per una box affidabile, divertente svapare in bf con un tubo Dicodes Dani anche se la lunghezza del dispositivo che ne risulta (il mio era un Dani 18650) è scomodamente enorme.

Incredibile, accessorio che non mi sarei aspettato ma che invece è stato veramente divertente da utilizzare e, per utilizzi “non PRO” funziona pure bene.

E che può essere utile anche nello svapo NON in bottom feeder, essendo un “ponte” conduttivo tra il pin 510 della box e un piattello rialzato, basta non riempire il contenitore in silicone di liquido e può essere tranquillamente usato come adattatore-rialzo  per la box, nel caso si vogliano utilizzare tank molto bassi (come il mio amatissimo EVO di DDP Vape) che non sarebbero utilizzabili, non avendo un drip tip sporgente dalla sagoma della box.

La pagella della Tomahawk.

Intanto, il voto al prezzo: trovandosi mediamente dai 75 ai 90 euro, il prezzo è ottimo vista la bontà costruttiva e le varie possibilità d’uso che il prodotto offre.
Il circuito… Il circuito l’ho ovviamente valutato per l’uso in 10 giorni che l’ho avuto che è poco per esprimere una valutazione sull’affidabilità e la durata dello stesso visto che circuiti proprietari come quello della mia DovPo Abyss e l’Ambition Mods 50 watt della mia Semyorka dopo qualche mese hanno cominciato a dare il peggio di se stessi, ma intanto, all’acquisto, il circuito funziona abbastanza onestamente, molto bene in watt, così così in TC, comoda come SBS con atom fino ai 24mm di diametro e DIVERTENTISSIMA nell’uso in bottom feeder.

Certo, se avessero voluto montare un DNA60 originale Evolv come quello che hanno montato sulla IaiDO o anche un più economico SX600J di Yihi ne sarebbe uscita una box autenticamente strepitosa che avrebbe valso un prezzo di 120/130 euro ma in fascia media (non economica come le Ambition Mods ma nemmeno cara come certe sedicenti mod da 150 euro e oltre) è un prodotto che funziona parecchio bene e dalle potenzialità d’uso molto interessanti oltre che essere estremamente originale, essendo convertibile da side by side (e non ne stanno uscendo molte di nuove di questo periodo, malgrado la forma comoda e la possibilità di usare i propri tank preferiti) a bottom feeder elettronica (e di queste non ne stanno uscendo proprio più), già di per sé validissima come box economica ma che offre tante opportunità extra di utilizzo, sicuramente un prodotto migliore della precedente Abyss sempre di DovPo che, salvo l’acquisto (a trovarli) di accessori extra permetteva esclusivamente l’uso del suo tank proprietario dotato di bridge rigenerabile.

Prodotto che vale tutto il suo prezzo.

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