Prove tecniche di nicotina

Due aspetti da dover valutare quando si tratta di nicotina, soprattutto quando si smette di fumare le sigarette “analogiche”: quello immediatamente riscontrabile, la nicotina adatta al mio gusto, il secondo invece è la quantità di nicotina a cui il nostro fisico è tollerante, ovvero quella che può essere assorbita dal nostro metabolismo senza recare disfunzioni e disturbo.

La prima è facile, provo vari liquidi contenenti nicotina e vedo quale riesco a tollerare senza colpi di tosse o bruciore alla gola e al palato, anche se non è un dato “scientifico” visto che utilizzando la nicotina in Sali (nelle sigarette usa e getta, ma anche nei booster per farsi i liquidi soprattutto se si è intolleranti alla nicotina “raffinata” come il sottoscritto) problemi non li si percepiscono ma la seconda è quella più importante, visto che è “quella che fa male”.

Quando uno soffre di patologie respiratorie impongono lo smettere di fumare perché l’inalazione di monossidi di carbonio e altri componenti tossici generati dalla combustione mentre se uno soffre di patologie cardiologiche (infarto pregresso o insufficienze cardiocircolatorie) la situazione si fa più complessa visto che la nicotina, oltre che effetti ansiolitici tipici della sua natura di alcaloide ha anche effetti di vasocostrittore (restringimento dei vasi sanguigni) comportando un aumento della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca.
Se uno è fisicamente integro la sensazione è quella di uno sforzo fisico, battiti cardiaci accellerati e sudorazione, se uno ha problemi fisici preesistenti e magari in combinazione con altre patologie il rischio è che questo aumento di frequenza cardiaca diventi eccessivo (tachicardia) e questo aumento di pressione possa comportare affaticamento cardiaco eccessivo, nei casi più semplici temporanei un attacco di angina pectoris, in quelli peggiori un vero e proprio infarto miocardico.

Problemi di salute nel 2018, tutto passato per medici: apparentemente nessuna complicazione, ormai erano due anni che svapavo a zero nicotina e la sigaretta elettronica era un antistress di giorno e un piacere la sera dopo cena.
Arriva il Covid, arriva il lockdown, arrivano le prime complicazioni sul lavoro e l’ansia cresce, la si sopporta ma si arriva al punto di non farcela più e la soluzione è già conosciuta, le gocce di Xanax, un ansiolitico che mi era già stato prescritto.
Il suo lo fa, ma quando gli attacchi di ansia crescono e si fanno più frequenti il finire attaccato ad un flaconcino di Xanax è un passo obbligato e pericoloso tant’è che memore del mio (losco) passato, in un momento particolarmente duro rubo una sigaretta e me l’accendo. E il beneficio è immediato, ansia che passa, ci si sente rilassati.

E prima “una sigaretta non fa niente”, poi “qualche sigaretta al giorno cosa sarà mai” e ci si ritrova invischiati, dopo otto anni di non fumo, di nuovo nelle sigarette.

Smettere di fumare da soli senza aiuto è impossibile, svapare con liquidi contenenti nicotina aiuta nei momenti peggiori, scopro dopo anni di non uso che sono diventato intollerante alla nicotina “raffinata” (quella normalmente presente nei booster per i liquidi), ottima soluzione la nicotina in Sali solo che la nicotina in sali non la si percepisce, magari si svapa senza percezione di fastidio ma sbagliando la dose si rischia un pericoloso sovradosaggio, occorre fare le cose in maniera intelligente.

Bisogna parlare col proprio medico che però sarà di poco aiuto, visto che “sigaretta normale o elettronica lei deve smettere”, cosa facile a dirsi ma poco da farsi, e poi, se mi togliessero la sigaretta elettronica (mio unico vizio) mi resterebbe la noia.

Un comunissimo misuratore di
pressione e frequenza cardiaca
a bracciale, utilissimo per fare 
la prova
Dovrei sapere bene la nicotina da poter utilizzare nella sigaretta elettronica per poter lenire le crisi da mancanza di sigaretta analogica ma non esiste un esame clinico del genere e il medico curante di solito non è sensibile su queste cose, e per questo debbo fare tutto da solo.

Intanto, occorre sapere la “partenza”, ovvero in che condizioni è il mio fisico normalmente e in condizione di riposo e per questo, anche precisando che si è categoria a rischio come fumatori e soprattutto se si ha una certa età, è possibile richiedere un check up cardiologico, con controllo della frequenza cardiaca sia a riposo che sotto sforzo e una misurazione della propria pressione arteriosa, esame da fare “sul serio” evitando la sera prima di mangiare troppo, consumare alcoolici o di spegnere l’ultima sigaretta prima di entrare in laboratorio.

E una volta che sono stato visitato, ho la conoscenza dei miei parametri base, frequenza cardiaca standard a riposo e pressione.
E, nel mio caso, mi sono ritrovato con un una frequenza cardiaca normale dai 65 ai 75 battiti al minuto e con una pressione arteriosa (sono ipoteso) di 105/80.

Qual è la quantità di nicotina che posso assorbire senza generare danni?

Per poterlo sapere occorre un po’ di tempo, pazienza, un film da vedere seduti (meglio stesi) sul divano di casa e un rilevatore di pressione arteriosa da polso, i “braccialetti con display” che si trovano comunemente in farmacia, supermercato o su eBay a prezzi oscillanti da 20 a 40 euro, un “attrezzo” che comunque non dovrebbe mancare nella cassetta di pronto soccorso di famiglia.

In pace, sereno e rilassato, all’inizio del film, mi rileva 70 battiti al minuto e 103/85 di pressione arteriosa, grossomodo assimilabili a quelli rilevati nella mia visita di check up, il mio misuratore di pressione ha tutto sommato prestazioni affidabili anche se un infermiere che rileva la pressione in ambulatorio è molto più preciso e affidabile nel rilevare i dati.
E mi preparo un qualche campioncino di liquido (poco, non rischio di buttar via un flacone da 60 ml di costoso mix and vape intero) e ne estraggo, utilizzando una siringa normale da iniezioni usa e getta, 10 ml e 20 ml.
Ad essi, sempre usando la mia siringa graduata, aggiungo metà booster nicotinato da 20 mg/ml ognuno (5 ml) ottenendo su 10 ml un dosaggio di nicotina da 5mg/ml e su 20 di 3.33 mg/ml.
Teoricamente su 5 ml del mio mix and vape miscelato a zero aggiungendo 5 mg di booster nicotinizzato otterrei un dosaggio di 10 mg/ml, dosaggio pesante che sconsiglio di provare.

Dopo di che, sempre bello rilassato e senza fare sforzi, guardando il mio film comodo sul divano mi misuro periodicamente (ogni mezz’ora) frequenza cardiaca e pressione arteriosa avendo cura che non abbiano impennate (che i miei 70 battiti al minuto non eccedano gli 80 e che la mia pressione di 103/8 non ecceda i 115 come massima).

Provo a dosaggi crescenti, prima a 3 di nico, poi a 5, magari, visto che i “campioncini” che avevo preparato non verranno consumati tutti in una sera, provando su dispositivi diversi.

E mentre un 6mg/ml di nicotina su tank già mi dava fastidio (sudorazione, aumento rilevante della pressione arteriosa con primi segni di cefalea, accelerazione del battito cardiaco), i dosaggi ottimi che non mi davano fastidio erano di 3 mg/ml su tank e su boro mod e di 5 mg/mg sulla Vilter, apparato dalla generazione di vapore molto più “leggera” rispetto a un atom a tank.


Ottimo, viste le soglie di nicotina e le reazioni del mio fisico all’assunzione ho dedotto che l’ottimale per me erano di 3 mg/ml per dispositivi più a tank o a boro dalla migliore resa mentre una Vilter con un dosaggio di nicotina più alto (e non necessariamente un grande liquido, io ci tengo un Kentucky chimico da uso quotidiano, non eccellente ma nemmeno stancante) per un uso sporadico nei momenti in cui la voglia di sigaretta analogica si fa forte e un dosaggio di nicotina più alto può essere di aiuto, per l’aroma ma come “calmante”.

Fare certe prove sono una rottura di scatole per il tempo che si impiega, certamente.
Però sono prove molto utili, percepire il dosaggio di nicotina a “sensazioni  di palato” è inadatto visto che ci rileva solo il dosaggio fastidioso per la nostra percezione del gusto e non in base all’impatto che ha la sua assimilazione sul nostro metabolismo mentre se si usa una nicotina in sali che non è percepibile al gusto è facile, se non ci si muove in maniera intelligente, di fare facilmente sovradosaggi, soprattutto se si va in tabaccheria dove il tabaccaio non conosce i dispositivi e si chiede una sigaretta elettronica usa e getta “forte, perché queste non le sento”.
E magari ci si ritrova con una 20mg/ml che è un dosaggio al limite della soglia di attenzione o threshold di intossicazione che è dello stesso dosaggio mentre in caso di ingestione o inalazione una soglia di 40mg/ml viene considerata dai protocolli in vigore presso i Pronti Soccorso degli ospedali e i Centri Antiveleni soglia di tossicità grave.

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