Escribe per principianti parte terza - i menu "tecnici" della box

Visto come installare il programma eScribe su PC, dopo aver connesso la box e dopo aver impostato profili e temi grafici restano qualche menu più “tecnico” per l’impostazione del dispositivo.

Il Menu Materials

 Questo menu serve per caricare le curve e le progressioni di resistenza e temperatura dei materiali utilizzabili in modalità TC.

 I campi sono tre, nome esteso (visualizzato nella selezione, a tasti bloccati e mantenendo premuti tutti e tre i tasti della box “hold to change material”), nome abbreviato (“on screen name”, se si vuole visualizzare come faccio io il nome del materiale selezionato durante l’uso della box), viene proposto in una lunghezza di cinque caratteri anche se la box ne visualizza solo quattro e il campo “Temperature-sensing” che se lasciato vuoto identifica un materiale da usare in modalità watt (kanthal, nichrome) senza intervento del circuito del controllo di temperatura, se selezionato.

Se compare un grafico, evitare di modificarlo visto che identifica la progressione termica del materiale e variarlo significa far lavorare il TC con dati sbagliati.

Ho già pubblicato in precedenza un’apposita guida in merito, se il circuito è nuovo e con le impostazioni standard Evolv occorre reimpostare i materiali prelevando i dati esatti dal sito di Steam Engine per avere un circuito TC che lavori perfettamente, lo stesso se si è per sbaglio disimpostato o modificato il grafico con le progressioni termiche del materiale.

 - Il Menu Dispositivo

 E’ un menu molto tecnico, utile a modder e a progettisti di box ma contiene un paio di informazioni importanti per l’uso della box


 


 

  • Limite di potenza in Kanthal: è il limite massimo di potenza impostabile in modalità TC inattivo.
    E’ un valore che non identifica il valore che voglio proposto di default in modalità Watt ma il valore massimo di limitazione potenza della box; un ragazzo che conoscevo, visto che svapava un Kayfun Lite rigenerato in kanthal a 15 watt aveva impostato a 15 watt questo valore e di conseguenza quando andava a settare la potenza della box non gli permetteva mai di superare 15 watt, perché tale valore deve sempre essere lasciato impostato al valore massimo supportato dal circuito, che siano 60,75,133,166,200 o 250 watt,

·         Tipo: identifica il tipo di batteria che il circuito rileva come installata, “Lithium Ion” sono le “nostre” consuete batterie 18650, “Lithium Polymer” sono invece le batterie LiPo fisse: qua occorre evitare di fare esperimenti modificando il valore “per farle durare di più” (l’ho sentito dire) visto che le batterie 18650 e le LiPo hanno una gestione delle prestazioni e dei consumi (ma soprattutto delle ricariche se si ricaricano delle LiPo) totalmente diverse e una errata impostazione oltre che prestazioni mediocri e durata di batteria basse rischia di danneggiare la box e l’incolumità dello svapatore.

·         Batteria/Limite cella: è il valore minimo di voltaggio al quale la box blocca le erogazioni segnalando “Weak battery” chiedendo la sostituzione con una batteria carica > sul vecchio Provari 2.5 pensato per funzionare con batterie preistoriche questo limite era stato impostato a 3,6 volt in scarica, tutti i dispositivi attuali sono tarati per avere un blocco a 3,2 volt di minimo mentre batterie moderne, originali e di qualità (Samsung, Sony e LG) reggono comodamente dei minimi di 2,5/2.6 volt senza deteriorarsi e quindi i 2,75 volt proposti di default possono essere confermati e non variati.
Se si usano build a resistenza molto bassa (e conseguentemente amperaggi prelevati elevati) è probabile che non si scenda tanto di voltaggio e che ci si ritrovi prima una segnalazione di “Check battery”, batteria con erogazione insufficiente di amperaggio e che deve essere sostituita anche a voltaggi superiori a 3,0 volt, se si usano build a resistenza alta impostare un valore sbagliato può creare grossi problemi.
Due casi che mi sono capitati, uno aveva impostato 2 volt di minimo “così svapo di più” ritrovandosi con una batteria demolita e non più ricaricabile se non con charger esterni Nitecore serie UM o D o xTar, gli unici in grado di rigenerare batterie a scarica azzerata.
Un altro invece, che aveva impostato 4,2 volt “perché  è il voltaggio della batteria” dopo quattro svapate aveva la box bloccata in errore “Weak Battery”: questo è un valore di blocco e bastava che la carica della batteria scendesse a 4,18 volt (batteria quasi completamente carica) che la box segnalava l’anomalia e bloccava.

·         “Max peak input current” e “Max susbstained input current» impostano il limite di prelievo in ampere continuo e di picco (substained) alla batteria oltre il quale la box limita il prelievo per evitare sovrascariche: mi è capitato di leggere che “aumentare questo valore aumenta la potenza della box”, cosa sbagliatissima perché Evolv raccomanda nei suoi datasheets limiti di 22 Ampere per il DNA60 e di 30 continui/40 di picco per il DNA75 e lavorare oltre i limiti del circuito ne rischia il danneggiamento e, visto che l’amperaggio massimo che abbiamo a disposizione è quello della batteria utilizzata, andare ad impostare numeri eccessivamente troppo alti rispetto alle batterie che utilizziamo rischia la messa fuori uso precoce della batteria stessa.

 Analizzatore di batteria

I DNA gestiscono e controllano anche le curve di scarica delle batterie, ottimizzandone la carica e i consumi.
Per poter utilizzare questa funzione è necessario connettere la box ad eScribe a batteria non completamente carica e installare una rigenerazione “fake”, io uso un deck velocity su cui ho fissato un cavo di 8 cm di acciaio 316 26 ga (senza cotone e senza arricciare coil),  resistenza da 0,5 ohm.

Puo essere utile un ventilatore USB da puntare diretto alla coil, poi vedremo il perché.

Clicco su “Analizzatore della batteria”, imposto una potenza di 30 watt (una potenza troppo bassa allunga il test a tempi eterni, una potenza troppo elevata rende impreciso il test), avvio il test e dopo che la box è stata portata ad una carica da 4,2 volt, tramite una serie di dryburn continui la batteria viene scaricata.

Chiedendo di salvare i dati alla fine, in questa maniera eScribe ha rilevato la curva di scarica della batteria ottimizzando consumi e modalità di ricarica tramite USB.

 

Serve? Dipende.

Se uno utilizza dispositivi a batteria sostituibile no, questa procedura prevede che si utilizzi SEMPRE la stessa batteria e visto che tutti usano set di più batterie diverse, o uso sempre e solo la stessa identica Sony VTC oppure lavorerei con dati inesatti usando altre batterie con durata di cicli di ricarica diversi e prestazioni differenti.

Se uno utilizza dispositivi dotati di LiPo pack invece è di fondamentale importanza per vari motivi:

·         Non esistono LiPo pack con esatta capacità dichiarata dal costruttore, ogni LiPo pack (anche se  dello stesso modello e dello stesso produttore) ha caratteristiche diverse dagli altri e sia per la sua natura fissa, sia perché molto particolare come fonte di alimentazione, è necessaria questa taratura “personalizzata”

·         Peggio ancora sui DNA200 e 250 che non utilizzano una sola batteria LiPo ma tre batterie LiPo collegate in serie

·         Perché una LiPo sovraccaricata (in scarica o in ricarica) è molto pericolosa potendo esplodere

·         Perché le LiPo hanno capacità in scarica (ampere) elevatissime ma capacità di carica basse (il LiPo pack di una Vaporshark DNA200 regge 2850 mah di carica, meno di una LG “Brown”) motivo per cui un LiPo pack mal settato garantisce durate di carica brevi.

 

In più, è un test che almeno all’inizio non servirebbe ma quando la box è stata utilizzata insistentemente dai 6/12 mesi va ripetuto almeno ogni uno o due mesi per poter riadeguare i profili di scarica in base al deterioramento per utilizzo del LiPo Pack se la box viene utilizzata di frequente.

 Le ultime videate “interessanti” potrebbe essere:

-      Elettrico:




 

“Resistenza dispositivo” identifica il valore di resistenza del blocco scocca della box (il “giro” dal pin del negativo della batteria al positivo passando per i cablaggi del connettore 510 per fissare l’atomizzatore: questo valore servirebbe per correggerle eventuali errori di cablaggio che possano influire nelle letture del valore di resistenza rilevato dalla box, ad esempio, con un valore di resistenza della scocca impostato a 0.05 ohm e con un valore letto dal circuito di 1.2 ohm il circuito indicherebbe a display e gestirebbe 1.2- 0.05 = 1.15 ohm ovvero il valore rilevato alla coil al netto delle resistenze “passive” della scocca.

Attenzione! È un valore che viene memorizzato e che non si vede, motivo per cui va impostato con consapevolezza e solo nel caso per difetti di costruzione le letture dei valori di resistenza differiscano TROPPO da quelle reali e per reale intendo un valore di resistenza rilevato da un ohm meter professionale, non da letture di altre box (che possono avere anche loro problemi di “arrotondamento” dei valori di resistenza) o dalle letture del Tab (se Coil Master lievemente meglio, se di marca sconosciuta meglio prenderle con le pinze) con cui rigeneriamo (Dio solo sa che pressioni possa aver subito quell’attacco 510 e comunque utilizza un circuito di lettura resistenze troppo semplificato per “dettare legge”

-      Meccanico

In questo menu c’è solo un punto “Pulsanti +/-“ selezionabili in “Normali” e “Invertiti”:  mentre il già visto punto di menu Schermo/Display/Orientamento modifica SOLO l’orientamento del display (per comodità o nel caso la box venga utilizzata e impostata da un mancino) questo invece modifica il funzionamento dei pulsanti invertendoli da incremento a decremento e viceversa: non serve nelle box “tradizionali” con impostato dall’alto il tasto di attivazione, il display e in basso i pulsanti di regolazione potenza (salvo fantasie e inversioni di cablaggio da parte del costruttore) mentre nelle box più “fantasiose” in cui il display e i tasti di regolazione potenza sono posti su lati diversi della box magari il “modder” ha orientato la pulsantiera in modo da rendere più comodo il cablaggio invertendo la regolazione dei pulsanti a cui noi eravamo abituati e che ci era più comoda, e questa funzione ci permette di risolvere il problema-

 



 Detto (abbastanza) tutto, ho omesso qualche punto che creava più complicazioni e difficoltà (e che potenzialmente se male settati generano errori e malfunzionamenti del dispositivo) che reali benefici dettagliando tutto quello che mi era stato utile per settare dei DNA che più li uso più mi sono di soddisfazioni.

Tale guida è utile per tutti i DNA “in bianco e nero” superiori al DNA40 e abbastanza al DNA75 Color in cui cambia su alcune cose poco (i profili non prevedono la possibilità di abbinare immagini personalizzate ma hanno gli stessi punti di menu impostabili con lo stesso funzionamento), su altre troppo (la programmazione delle videate grafiche dei menu, su quello sto ancora studiando).

 

Enjoy,


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