Il VII Tank di Umbrella Mods - parte ultima, la prova.

Scrivo volentieri anche se ci metto molto tempo perché provo poca roba visto che la devo comperare e pagare e quindi prima di tutto debbo convincermi che valga la spesa, e poi dopo spendo i soldi e faccio gli esperimenti .

Certo, avessi anch’io il cinese che mi manda il prodotto aGGratis sarebbe tutto più facile, sarebbe tutto bello e tutto buono e basta, motivo per cui tra la prima parte delle mie prove (l’atom e il suo progetto e poi la sua preparazione) e le prime impressioni d’uso ci ho messo quasi tre settimane.

Per qualche sera provo il VII Tank (per vedere se ha difetti o criticità) su una Taifun Box di Smokerstore (una delle box con la costruzione più ”perfetta” che io abbia con chip il classico Dicodes, tanto per prendere confidenza col prodotto e ragionarci un po’ su.

Capito bene l’atom, come settarlo, quali sono i suoi pregi e quali sono le cose che non si possono fare, mi metto all’opera, come dispositivi per le prove utilizzo una ARX AL di Telli’s Mod circuito DNA60 Color come box elettronica (essendo una side by side l’atom, anche se assemblato a magneti è bello “incastrato” e a prova di smontaggi involontari) e, visto che non ho troppo sbattimento con troppi dispositivi, per fare le prove su dispositivi meccanici o mosfet utilizzo un “tubo” di produzione francese, il Leto del modder Titanide (tutto in titanio, che fa pendant col VII Tank grigio che ho).

I pregi del Leto è che è sicuro, non ha l’attacco ibrido con la classica rondella forata ma un attacco 510 vero e proprio con avvitamento e pin autoregistrante a molla, motivo per cui in caso di cortocircuito (il piattino del positivo non sporge tantissimo dall’atom) si surriscalda il cap del tubo ma non si danneggia la batteria 18650 e, seconda nota deliziosa, sotto il positivo dell’attacco 510 c’è uno “spuntone” regolabile in lunghezza dove tutto estratto è adatto per il contatto del positivo di una batteria 18650 come tutti i dispositivi meccanici, se regolato corto permette di inserire tra l’attacco 510 e la “testa” della batteria un “kick” di Evolv.

Il “Kick” è stato il primo dispositivo a mosfet che, posto tra il pin e la batteria, funge sia da protezione da cortocircuiti e da sovrascarica da batteria col voltaggio troppo basso andando ad interrompere l’erogazione, sia da stabilizzatore di tensione a 3.6/3.7 volt, come i Bomber Pro di Omega Vaper ma che non richiede saldature per essere installato, solo incastrato tra pin del tubo e la batteria.

Configurazione standard

Con la campana con cui viene fornito di standard il dispositivo è predisposto sia per utilizzare le sue coil proprietarie denominate UMB e prodotte da Umbrella Mods ma è compatibile senza alcuni intervento con le AF Coil di Aspire (alcuni shop le chiamano anche Flexus coil, dal nome della pod che le utilizza).

UMB Coil (by Umbrella Mods)


Nella confezione di acquisto vengono fornite quattro coil, due UMB Coil da 1.1ohm  )che raccomandano per l’uso da 8 a 12 watts) e due UMB coil da 0.65ohm (raccomandate nel range di utilizzo da 18-25watts), in “soldoni” le 1.1 ohm le darebbero da 3 a 3.6 volt, le 0.6 da 3.3 a 3.9 volt.

A provarle, sono coil molto reattive ovvero anche a voltaggio basso vaporizzano abbastanza bene, ma mentre (soprattutto le 1.1 ohm) ai voltaggi raccomandati (anche se sotto i 10 watt cominciavano ad infiacchirsi) tendono a privilegiare le aromatizzazioni di contorno (sul mio Kentucky twist di Extraction mania, le note agrumate), alzando i voltaggi escono più marcate le note di Kentucky e, malgrado il dichiarato, le mie coil da 1.1 ohm andavano benissimo anche a 15 watt, con un tabacco più marcato e senza alcun aroma di “cottura” o di bruciato, sintomo di voltaggio troppo alto e di temperatura eccessiva della coil.

Le 0.65 ohm invece  “viaggiano” bene nel range raccomandato, alzarle oltre i 4 volt (i suoi 25 watt) cominciano a “cuocere” l’aroma, situazione che, oltre che generare una perdita di resa aromatica, indica una usura più veloce della coil.

Questo su dispositivo elettronico a wattaggio regolabile, usandoli su altri dispositivi le coil vanno molto bene entrambe su mosfet (ovviamente la 1.1 mi rendono meglio le “seconde” aromatizzazioni, le 0.65 le le note principali di tabacco) mentre su meccanico le 0.65 ohm si fanno preferire  per la maggior durata di uso.

Infatti, su meccanico, le batterie sono completamente cariche a 4.2 volt ma di fatto erogano in prelievo a 3.7/3.8 volt a piena carica, andando via via a ridursi (non avendo un dispositivo di correzione e stabilizzazione del voltaggio) motivo per cui le 1.1 ohm tendono ad essere buone ma non aggressive a carica piena mentre tendono a perdere efficienza prima, le 0.65 riescono a “spremere” la batteria fino a 3.2/3.3 volt di carica, pur non essendo io un amante dello svapo non regolato.

La durata delle coil mi è sembrata molto buona, entrambe hanno svapato mezzo flacone a testa (30ml) ed erano ancora perfette come nuove, mentre con alcune Nord Coil di Smok (o con le v2 della DotAio) già era percepibile un calo di nitidezza aromatica, pur restando utilizzabili.

Le Flexus di Aspire

Le Aspire vengono fornite entrambi con una architettura a mesh (come corpo riscaldante usano una reticella in acciaio a riscaldare il cotone anziché il filo bobinato a coil), con valori di resistenza da 0.6 e 1.0 ohm

Aspire AF Mesh Coil è progettato per Flexus Q Kit/Pod. Ci sono bobina a rete da 0,6 ohm (15-18 watt) e 1,0 ohm (12-15 watt), range un po’ più alti.

I valori di resistenza sono quasi identici e del tutto identiche anche le raccomandazioni di utilizzo, le 1.0 ohm sono perfette per lo svapo con dispositivi circuitati  e a mosfet (sempre considerata la resa che è “fissa” a 3.7 volt),le 0.6 ohm invece sono perfette (per la loro reattività) per l’uso su dispositivi meccanici e a mosfet (su meccanico nettamente meglio) mentre mi sembrano un po’ troppo propense a scaldare su elettronico, privilegiando voltaggi più bassi.

Anche in questo caso mi sono fermato a 30 ml svapati per ciascuna coil e le coil sono ancora perfette come nuove.
Sia le UMB(rella) che le AF di Aspire sono ottime coil, io sono allergico alla nicotina standard e uso gli shot di nicotina in sali (che non mi fanno sbudellare dalla tosse) e un difetto dei Sali di nicotina (dicono…) è quello che alle alte temperature “caramellano” e tendono a sporcare maggiormente la coil riducendone la durata mentre coi miei liquidi organici filtrati e con la nicotina in sali tutte le coil utilizzate hanno dimostrato di fare un grandissimo lavoro con grande disinvoltura e senza pensieri.

Se debbo fare una distinzione, come resa aromatica le UMB sono coil strepitose, più adatte al “degustatore” che senza alzare troppo il voltaggi (e le temperature della coil) amano percepire tutte le sfumature di un tabacco aromatizzato mentre lo svapatore di tabacchi puri forse preferirà le AF da 1.0 ohm, a mesh (quindi reggono anche voltaggi più alti, io col boost a 3 del DNA60 Color arrivavo a 4.6 volt di preheat che reggevano benissimo senza segni di surriscaldamento e aromi di bruciato) e sicuramente possono dare più soddisfazioni agli svapatori di tabacchi puri dalla resa aggressiva (io, dopo, ho fatto la prova con un Latakia e ho apprezzato molto).
Le 0.65 (UMB) e le 0.6 (AF Aspire) buone su dispositivi ad elettronica “povera” ma come resa mi hanno divertito di meno, pur essendo tra le coil a resistenza bassa con la miglior resa in circolazione.

Altra nota, pur essendo a mesh non possono essere utilizzate in controllo di temperatura: se le coil Nautilus a mesh da 1.0 ohm sono in acciaio 316 e quindi sono gestibili in TC, le AF sono in kanthal e come tali sono utilizzabili solo in watt.

Le Caliburn di Uwell

Con la campana aggiuntiva acquistabile come optional a  parte (attenzione, non esistono sul mercato le campane di ricambio per coil Aspire) possono essere utilizzate le coil Caliburn G e G2 utilizzate dalle pod di Uwell.

E qui parte un bestemmione, mentre le campane standard sono in peek (sul titanium) o in policarbonato (sul black), la mia campana di ricambio silver è in acciaio: le campane standard (che preferirei, dato il tipo di coil che utilizzano) sono più delicate e facili a danneggiarsi (la campana in peek del titanium mi si è spanata l’avvitatura del top cap ed è divenuta inutilizzabile) quelle di ricambio sono in acciaio e sono lavorate in maniera impeccabile, e per il prezzo dell’atomizzatore (non propriamente basso) io avrei prodotto in acciaio anche le campane standard per coil UMB e Aspire AF.

Vengono prodotte con valori di resistenza da Testine di Ricambio a mesh da 0.8Ohm (13-18 watt) e  1.2Ohm (8-12 watt) e a coil standard da 1.0Ohm (10-15 watt) e dalle prove che ho fatto, mentre con le UMB e le AF sono più condizionate dal tipo di alimentazione che dalla regolazione dell’aria (reggono sia il tiro stretto al primo foro come l’aria spalancata per fare flavour), delle prove che ho fatto le 0.8 ohm sono adatte ad aria molto aperta per fruttati e cremosi in flavour, le 1.2 ohm per tabacchi ad aria semichiusa in MTL mentre le 1.0 ohm in teoria sono adatte per tutti gli usi anche se mi sono sembrate le più “piatte” come resa aromatica e non sono intercambiabili, la 0.8 ohm al minimo dell’aria in MTL tende ad essere troppo calda, a snaturare l’aroma e (secondo me) a danneggiare precocemente cotone e corpo termico.

Altra cosa che mi è sembrato di percepire, è che mentre le UMB e le AF mi davano la sensazione di essere delle perfette coil da atom come le Nautilus, con le Caliburn G ho avuto di più la percezione di una testina da pod: resa aromatica inferiore a UMB e Aspire, meno resistenza ai voltaggi più alti dello specificato (UMB e AF reggevano benissimo i limitati sovravoltaggi dati dal boost impostato, con le Caliburn invece percepivo una sensazione di troppo caldo, la sensazione che precede l’inizio di lieve bruciato che è l’anticamera del cotone K.o. e della testina fuori uso.

Se (ognuna per certi gusti e per certi usi) con le Umbrella e Aspire è nato amore, con le Caliburn non mi sono esaltato, sono migliori delle Z Coil di Innokin, delle DotMod v2 e delle Nord Coil di Smok però non è scattato l’amore vero.
E allora voglio provare a mettere fuori uso la mia coil da 1.2 ohm non mandandola a voltaggi più alti (sarebbe facile) ma vederne la durata con liquidi sporchi, e per farlo lavo la testina e refillo con un Ghianda di Giove di Azhad (liquido che mi piace molto) ma in versione non filtrata, per rigenerabili.
E prova che riprova, dopo un tank e mezzo (quasi ben 6ml svapati) la coil è asfittica e non vaporizza più adeguatamente, che usando un liquido adatto solo ad atom rigenerabili su una testina con così poco cotone da poter sporcare è un gran risultato, considerato che tutte le coil sono state provate con liquidi con nicotina in sali che, per loro natura, non sono proprio la cosa migliore per fare durare le testine a lungo.

Intasato, svuotato, lavata la coil, rimontata, refillato con un liquido a caso (non so cosa fosse, è un liquido che tengo pronto per fare le autopsie e le prove con le coil “morte”) ricomincia a fare vapore, la resa aromatica è povera ma sicuramente testimonia una buona durata di coil, le testine dello Zenith di Innokin, per esempio, facevano fatica a reggermi più di 40 ml di liquidi filtrati, le coil forse con la durata più scarsa che ho provato negli ultimi anni

Giudizio finale

Nella categoria “atom a testine che non facciano rimpiangere i rigenerabili), dopo che UD ha smesso di produrre solo modder su base testine Nautilus hanno fatto buone cose, il Kabuki molto tempo fa e più recentemente il Gem RC di Mark Bugs (sempre eccellente), il Twin di EVL Mods, il Puppy di Atmizoo e il Millenium GC di The Vaping Gentlemen Club, tutti prodotti veramente eccellenti.

E, fuori dalle Nautilus compatibili, cose poco più che mediocri, il DotTank di DotMod è carino, robusto, ha una regolazione dell’aria precisa ed eccellente ma con le sue testine e con le Nord Coil di Smok rende quel che rende, una resa aromatica da qualsiasi atom di fascia media.

Il VII Tank di Umbrella Mods…

Atom assolutamente particolare e con una costruzione tutta sua, atom da usare con le manine deòocatee da non strapazzare perché forse meno robusto di un Nautilus GT ma delizioso, poterlo refillare  “stappandolo” senza dover svitarlo e riavvitarlo tutte le volte dalla box e, regolata l’aria, una resa aromatica veramente eccellente (soprattutto con le UMB coil), un atom che non mi fa rimpiangere il fatto di non usare atom rigenerabili e al momento attuale, assieme al Millenium GC con kit Nano (più semplice da pulire e manutenzionare), forse l’atom a testine migliore in circolazione per resa aromatica, veramente un prodotto TOP.

E, seppure non me ne sia innamorato, con campana extra e Caliburn coil potrebbe essere un ottimo “atom da ufficio”, con le coil da 1.2 ohm i consumi di batteria sono minimi e con una 18650 ci si potrebbe svapare 40 ore di lavoro la settimana e le testine non saranno un arcobaleno di aromi ma sono comunque piacevoli e durano un sacco.

Se mai Umbrella Mods dovesse mai fare una versione 2 con la campana di serie in acciaio e in un numero maggiore di esemplari (accaparrarsene due è stata una battaglia dura) permettendone una maggiore diffusione, sarebbe un atom perfetto, da 10 in pagella, voto 9 per la versione attuale per colpa della campana in peek/policarbonato con la filettatura del top cap troppo facile a danneggiarsi con la normale manutenzione.

Aspettando il LABS S di BP Mods, atom che provai all’ultimo VapItaly (metà maggio scorso) e che mi piacque molto, che doveva uscire ma che adesso, Natale 2024, non è ancora sul mercato e forse ho perso un po’ le speranze.

 

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