Il VII Tank di Umbrella Mods - la preparazione.

Spoiler: è un atom che a me sta piacendo tantissimo ed è entrato nel mio cuore, un atom perfetto con un buon estratto di sigaro cubano e un DNA per un dopocena di relax, musica film o videogiochi, a scelta.

Però è un atom che va “saputo usare”, è facile romperlo, è facile “farlo toppare”, smontarlo, ci si può lamentare dell’aria che a rimontarlo dopo il refill si sregola….
Non è un atom “da cantiere”, non è un atom per usi cialtroni e disattenti, con ottimi pregi e qualche debolezza che può infastidire l’utente medio, l’utente non nerd come il sottoscritto.

La preparazione

Il VII Tank su una ARX di 
Telli's Mod, atom che 
secondo me è perfetto su 
box SBS
Per farlo partire bisogna studiare un po’, è un atom (il mio Titanium Special e il Black) con la campana in peek, facile a danneggiarsi e se si dovesse danneggiare la filettatura superiore (quella che fissa il top cap e il drip tip) l’atom resterebbe “stappato” e inutilizzabile, motivo per cui, se lo si dovesse smontare per lavarlo, evitare di fare forzature, se è duro a svitarsi metterlo subito in freezer, il freddo riduce la dilatazione delle parti metalliche (e del top cap) e diventa più facile disassemblarlo senza fare danni.

Arrivato, smontato con cura, lavato, lo riassemblo.
Intanto di principio sembra molto una pod mod, con un fondello metallico con attacco 510, pin del positivo di contatto a molla e una fessura per regolare il flusso dell’aria e il blocco fondo-campana-pyrex-top cap che sembra quasi una pod mod a cartuccia sostituibile, fissato al fondello tramite tre calamite.

Montata facilmente la coil (uso la sua UMB proprietaria di Umbrella Mods da 1.1 ohm) che si inserisce a pressione, è una cosiddetta bullet coil ovvero fissata senza avvitamenti, comoda da sostituire e che così non resta mai incastrata, attivata la coil (è una rogna gocciolargli dentro le canoniche 4/5 gocce per inumidirla), va attivata con pazienza, al primo refill la si lascia ferma una decina minuti che il cotone si imbeva molto bene da solo e poi parte alla grande, magari non “sparando” subito al massimo dei watt.

Il refill

Il refill è una delle cose che rendono quest’atom un atom delizioso: per riempirlo vi è un asola di dimensioni ragionevoli chiusa con un tappo di gomma che, ad atom capovolto, rende pulito e veloce il riempimento > ricordarsi di non perdere il gommino, ne viene fornito uno di ricambio ma non viene fissato al fondello con una “sicura” come certi boro a refill frontale della Billet Box che hanno il doppio foro, quello grande per il refill e uno più piccoli in cui incastrare una sporgenza del tappo-gommino.

Altro aspetto, il fatto che il blocco tank sia fissato al fondello tramite calamite rende molto comodo il refill una volta svuotato il tank in quanto basta “stappare” il blocco superiore e riempirlo senza dover svitare tutto l’atom dalla box (il fondello metallico lo si può lasciare montato) e reinfilarlo facendo combaciare i tre magnetini una volta riempito e pulito della condensa (ne fa comunque poca) e comunque resta dentro il piatto del fondello senza trafilare fuori rischiando di danneggiare e ossidare l’attacco 510 della box.


Il VII su un Leto di Titanide anche lui tutto in 
titanio per le prove in meccanico e su mosfet
Piccoli difetti o più che altro cose da tenere presente durante l’uso: il blocco box e fondello metallico con attacco 510 e tank viene mantenuto unito tramite tre calamite che se da un lato danno un contatto elettrico stabile rendono l’attacco dell’atom non stabilissimo, motivo per cui, se si ha la box appoggiata su un tavolino non bisogna mai prenderla dalla parte dell’atom per sollevarla (magari sopra pensiero, ma l’ho visto fare parecchie volte)  perché, stappandosi, la box resta dov’è o peggio cade per terra restando l’utente con la sola cartuccia-tank in mano.

Altro aspetto particolare, la regolazione dell’aria che si fa tramite una fessura sul fondello metallico e vari fori sul blocco campana-tank dove, come su molti atom, lasciare aperti più o meno fori regola l’immissione dell’aria.
Quando l’atom viene “stappato” per il refill e viene reinserito occorre ruotarlo lievemente per fare sì che le calamite fissate sul blocco campana-atom vadano a contatto stabile col fondello, e questo comporta una “sregolazione” dell’immissione dell’aria che andrà regolata di nuovo a proprio piacimento una volta rimontato l’atom.

Forse una rottura di scatole, ma anche il mio amatissimo Kabuki di House of Hybrids aveva il flusso dell’aria regolabile SOLO tramite una chiavetta a brugola come se fosse un atom rigenerabile, ma il refill veloce stappando il blocco campana-tank senza dover svitare tutte le volte l’atom e lo Spongebox che uso tutte le volte che svapo è una cosa a mio gusto molto molto comoda.

Particolarità: il piattello di contatto del positivo dell’attacco 510 dell’atom è autoregolante  a molla e non ha una escursione ampissima, motivo per cui questo atom calza a pennello su box con positivo autoregistrante a molla a corsa lunga o regolabile in altezza a vite (ben estratto) mentre su box con piattelli  “a gommino” o con una molla a ridotta escursione è facile che l’atom non venga letto segnalando l’errore “check atomizer”.
Prendo la mia versione black, gli monto la sua coil da 1.1 ohm  in dotazione e lo provo una sera, tanto per “prenderci le misure” e pensare come e dove provarlo bene, montato su una Taifun Box di Smokerstore circuitata Dicodes va deliziosamente bene.

Può montare coil di ben sei livelli di resistenza differenti, proprietarie Umbrella, Aspire o Uwell.

Bisogna provarle per bene, e intanto mi studio le combo su cui provarle.

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