Spoiler: è un atom che a me sta piacendo tantissimo ed è entrato nel mio cuore, un atom perfetto con un buon estratto di sigaro cubano e un DNA per un dopocena di relax, musica film o videogiochi, a scelta.
Però è un atom che va “saputo usare”, è facile romperlo, è
facile “farlo toppare”, smontarlo, ci si può lamentare dell’aria che a
rimontarlo dopo il refill si sregola….
Non è un atom “da cantiere”, non è un atom per usi cialtroni e disattenti, con
ottimi pregi e qualche debolezza che può infastidire l’utente medio, l’utente
non nerd come il sottoscritto.
La preparazione
Per farlo partire bisogna studiare un po’, è un atom (il mio
Titanium Special e il Black) con la campana in peek, facile a danneggiarsi e se
si dovesse danneggiare la filettatura superiore (quella che fissa il top cap e
il drip tip) l’atom resterebbe “stappato” e inutilizzabile, motivo per cui, se
lo si dovesse smontare per lavarlo, evitare di fare forzature, se è duro a
svitarsi metterlo subito in freezer, il freddo riduce la dilatazione delle
parti metalliche (e del top cap) e diventa più facile disassemblarlo senza fare
danni.
Il VII Tank su una ARX di
Telli's Mod, atom che
secondo me è perfetto su
box SBS
Arrivato, smontato con cura, lavato, lo riassemblo.
Intanto di principio sembra molto una pod mod, con un fondello metallico con
attacco 510, pin del positivo di contatto a molla e una fessura per regolare il
flusso dell’aria e il blocco fondo-campana-pyrex-top cap che sembra quasi una
pod mod a cartuccia sostituibile, fissato al fondello tramite tre calamite.
Montata facilmente la coil (uso la sua UMB proprietaria di
Umbrella Mods da 1.1 ohm) che si inserisce a pressione, è una cosiddetta bullet
coil ovvero fissata senza avvitamenti, comoda da sostituire e che così non
resta mai incastrata, attivata la coil (è una rogna gocciolargli dentro le
canoniche 4/5 gocce per inumidirla), va attivata con pazienza, al primo refill
la si lascia ferma una decina minuti che il cotone si imbeva molto bene da solo
e poi parte alla grande, magari non “sparando” subito al massimo dei watt.
Il refill
Il refill è una delle cose che rendono quest’atom un atom
delizioso: per riempirlo vi è un asola di dimensioni ragionevoli chiusa con un
tappo di gomma che, ad atom capovolto, rende pulito e veloce il riempimento
> ricordarsi di non perdere il gommino, ne viene fornito uno di ricambio ma
non viene fissato al fondello con una “sicura” come certi boro a refill
frontale della Billet Box che hanno il doppio foro, quello grande per il refill
e uno più piccoli in cui incastrare una sporgenza del tappo-gommino.
Altro aspetto, il fatto che il blocco tank sia fissato al
fondello tramite calamite rende molto comodo il refill una volta svuotato il
tank in quanto basta “stappare” il blocco superiore e riempirlo senza dover
svitare tutto l’atom dalla box (il fondello metallico lo si può lasciare
montato) e reinfilarlo facendo combaciare i tre magnetini una volta riempito e
pulito della condensa (ne fa comunque poca) e comunque resta dentro il piatto
del fondello senza trafilare fuori rischiando di danneggiare e ossidare l’attacco
510 della box.
Piccoli difetti o più che altro cose da tenere presente
durante l’uso: il blocco box e fondello metallico con attacco 510 e tank viene
mantenuto unito tramite tre calamite che se da un lato danno un contatto
elettrico stabile rendono l’attacco dell’atom non stabilissimo, motivo per cui,
se si ha la box appoggiata su un tavolino non bisogna mai prenderla dalla parte
dell’atom per sollevarla (magari sopra pensiero, ma l’ho visto fare parecchie
volte) perché, stappandosi, la box resta
dov’è o peggio cade per terra restando l’utente con la sola cartuccia-tank in
mano.
Il VII su un Leto di Titanide anche lui tutto in
titanio per le prove in meccanico e su mosfet
Altro aspetto particolare, la regolazione dell’aria che si
fa tramite una fessura sul fondello metallico e vari fori sul blocco
campana-tank dove, come su molti atom, lasciare aperti più o meno fori regola
l’immissione dell’aria.
Quando l’atom viene “stappato” per il refill e viene reinserito occorre
ruotarlo lievemente per fare sì che le calamite fissate sul blocco campana-atom
vadano a contatto stabile col fondello, e questo comporta una “sregolazione”
dell’immissione dell’aria che andrà regolata di nuovo a proprio piacimento una
volta rimontato l’atom.
Forse una rottura di scatole, ma anche il mio amatissimo
Kabuki di House of Hybrids aveva il flusso dell’aria regolabile SOLO tramite
una chiavetta a brugola come se fosse un atom rigenerabile, ma il refill veloce
stappando il blocco campana-tank senza dover svitare tutte le volte l’atom e lo
Spongebox che uso tutte le volte che svapo è una cosa a mio gusto molto molto
comoda.
Particolarità: il piattello di contatto del positivo
dell’attacco 510 dell’atom è autoregolante
a molla e non ha una escursione ampissima, motivo per cui questo atom
calza a pennello su box con positivo autoregistrante a molla a corsa lunga o
regolabile in altezza a vite (ben estratto) mentre su box con piattelli “a gommino” o con una molla a ridotta
escursione è facile che l’atom non venga letto segnalando l’errore “check
atomizer”.
Prendo la mia versione black, gli monto la sua coil da 1.1 ohm in dotazione e lo provo una sera, tanto per
“prenderci le misure” e pensare come e dove provarlo bene, montato su una
Taifun Box di Smokerstore circuitata Dicodes va deliziosamente bene.
Può montare coil di ben sei livelli di resistenza
differenti, proprietarie Umbrella, Aspire o Uwell.
Bisogna provarle per bene, e intanto mi studio le combo su
cui provarle.
Commenti
Posta un commento