Il DNA60 Color - La prova

Ma,seriamente, come va il DNA 60 Color?

In watt, magari impostandogli anche il boost per avere una “spinta” e una aggressività maggiore ad inizio svapata (e quindi un maggiore hit), va bene.
Circuito dall’erogazione “piena” sui tabacchi (altra vita rispetto alla Petite Box v1 di Vaponaute che ho testato con la stessa combo), non cattivo come i primi DNA 20,30 e 40 ma che se la gioca bene col DNA 60.
Meglio del DNA75 Color, malgrado sia diventato rauco ad imprecare mentre per mesi provavo nuove impostazioni, il 75 Color mi ha dato l’impressione di un circuito preciso ma fiacco, poco di più del Wismec da 75 watt che monta la Petite Box di Vaponaute, box a mio gusto tanto bella ma senz’anima, ma come funziona a stressarlo con cattiveria e setup incarogniti? Sarà preciso a stabilizzare il voltaggio o darà segni di “svirgolamento” e discontinuità in erogazione come i circuiti cinesi da poco? E soprattutto, come gestirà la batteria, sarà parsimonioso come un DNA60 aggiornato o un vorace divoratore di batterie 18650 come il DNA75 Color prima dell’aggiornamento firmware?

Vado su quattro combo decisamente incarognite: un vecchio (ma sempre prezioso) Lemo 3 di Eleaf con coil in Titanio 01 da 0.6 ohm usata in TC, un HellBeast di Hellvape con mesh coil da 0.15 ohm da tirarci il collo a 50 watt e una e un Kraken v2.5 di Vicious Ant con una ceramic coil da 0.5 ohm, coil lenta a riscaldarsi (a 25/30 watt è lenta a fare vapore senza impostare un boost, a 40 stecca dopo un secondo) e un vecchio Triton 2 di Aspire con delle “durissime” clapton coil da 0.5 ohm, normalmente lentine ad andare in temperatura..

Lemo 3, TC e coil in Titanio

Il buon caro vecchio
Lemo 3 di Eleaf
Provo subito col mio vecchio “carroarmato”, un Lemo 3 di Eleaf, coil in titanio da 0.6 ohm, bello alto (lo sto testando su una box SBS, giusto per avere il drip tip sporgente e “aspirabile”) e capienza da 4ml, onesti classici 23mm di diametro, 35 watt, boost 3 e 270°C impostati al TC.
Lettura della coil a freddo da 0.59 ohm inizio e qualcosa non mi ispira: alzo i watt a 40 e disattivo il boost, visto che già il circuito di TC gestisce bene il preriscaldamento della coil utilizzare la funzione boost significa solo andare a complicare la vita e il lavoro del circuito.
Tabacco, un Nocciola di Extraction Mania, visto che sto utilizzando in dispositivo da Flavour se non addirittura da DL puro opto per un gusto morbido e soft, visto che è tanto che non svapo più di polmone.
Coil che sale in temperatura e si stabilizza, provo qualche tirata belle lunga e la percezione è di continuità, di una svapata lunga e precisa e non “saltellante” e discontinua come con certi circuiti TC di fascia economica.
Con la mia Samsung 30Q “rosa” riesco a svaparci quasi due tank (intorno ai 7ml), e considerato che con prelievi discontinui (il voltaggio viene ricalcolato secondo per secondo dal circuito e adeguato alla temperatura della coil) e considerato che i prelievi alla batteria “saltellano” dai 7 ampere a preheat a 4.2 ampere in svapata, il circuito lavora bene, preciso e mi sembra nemmeno con consumi di batteria esagerati, in TC questo DNA 60 Color funziona parecchio bene, bene come il suo predecessore.

HellBeast 1 di Beyond Vape , coil a mesh da 0.15 ohm.

“Polmonaccio” puro, ma voglio “stancare” il circuito a 50 watt impostati che in realtà sarebbero meno di 3 volt in erogazione ma con un prelievo di 2.8 / 0.15 = 19 ampere prelevati alla batteria, quindi meglio rispolverare le mie buone care Sony VTC4 che uso per gli esperimenti brutali, polmonaccio cattivo e quindi liquido ultrasoft, una The Custard di TNT Vape, tank in configurazione “non bubble” e quindi con capienza da 3.5 ml.

Non è la mia svapata preferita (e nemmeno quella per cui un DNA60 Color è stato programmato) ma la mia box regge benissimo i suoi 50 watt in erogazione senza dare alcun segno di surriscaldamento e anche se maltrattato per un tank intero svapato pure con una certa compulsione, non si surriscalda in maniera anomala ne da errori “Too hot” tipici di quando la board del circuito raggiunge temperature che rischiano di danneggiarlo.

Anche in questo caso, in svapata, il circuito da impressione di stabilità precisa di erogazione, seppur “spremuto” lui lavora parecchio bene.

Kraken 2.5 di Vicious Ant, coil ceramica da 0.5 ohm

....E col Kraken 2.5 di
Vicious Ant. 

Il pregio delle coil ceramiche è che, avendo la coil inglobata in un cilindretto di ceramica fasciato da un sottile stato di cotone per garantire umidità ed alimentazione continua e uniforme, possono essere usati liquidi anche molto sporchi senza incrostare il corpo termico (basta ogni tanto dare una lavata ad acqua calda corrente per evitare che il cilindretto si sporchi troppo) mentre il suo difetto, dovendo la coil riscaldare un cilindro di ceramica per vaporizzare, è la sua lentezza ad inizio svapo, o si attiva la box uno o due secondi prima di iniziare a tirare oppure l’inizio della svapata è fiacco e “smorto”.

E qui provo la funzione Preheat, 25 watt impostati sulla box, 35 impostati al preheat e punch impostato a 4.

E lo calo subito a 2, una ceramic coil scaldata troppo fa aroma di liquido “cotto” (più che una crema vanilla custard faceva quasi aroma di budino) ma con un punch più tranquillo la coil alimenta correttamente e la vaporizzazione è molto buona e anche la resa aromatica (seppur The Custard di TNT Vape non sia la miglior custard che abbia provato) è molto buona.

Due tank svapati (5 ml di capienza in tutto) e la batteria è al 60%, pur essendo il DNA60 Color con batteria 18650 una combinazione per svapo MTL che sto di proposito “sforzando” eroga bene senza essere troppo vorace di batteria.

E anche la “prova della ceramica” la supera bene.

Triton 2 e clapton coil da 0.5 ohm

Prova quasi noiosa, a 25 watt (3.6 volt, 7 ampere in erogazione in continuo) con boost impostato a 3 è tutto troppo semplice per essere vero, sicuramente è la build meno critica rispetto alle altre utilizzate ma la mia complex coil viene alimentata senza problemi ne latenze, quasi fosse una coil “normale” a filo singolo.
Un tank svapato da 3 ml, un 20% di batteria consumato, consumo del tutto onesto.

La Pagella

Il DNA60 Color, è un buon circuito, un circuito onesto o un circuito a livello dei top di gamma Nucleo Compact, BF60 o SX600J?

Il circuito “preso e montato” come  Evolv l’ha prodotto sfrutta al massimo un 50% delle sue potenzialità, è adatto solo per lo svapo in watt al massimo (navigando un po’ tortuosamente tra i menu per impostare il boost) anche con clapton coil e complex coil non troppo elaborate, lo fa bene. Ma niente di più.

Se lo si vuole utilizzare BENE, in maniera completa e sfruttando le prestazioni che ci si aspetta da un circuito Evolv occorre intanto avere le idee chiare su come settarlo ma soprattutto occorre tutto un lavoro precedente di setup dei profili e dei materiali e di buoni menu di configurazione che rendano visibili e accessibili tutti i parametri di configurazione, e in questo caso il DNA60 Color è un ottimo circuito, completo e anche facile e intuitivo da impostare, più semplice nella navigazione dei menu rispetto ad un BF60 di Dicodes e pure più intuitivo coi suoi due pulsanti di impostazione rispetto al DNA75 Color che ne aveva tre.

Probabile che abbia una grandissima diffusione visto che come dimensioni è del tutto intercambiabile col precedente DNA60 “bianco e nero” (che Evolv ha brutalmente tolto di produzione) e quindi permette di “upgradare” e creare nuovi progetti senza dover modificare gli schemi e i CNC con cui venivano prodotte eventuali precedenti versioni in DNA60 “old”.

Però è obbligatoria l’installazione della SUA porta USB, per poterlo programmare e settare.

Se un DNA60 Color coi suoi preset originali di fabbrica può essere adeguato ad una box “cinese” da 120/150 euro da usare in watt, magari ben costruita e affidabile perché circuitata Evolv, senza porta USB o senza a monte un lavoro di un modder coscienzioso e professionale che aggiorni e imposti il circuito ADEGUATAMENTE per poterne sfruttare le potenzialità che ha (che sono tante) il DNA60 è un circuito onesto che lavora bene e senza consumi di batteria elevati (prima degli aggiornamenti firmware DNA60 aveva consumi di batteria più elevati mentre il DNA75 dava tempi d’uso adeguati e belli lunghi solo su combo con batteria 26650 prima che Evolv “correggesse” i consumi con un aggiornamento del software del circuito, ma è semplice circuito buono solo a svapare in modalità variwatt.

Se lo si vuole utilizzare su box “high end”, o me le producono con scocche in legno massello o stabilizzato (e nel caso la qualità dei materiali nobiliterebbe il risultato finale) oppure deve essere installato “messo a punto” o con una porta USB per poterlo impostare correttamente in mancanza del quale resta un circuito onesto di fascia media ma che nell’utilizzo intensivo è esageratamente penalizzato rispetto ad uno Yihi SX600J e un Nucleo Compact di Omega Vaper (completi di tutte le funzioni e dotati di menu dalla semplicità banale) o di un Dicodes BF60 (più complicato come struttura di menu ma autentico “state of the art” come prestazioni).

Però, rispetto ad altre prime batch di Evolv (che avevano tutte qualche difettuccio software poi corretto) questo DNA60 Color funziona parecchio bene e non sembra avere difetti gravi da correggere.

Se non l’impostazione di default della fabbrica, e se come già avvenuto come col DNA60 dove modder frettolosi assemblano circuiti “visti e piaciuti” (e spesso pure cablati mali) si rischia di avere un circuito installato su mod costose ma pesantemente mortificato nell’uso.

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