Il “DNA 60 touch screen” – La Stratum Balance v2 di OLC

Era un po’ che non scrivevo nulla.

Poca voglia, poche ispirazioni, ormai in giro solo stampe 3D in plastica, boro mod (l’ultima tendenza sono quelle con la batteria scoperta sul retro, cosa orribile che fa sembrare la box come se si fosse perso lo sportellino posteriore.

Non è vero, di bello il Nucleo 60w di Omega Vaper, un circuitino veramente delizioso ma che non riesce ad avere una diffusione mainstream come il DNA60, ottimo circuito ma di fatto un circuito cinese che di americano ha solo (ormai) il software.

Per il resto noia.

Un giorno un mio amico inizia a tentarmi con una novità, la Stratum Balance v2, ultima creatura di OLC, storico modder russo.
“Abbiamo già la v1 che è una chicca, questa è pure bellissima”. Vero, ne sono tentato.

OLC

Agli albori dello svapo, quando le prime box in metallo (Hana Modz) erano monopolio americano, i modder europei (con più eleganza) iniziarono a lavorare il legno, gente super come Gepetto Mods, Loud Cloud Mods, Yannick Thiroux (che a quei tempi si firmava PICOLIBRI) e altri, artisti veri (e cari) del legno lavorato.

In versione assemblata
con il Millenium GC 
col kit Nano

E un russo, Viktor OLC, che ha l’intuizione di produrre una mod piccolissima, leggera essendo in alluminio, 50 watt di potenza, dotata di ogni porta USB per ricaricarla ma meglio per fare gli aggiornamenti software e pulsanti di regolazione di potenza ma soprattutto di un gran circuito, l’SX350 di Yihi, dotato di sensore di movimento.
Box piccola, dicevo, ma soprattutto deliziosa visto che è tutta impostabile tramite cinque click del tasto fire e inclinando a destra o a sinistra la box.
Circuito senza TC, ma la mia vecchissima Stratum Black Special Edition resta sempre una piccola delizia per lo svapo in watt.

Yihi si evolve, arriva il TC, l’SX350 esce di produzione e diventa irreperibile e al suo posto va in vendita l’SX350J, circuito ancora oggi eccellente, “top”, ma che ha il grosso difetto di essere una lunga scheda con display, pulsanti e porta USB cablati fissi e che quindi può essere solo installato su mod di grosse dimensioni (adoro la mia Mellody SX350J-v2, svapare in TC ma col massimo del lusso) e per poter continuare a produrre la Stratum convince un suo connazionale, l’ingegner Maksim Starplat a “inventargli” un circuito ad ho, lo Starplat 75w, a mio gusto, per facilità di setup e di prestazioni (e precisione e gestione di batteria) forse il miglior circuito da svapo mai uscito.

Per qualche motivo, forse Starplat ha iniziato a vendere anche a terzi e con le richieste di OLC non riesce più a tenergli dietro, prima esce una Stratum con circuito Yihi SX485J, ottimo circuito, privo di controllo di movimento e di pulsanti ed impostabile tramite un mini pulsante-joystick che, presa una volta confidenza, è estremamente comodo ma è una soluzione che il pubblico non apprezzò.
Dopo di che, basta alluminio, si usa (bleah!) il delrin e come circuito, a parte un tentativo a chip Dicodes, DNA60 su tutta la produzione di OLC.

E la Stratum non è più una mod esoterica come una volta.

La Stratum Balance v1

Vanno di gran moda le side by side, meno le box mod “tradizionali” e OLC introduce una versione della Stratum in formato SBS, la Balance.

Box cara, dotata di adattatore per 18650 e “tappo” per montare batterie 18350 costava sui 390 euro, non poco per una box in delrin con placche in comune acciaio e con un circuito DNA60 cui il modder aveva personalizzato il logo di accensione ma che non aveva aggiornato ne firmware ne preset.

Esteticamente (e come qualità costruttiva) viene malamente battuta dalla Flexy di Ennequadro (la sua v1 a scocca in alluminio, a mio gusto la più bella box side by side mai costruita e anche eccellente come qualità di lavorazione) ma al modico (?) prezzo di 65 euro è acquistabile l’adattatore per batterie 18500 in modo di ottenere una mod più compatta ma con una durata di batteria superiore alle 18350 e anche utilizzabile in modalità TC, le 18350 non erogano sufficiente amperaggio in scarica ma le 18500 per svaparci una serata dopo cena possono andare, ancora con la Minivip 18500 in Dicodes BF60 di Vertigo Mods mi ci diverto tanto.

Dicevo, buona box, simpatica se usata in 18500 ma per materiali e circuito troppo cara costando “full optional” 455 euro comprata da shop italiano.

La Stratum Balance v2.



Mi si dice sia uno step avanti rispetto alla v1: già a vederla gli assemblaggi sembrano più
Scoperta, in versione SBS

curati e la linea più armoniosa, e viene dotata di un top cap in delrin stesso materiale del corpo box in cui poter installare l’atomizzatore in modo che vista assemblata la box sembra una comune AIO con solo il drip tip dell’atom che spunta.

Aprendo il pacchetto, trovo tre o-ring di ricambio (quello alla base del tappo batteria, quello intorno alla vaschetta 510 e quello intorno al pin del positivo) e una basetta in delrin (stesso materiale della scocca della box) che serve per poter rendere pari la base della box, se usata in modalità SBS.

Se la si usa col top cap installato, la vaschetta sporgente serve come fermo di fissaggio del cap stesso, assieme al tubo della batteria.
Unico limite, per poter installare gli atom internamente occorre che non siano di diametro maggiore di 22mm e non siano più alti (distanza base-top cap) di 36mm, debbo fare prove ma il mio Millenium GC col kit Nano ci sta alla perfezione.

Spoiler: la batteria, in modalità box e in modalità SBS usano il tubo per la 18650 che col cap fa anche da fermo di fissaggio.
In modalità SBS invece permette di usare gli adattatori a tappo per le batterie 18350 e mid size per le 18500 della Stratum Balance v1 con cui è perfettamente compatibile, almeno per gli accessori.

La Box….

Vista da semiassemblata

Elegante ma semplice è composta da un “bicchiere” in delrin che fa da cover per la parte inferiore della box e da un “blocchetto” (simile a quello della Omnia di Art&Mod) che comprende in un monoblocco sul frontale il pulsante fire, la parte finale del tubo della batteria (con il cablaggio de contatti), sul retro in basso una porta USB per poter connettere il blocchetto a eScribe (non serve la batteria montata, il DNA60 non richiede l’alimentazione propria per essere connesso ad eScribe e programmato come succede invece col DNA75).
Certo, per aggiornare il circuito è una grossa palla dover smontare la box, ma fatto una volta la prima volta, poi non serve più visto che il firmware più aggiornato del DNA60 è del 2018, funziona benissimo e non si prevedono ulteriori aggiornamenti in futuro.

Un pulsante solo…. A guardare bene, sotto il display posto orizzontalmente sul fondo della box, sono presenti due switch fissati ai lati. Riassemblo e, miracolo, per regolare la potenza basta premere ai lati del display per attivare l’interruttore sottostante.

Bella cosa ma delicata. A premere con troppa forza si rischia di piegare il display mettendolo fuori uso, motivo per cui NON è la box per usi spericolati o per funzioni strane (blocco potenza, blocco ohm, cambio materiale per il TC) che richiedano la pressione contemporanea dei due switch con rischio di sforzare e rendere concavo il display rompendolo.

Particolare del fondello e del display che funge
anche da switch di regolazione della potenza


Motivo per cui la tengo benissimo per svaparci in MTL a 12/13 watt senza TC attivo, senza necessità di dover cambiare continuamente impostazioni.

Bella box, sicuramente non una box da uso quotidiano, intemperante per smanettoni o persone con la box sempre attaccata al PC per riprogrammarla con eScribe ma sicuramente è una box stupenda, sicuramente con una linea più accattivante e moderna della prima versione, forse eccessivamente cara (l’originale) ma sicuramente frutta di un gran buon progetto che non copia altre box in commercio.

E, soprattutto, permette di svapare con la comodità delle boro mod (un cubetto da cui spunta solo il drip tip per svapare) con il proprio atomizzatore preferito anziché con un bridge rigenerabile molto più rustico e senza regolazione dell’aria.

Un po’ come la Rail Box di tanti anni fa, ma con un dispositivo più leggero e compatto.
Comodo e senza pulsanti oltre a quello di attivazione.

 

(Evviva. Con tutte le boro mod che sono spuntate come funghi copiando le idee e il progetto della Billet Box di Billet Vapor un progetto geniale anche se un po’ datato, dati i tempi in cui venne sviluppato come quello della Rail Box di Vape Tools of France era un peccato che andasse perduto e dimenticato.
E, a voler essere onesti, tolte alcune ottime eccezioni come la Omnia e la Unica di Art&Mod, la B22 di Ennequadro, la Hoko di Mod Corporation e la Zero Boro di Sunbox, come qualità, comodità, estetica e fruibilità la Stratum Balance V2 se le lascia dietro tutte le boro mod, soprattutto quelle in nylon stampato 3D)

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