Riconoscere la "buona box" ultima parte - l'elettronica

 L’elettronica….

Dura giudicare la qualità dell’elettronica, perché se il circuito (ad esempio un DNA) è di buona qualità, entrano in gioco altri particolari che distinguono una box costruita a regola d’arte da un accrocco qualsiasi anche se caro di prezzo.

Il connettore 510? Potrebbe essere di ottima qualità, potrei montare un ottimo circuito già aggiornato ma potrebbe funzionare male uguale perché un particolare trascurato sono le saldature di questo connettore che debbono essere “pulite”, con la stagnatura minima necessaria a mantenere i cavi provenienti dal circuito al connettore stesso, visto che fare “caccole” di stagno eccessivamente grosse (per cattiva manualità) spesso si generano letture di resistenze sballate e, in un caso, mi è capitato anche di una box bottom feeder che leggeva una resistenza (anche se molto bassa) anche col dripper bf smontato.

Trascuratissima da troppi modder, la tabella del diametro dei cavi raccomandati
da Evolv per cablare un DNA60

Altro aspetto, bisogna diffidare delle box troppo miniaturizzate SE NON COSTRUITE da modder famosi e noti per la loro qualità: per cablare masse e cavi di alimentazione i produttori dei circuiti segnalano i diametri minimi da utilizzare, per evitare che cavi troppo sottili transitando amperaggi elevati generino resistenza surriscaldandosi e scaldando di conseguenza anche il circuito, mandandolo in fuori uso precoce.

Altri cablaggi importanti, sono quelli da e per la batteria perché, se saldati male, rischiano di surriscaldare il vano batteria e la batteria stessa e, nella migliore delle ipotesi, di segnalare letture sballate dello stato di carica della batteria, e in questo caso è possibile che ci siano dispersioni elettriche verso la scocca.

I switch…. Alcuni circuiti utilizzano i switch standard sul circuito, altri invece degli interruttori cablati per poterli disporre più comodamente sulla scocca.

Intanto, occorre che siano BEN saldati e su una superficie stabile e robusta sufficiente a reggere la loro pressione: su una box che ho, per altro una box dal modesto prezzo di 549 euro, i due interruttori di regolazione della potenza sono rimasti incastrati dentro la scocca.
Aprendola per controllare, li ho visti saldati su un pezzo di plastica molle (originale, era marchiato a caldo dal modder) che in caso di pressione (su un DNA, anche solo per bloccare la potenza) si fletteva facendo cadere i pulsanti dentro la box.

E gli switch, che debbono essere di buona qualità e robustezza: un noto modello di box (anzi, quello che fino a uno o due mesi fa andava più di moda) in produzione dal 2017 praticamente uguale, mi è capitato (e poi è toccato anche al mio “maestro elettrotecnico” che ha fatto le riparazioni) che le box prodotte fino al 2020 erano ben costruite con materiali adeguati mentre dal 2021 in poi, probabilmente per la necessità di produrne una quantità maggiore, utilizzavano dei switch di potenza di qualità inferiore che dopo qualche mese di utilizzo seppur senza anomalie alla pressione non funzionavano più correttamente rendendo imprecisa e “balbuziente” la regolazione della potenza.

Altro aspetto da tenere presente, il fissaggio del circuito all’interno della box: sulle board dei circuiti sono presenti dei fori predisposti dal produttore per il fissaggio del circuito alla scocca stessa.

Alcuni con molta cura lo fissano tramite viti (se è una scocca plastica di buon spessore, altri tramite perni sporgenti dalla scocca (in bolognese si dice “spuntoni”), nelle box in legno (che sono più delicate e pericolose da forare, per evitare il rischio di “svenare” il legno rendendole delicate e fragili, tramite spessori posti dietro il circuito col compito di mantenerlo premuto al frontale della scocca in modo che il display sia leggibile e non si muova.

E tutto ciò è molto importante perché mi è capitato di riscontrare casi di box cadute per terra che guardando la scocca non riportavano segni di danneggiamento mentre avevano il display e i pulsanti rientrati che “ballavano” dentro la scocca, segno di un fissaggio del circuito debole e mal curato.

Caso contrario (pessimo), è la cattiva abitudine di certi modder (di un italiano mi sono capitate un paio di box malfunzionanti) di fissare le parti elettroniche e il circuito alla scocca tramite etilcianoacrilato, nome tecnico della colla “Attak”.
Di positivo è che, nel caso di caduta, il circuito è bello adeso alla scocca e se non dovesse subire urti sul display o da cadute da altezze troppo elevate il circuito molto difficilmente si staccherà (più facile che si danneggi e si spezzi la board su cui è saldato) ma nel caso di necessità di manutenzione (tipo sostituire il connettore 510 o rifare un cablaggio per un cedimento di una saldatura) il circuito è bloccato e nei casi peggiori occorre staccarlo facendo leva con un cacciavite (e in quel caso è facilissimo danneggiare board o display) facendo lievitare i costi perché quando basterebbe solo lo smontaggio del circuito e il rifacimento di una saldatura occorre invece extra un circuito nuovo (almeno una sessantina di euro) e pulire le scorie di colla e di pezzi di board incollata con carta vetrata per ripulire (e renderlo fissabile meglio senza usare di nuovo colla) prima di fare la manutenzione.
Extra costosi e pure antipatici per una box che per un DNA60 e una scocca in comunissima stampa 3D si faceva pagare 279 euro.

Mentre controllare i particolari esterni della box per valutarne la qualità è una cosa immediata che si fa a occhio, valutarne la qualità di assemblaggio delle parti elettriche ed elettroniche è cosa molto complessa.

E quindi, o si ha un amico elettrotecnico specializzato in riparazione e restauro di mod da cui “copiare” i compiti (io ce l’ho, sono fortunato) oppure si cercano informazioni sui forum e sui gruppi specializzati di svapo.

Come diceva Confucio, “una persona che parla può essere bugiarda ma due persone che parlano fanno mezza verità” e quindi se di una box molto diffusa in molti ne parlano bene o non ne parlano è tipicamente un prodotto di adeguata qualità, se si parla troppo di malfunzionamenti e difetti probabilmente è un prodotto di qualità scadente.

E mentre qualche anno fa il prezzo (e la dignità di certi modder) erano una discriminante per la qualità del prodotto perché ci si guardava bene dal mettere in commercio prodotti cari ma scadenti col rischio di perderci faccia e reputazione, lo sdoganamento culturale delle stampe 3d e delle scocche in plastica (una volta patrimonio solo del prodotto economico) ha portato ad una nuova generazione di modder che, con la stampante 3d comprata su un sito cinese e il saldatore della Lidl producono box con prezzi sproporzionati alla loro qualità.

Prodotto qualitativamente al livello di assemblaggio (forse a malapena) del prodotto più economico made in China.

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