Il Nucleo Nano di Omega Vaper parte seconda - la tecnica

Tradito già dalle misure del vano di alloggiamento del circuito, veramente microscopico, già dalle dimensioni del display sono rilevabili gli sforzi per ottenere un circuito miniaturizzato ai massimi livelli, tant’è che il display è grande si e no la metà di quello di un DNA60 big screen, veramente piccolo.

E in effetti mi è capitato di vedere delle comuni board a mosfet di dimensioni maggiori, un pulsante, un circuito di stabilizzazione del voltaggio, uno di check dell’amperaggio erogato e del voltaggio della batteria (e magari un led che indichi lo stato di funzionamento) molto più grandi, senza display, circuito di controllo di temperatura con TCR e tutto quello che uno svapatore nerd e morboso nel settare le proprie battery box può desiderare.

Il secondo logo di accensione

E, una volta acceso, compare un display completo della visualizzazione di tutti i parametri necessari a poter impostare e controllare la box, anche se scritti con font molto molto piccoli (se non mi fossi rifatto un po’ di tempo fa gli occhiali con lenti progressive probabilmente avrei dei problemi a leggerlo): dall’alto a sinistra e in senso orario il display evidenzia la temperatura ambientale (utile per compensare quella coil a freddo quando si imposta la box per svaparci in TC) che durante lo svapo con controllo di temperatura attivato cambia il suo status evidenziando la temperatura aggiornata della coil durante l’erogazione, lo stato di carica della batteria (sia con il consueto display grafico indicante lo stato di carica, sia in forma numerica indicando la percentuale dello stato di carica), il voltaggio in erogazione e il valore della resistenza installata espressa in ohm, mentre al centro del display vengono evidenziati i watt impostati in erogazione, forse l’unico parametro bello visibile e leggibile.

Il display durante il funziona-
mento

Come i vecchi Aulus, con tre click consecutivi si accede al menu di impostazione della box e, premendo il tasto fire a menu visualizzato, lo si scorre mentre basta interrompere lo scorrimento ed attendere un paio di secondi che si attiva il punto di menu prescelto: basta impostare con il tasto fire il valore desiderato, una volta impostato attendere un paio di secondi e il circuito esce dal menu di impostazione ritornando al normale display di funzionamento con i nuovi valori impostati, un funzionamento molto semplice e intuitivo che rende la box comoda da settare dopo pochissimo uso, a mio gusto più semplice che sui menu del Dani v3 e (forse anche) del BF60 di Dicodes.

Altro aspetto, molto molto interessante, sono I MENU IN LINGUA ITALIANA! Certo, per lavoro e per hobby (l’informatica) conoscere l’inglese è quasi obbligatorio ma avere i menu in italiano è di una comodità incredibile:

Interessanti i menu, belli completi: a parte le due funzioni distinte per aumentare o diminuire la potenza, ognuna con un punto di menu distinto dovendole impostare solo ed esclusivamente con la pressione del tasto fire senza altri pulsanti, i punti più interessanti sono:

-          MODALITÀ, dove sono impostabili WA(tt), VO(lt), una modalità particolarmente deliziosa per i vecchiacci come me che hanno iniziato a svapare col Provari e il primo Dicodes Dani, ME(ch), la classica funzione bypasso dove si svapa senza alcuna stabilizzazione del voltaggio (come sui dispositivi meccanici) ma solo con le protezioni di sicurezza e HE(at), la modalità di svapo con circuito di controllo di temperatura attivato;

-          CALIBRAZIONE ATOM, che è la lettura del valore di resistenza a freddo (automatica solo sui DNA) nel

Il menu a scorrimento

caso si stia impostando la box per lo svapo con controllo di temperatura attivato

-          BOOSTER, S attivato, N disattivato: mortacci, è una cosa complicata, scrivo alla fine per non scoraggiare il lettore

-          CONTROLLO DI TEMPERATURA, dove impostando AC si attiva il circuito TC, SP lo si disattiva. Funzioni di impostazione in incremento o decremento della temperatura limite della coil, materiali (sono praticamente presettati tutti i materiali immaginabili utilizzabili per lo svapo in TC oltre che la possibilità di inserire nuovi materiali con la funzione “Altro” che da la possibilità di inserire il coefficiente termico di un eventuale nuovo materiale non presettato, da la possibilità di impostare la temperatura (UNITà di MISURA) in gradi Celsius o Farenheit e una volta attivato il TC l’impostazione della potenza cambia da W (watt) a J (joules).
E’ solo una evidenza di visualizzazione per dare immediata indicazione dell’attivazione o meno del circuito TC, il valore in Joules è ricavato ESATTAMENTE come quello della potenza in watt partendo dalla resistenza della coil e dal voltaggio di erogazione e non richiede conteggi particolari per ricavarlo.

-       ROTAZIONE DISPLAY, per poter invertire la visualizzazione nel caso la box venga utilizzata da vaper mancini      

L'accesso alle funzioni 
di controllo temperatura


 LIMITE BATTERIA, per poter impostare il valore minimo al di sotto del quale la box va in blocco e segnala la necessità di cambiare la batteria con una carica, io ho lasciato impostati i 2.7 volt di default svapando MTL ma nel caso si utilizzino wattaggi elevati e coil a bassa resistenza per lo svapo DL (o di polmone) meglio impostare un valore lievemente più elevato, per evitare sovrastress alla batteria

-          LUMINOSITÀ DISPLAY, dove è possibile aumentarla (nel caso si svapo all’aperto, sotto il sole o in luoghi molto luminosi) o ridurla (a casa io svapo sempre in taverna o in salotto a luci soffuse dove è inutile avere un display super luminoso a scapito della durata della batteria)

-          SELEZIONE DELLA LINGUA, dove per gli esterofili (o per i vapers stranieri) è possibile selezionare altre lingue di visualizzazione del display

-          RESET DI FABBRICA: se confermato, azzera tutte le impostazioni della box riportandole ai valori di fabbrica, utile nel caso si abbia il dubbio di avere impostato valori sballati senza ricordarsi quali.

E mò’ volano botte da orbi….

L'impostazione potenza

Una funzione che può sembrare stupida ma che invece è molto interessante è “TEMPO DI EROGAZIONE” dove viene impostato il tempo massimo di erogazione a circuito attivato, ovvero la durata massima della svapata.

Nelle box “normali” questa è solo una funzione di protezione (ma anche sul Nucleo Nano) per evitare che una pressione accidentale del pulsante Fire eroghi per tempi troppo lunghi mandando fuori uso la coil e rovinando il cotone del corpo assorbente mentre sul Nucleo Nano (come su tutti i circuiti Omega Vaper) è legato alla funzione BOOSTER.

Attivando la funzione Booster (impostando AC(ceso)) da la possibilità di impostare una percentuale che è calcolata sul “TEMPO DI EROGAZIONE” che ho impostato che è il tempo in cui viene attivato il boost (se imposto un TEMPO di 10 secondi e una percentuale del 20% il booster viene attivato per i primi due secondi di svapata) e successivamente il valore di boost desiderato da 1 (soft) a 10 (boost sgarbato).

Aspetto utile, il boost “ragiona” in percentuale in incremento motivo per cui se impostassi un boost intermedio (5) sarebbe ugualmente aggressivo sia a coil a resistenza alta e wattaggi bassi che a coil a resistenza bassa e wattaggi alti, mentre con i circuiti con il boost impostabile in watt si rischia, a passare da un setup da polmone ad uno MTL, di avere un boost eccessivo che può rovinare il cotone e mettere fuori uso la coil.

Svapare col Nucleo Nano

Il primo logo di accensione, per-
sonalizzabile OEM (in questo 
caso Voodoll, il modder che ha
prodotto la box che ho utilizzato
per le prove

E’ come logica e funzionamento in tutto e per tutto un Aulus dotato di display piccolo, anche come erogazione: in watt è bello aggressivo, meno del vecchio DNA30 ma in tutto e per tutto identico (a mio gusto) col DNA60 con una gestione di batteria tutto sommato buona (migliore del DNA30, del DNA60 non aggiornato e del BF60 di Dicodes, come tutti i circuiti di quel produttore ottimi anche se non particolarmente “risparmiosi” con build con resistenza più bassa ma con consumi lievemente più alti del DNA60 aggiornato, dello Starplat e dei circuiti Yihi se usati in modalità ECO, Soft o Normal), circuito più simile al DNA per l’aggressività che al Dicodes (più “pastoso” in erogazione).

In TC, usato con coil in Titanio01 e in Ni200, il circuito è bello preciso, con svapate lunghe la vaporizzazione è bella stabile e non da sensazioni di “saltellamenti” in erogazione, indicatori di un circuito che stabilizza molto bene l’erogazione elettrica.

Un circuito che lavora benissimo, a mio gusto, come i suoi predecessori, ed infatti la Stealth di Sunbox circuitata Bomber Scream di Omega Vaper resta una delle mie box preferite.

Certo, è un circuito che richiede una buona vista (per le ridotte dimensioni e i font piccoli del display) e un po’ di cognizioni tecniche per impostarlo, ma se ero convinto che i migliori circuiti in assoluto in circolazione fossero gli Aulus, i Dicodes e lo Starplat 75, questo Nucleo Nano non mi ha smentito.

Certo, è del tutto simile al precedente Aulus come logica e menu, unica differenza la potenza ora alzata a 60 watt anziché i precedenti 50 (praticamente il massimo ottenibile da una singola batteria 18650 di buona qualità) ma quando si ha una buona logica e un circuito perfettamente funzionante e con un firmware di qualità e senza bug è inutile tentare inutili (e spesso controproducenti) stravolgimenti tecnici come ha fatto Evolv passando ai quattro pulsanti e al display a colori come nelle sue ultime produzioni.

Circuito più adatto allo svapo MTL che di polmone, ottimo per un vaper medio-esperto (per un principiante pigro è molto più intuitivo e semplice un DNA di Evolv), perfetto per uno svapo tranquillo domestico dopo cena, per lo svapo “diurno” di fretta e magari durante il lavoro forse potrebbe essere più indicato un circuito più semplice ed immediato da settare, il classico DNA.

E, comunque, un grandissimo circuito, peccato sia così poco diffuso.

Ma certi modder ovviamente preferiscono il DNA60, un circuito più semplice da installare e soprattutto in grado di funzionare anche se cablato male e con cavi di diametro sottodimensionato, mentre Dicodes e Omega Vaper sono più “rognosi” con le segnalazioni di errore (alcune bloccanti) in caso di anomalie di funzionamento, DNA che, seppur mantenendo la progettazione (e il vecchio firmware) di programmazione statunitense viene prodotto in Cina e di conseguenza è diventato a tutti gli effetti un circuito cinese (come il suo cugino/clone Ambition Mods 60 watt).

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