Ok, si è parlato di dispositivi ad alte prestazioni in grado di essere più performanti di una Billet Box ma con le stesse comodità ma tutte col grosso difetto di essere prodotti non proprio economicissimi.
E per chi non ha voglia/possibilità di spendere certe cifre?
Si può fare qualcosa, e spesso nemmeno dovendo fare troppi
sacrifici o rinunce.
La “famiglia DotMod”.
Primo “derivato originale” della Billet Box fu la DotAio del
produttore californiano (ma che costruisce in Cina) DotMod.
La Dotmod v1
Boro meno capiente rispetto a quello della Billet, oltre a vari modelli dotati
di deck rigenerabili veniva fornito di serie di un boro (poi “copiato” da mamma
Aspire per la sua Boxx) dotato di una valvola di regolazione dell’aria e in
grado di alloggiare sia coil Nautilus (tramite il kit adattatore in dotazione)
sia DotAio (del tutto identiche ma non serve il dado a ghiera che “alza” la
coil per fissarla al boro), viene dotato di un buon circuito varivolt a 4
voltaggi selezionabili presettati.
A mio gusto, forse per il circuito più semplice rispetto al DNA60, ha
prestazioni lievemente inferiori rispetto alla Billet Box e alla grinta del suo
DNA ma è una ottima box robusta e affidabile, la mia SE ha passato due estati
in spiaggia appoggiata sulla sabbia e ancora va benissimo, a parte segni di
consunzione sulla verniciatura dati dall’uso intensivo.
DotMod decide di aggiornare la sua box, dotandola di un
circuito proprietario dotato di regolazione dei watt o, in modalità AUTO,
utilizzabile con i quattro voltaggi presettati come nella versione precedente,
oltre a un nuovo boro in grado di utilizzare sia ne NUOVE coil a mesh DotMod sia
le Nord Coil di Smok (quelle per le pod serie RPM, disponibili in un buon
assortimento di resistenze diverse), sia delle PNP prodotte da Voopoo.
Ovviamente, acquistando il suo apposito boro la V1 può montare coil SMOK come
la V2 coil Nautilus visto che i due boro sono diversi come costruzione ma del
tutto compatibili e intercambiabili anche se, come resa aromatica e come
facilità di reperimento ricambistica sicuramente usarla in modalità “coil
Nautilus” è quella che garantisce le prestazioni migliori.
DotMod ha sempre costruito ottimi prodotti anche se non
molto economici, cosa che ha reso la DotAio un prodotto meno diffuso di quanto
avesse meritato ma ha “rinfrescare la famiglia” è giunta una nuova box, la TiTa
del produttore cinese Veepon, del tutto compatibile con la ricambistica (boro e
testine ma anche RBA) della DotAio ma, cosa molto interessante, dotato di un
circuito denominato per motivi commerciali VP60 ma in realtà è il famosissimo e
affidabilissimo Ambition Mods da 60 watt, un DNA60 non aggiornabile e privo di
porta USB.
La Tita AIO di Veepon
Ad un prezzo di una decina di euro inferiore rispetto alla DotAio permette di
utilizzare tutta la sua ricambistica e i suoi accessori ma con un circuito
dalle prestazioni (e dalla “corposità” in erogazione) del tutto al livello di
un DNA60 originale Evolv.
La famiglia “Billet compatibili” ovvero "Copiano un derivato della Billet, non copiano la Billet?"
Non parlo di Pulse Aio (Vandy Vape è un produttore che non
mi ha entusiasmato), non parlo della Chtulu Aio (diffido sempre dei circuiti
proprietari, soprattutto se non hanno almeno un paio di anni di “collaudo”
dimostrandosi affidabili, anche se l’RBA in dotazione della Chtulu dicasi
essere un ottimo prodotto) non cito i cloni SXK (anche se con DNA60, porta
USB e cablaggi “seri” e ben fatti sono
qualitativamente migliori del prodotto originale), parlo di un paio di prodotti
di comprovata affidabilità e ottima resa.
Boxx di Aspire.
Produttore del leggendario Nautilus, Aspire ha sempre
peccato un po’ nella costruzione di battery box, non sempre sufficientemente
economiche rispetto alla qualità.
La Boxx col kit completo
Poi, con la serie Prestige, inizierà una ottima collaborazione con modder
introducendo in listino prodotto veramente buono come la Mixx (disegnata da
Sunbox), la Paradox (replica della Saudade di NoName) e, come boro mod, la
BoXX, anche lei progettata dal modder italiano Sunbox.
Prodotto molto interessante, il circuito è quello affidabile già utilizzato
dalla Mixx, 60 watt di potenza, in grado di reggere fino a un minimo di 0.1 ohm
ma privo di circuito di controllo temperatura e quindi utilizzabile, oltre che
in modalità varivatt, anche con la regolazione del voltaggio o in bypass (senza
stabilizzazione del voltaggio come i dispositivi meccanici ma con tutte le
protezioni elettriche attive), una box di buone prestazioni anche se con
consumi di batteria lievemente più alti del DNA60 aggiornato (ma pur sempre
accettabili).
Non leggera (ma costruita in maniera robusta) ha il suo punto di forza nella
dotazione di accessori: compatibile con tutti i ricambi (boro e drip tip) della
Billet Box, può essere equipaggiata di un suo boro a coil Nautilus, un Boro in
grado di utilizzare coil serie BP e un suo RBA progettato in collaborazione con
un altro modder (Atmizoo) il Qubix.
Disponibile in due versioni (standard dotata solo di box e
boro Nautilus) o Premium (dotata di box, i tre boro e del parco testine di
ricambio completo di tutti i valori di resistenza) ha proprio negli accessori
l’aspetto più interessante: il Qubix è un ottimo RBA, il boro per coil Nautilus
permette di installare le coil con una ghiera che permette di regolare il
flusso dell’aria, perfetto e che non mi ha dato mai problemi di condensa
diventando il mio “boro ufficiale” su tutte (o quasi) le mie AIO.
Il boro per BP coils, privo di regolazione dell’aria,
equipaggia le coil per le pod BP di Aspire, molto arioso e, dati i bassi valori
di resistenza, adatte solo per flavour o per “tiro di polmone” puro.
Ottimo circuito, l’erogazione è meno cattiva del DNA60 ma la stabilizzazione
del voltaggio è ottima, un prodotto affidabile e, dati i prezzi (89 euro ora
pure scontati su molti shop per la versione base, 115/120 per la versione “full
optional”) ne fanno tecnicamente forse la miglior AIO non circuitata DNA o
Ambition Mods in circolazione per rapporto qualità/prezzo.
La 2.0 di Ambition Mods
Ambition Mods, ormai ovunque, produce box di ogni tipo e
foggia dotate del suo ottimo circuito da 60 watt, talmente ben realizzato da sembrare e funzionare come un DNA60
originale Evolv (o sicuramente lo è, privato della possibilità di saldare e
cablare la porta micro USB per programmarlo)
La 2.0 di Ambition Mods
E lo fa producendo una AIO Box in collaborazione con
l’onnipresente Sunbox, la 2.0 con una progettazione che ha comportato poca
fatica essendo di fatto una box high end del modder (la Zero Boro) modificata,
l’originale montava un circuito Dicodes Extreme V3 impostabile solo col
pulsante fire mentre la 2.0 dotata di circuito Ambition Mods è stata modificata
per installare i classici tre pulsanti di regolazione.
In dotazione un tradizionale boro da Billet e un bridge
rigenerabile Diesel Bridge, l’utilizzo di eventuali testine prefatte richiede
l’acquisto di adattatori a parte.
Come detto, equipaggiabile con tutti i boro compatibili
Billet, i bridge prodotti da Ambition Mods Pioneer Insider e Bishop Cubed compresi,
viene venduto anche qui in una versione (non importata in Italia) dotata della
sola box senza boro (nel mio caso, utilizzando un boro Aspire per coil
Nautilus).
Leggera, ben costruita, l’unico difetto è lo sportellino
copri boro, fissato a slitta in due corsie ricavate nella scocca, comodo ma
forse un po’ delicato in caso di urto, nel mio cuore e nei miei gusti la
migliore AIO non circuitata “DNA 60 con USB” e che uso più volentieri che le
più blasonate (e molto più care) Hussar BXR e DAS: robusta, ben fatta,
confortevole e facile da settare (più comodamente che sulla Zero Nega) e con un
circuito che non ha assolutamente nulla da invidiare ad un DNA60 Evolv non aggiornato
e con i preset (ridicoli) di fabbrica.
Ambition Mods fa prodotti meno “obsolescenti” e quindi si trovano a prezzo
scontato solo dopo più tempo rispetto agli altri ma ad un prezzo di 90 euro (in
origine veniva venduta a 119 euro) è veramente un ottimo acquisto che non fa
rimpiangere prodotti molto più costosi.
Svapare con una AIO è molto comodo, è possibile farlo bene
anche senza spendere capitali per mod ultracostose (e spesso con prezzi
gonfiati dalla moda) o buttarsi su prodotti cloni, quasi sempre di qualità
scadente ma talvolta (ahimè) migliori del prodotto originale copiato.
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