MDS (merde da svapo) parte sesta - unti e sporchi

Domanda: voglio essere un vaper super plus, che di più non si può, mi compro il Monad di xTra Mile Vape che costa 249 euro (non lo so, ci sono atom più costosi in giro?), ce la faccio a diventare un vip dello svapo?

No, al massimo uno zozzone. Se non si mettono in conto almeno altri 70 euro di (ottima) spesa.

C’è un bellissimo programma in televisione che fa vedere come vengono prodotte le cose intorno a noi, le cose che utilizziamo tutti i giorni nella nostra vita.
E nella produzione di prodotti metallici, torni spaziali che spruzzano i prodotti di olio industriale (denominati “oli lubrorefrigeranti”), per evitare che il lavorato si surriscaldi si danneggi e che, per gli stessi motivi, si rompano le punte del tornio.

E, prima di venire imballati, nastri trasportatori con getti di acqua a pressione, vapore ad alta temperatura per disinfettare il tutto e imballaggio automatico, i pezzi perfettamente puliti vengono imballati asetticamente e in maniera igienica.
Ma i nostri splendidi atom artigianali, carissimi perché lavorati uno a uno dal modder al suo tornietto, da vero artista di precisione? Vengono accuratamente puliti a fine lavorazione e vengono imballati con i guanti per evitare di toccarli?

Stesso tipo di problema, i vecchi cloni di una volta, prodotti nelle peggiori cantine di Shenzen, in luoghi lugubri e sporchi (molto meno adesso, dove i produttori di cloni sono aziende grandi con linee di produzione all’avanguardia e che spesso producono lo stesso prodotto originale che verrà poi ribrandizzato e numerato in Europa per la messa in vendita) o nel retro di qualche losca friggitoria/rosticceria cinese.

Apro entusiasta il mio atom nuovo di zecca, muoio dalla voglia di rigenerarlo, faccio bene ad infilarmelo in bocca?

No, se fossi una persona scrupolosa e attenta dovrei avere tre cose: uno spazzolino da denti vecchio, del bicarbonato di sodio (sì, quello che si usa in cucina) e una lavatrice ad ultrasuoni.

Lo spazzolino da denti è utile subito, visto che prima ancora di pensare di usarlo, una passata sotto l’acqua calda avendo cura di pulire con lo spazzolino da denti (non quello che usiamo per lavarceli) l’atom, soprattutto le parti nascoste e gli spigoli dove è più facile che si siano annidati residui di oli di lavorazione non puliti) è buona cosa, il famoso motivo per cui spesso alcuni atom appena disimballati fanno un certo odore di unto.

E poi, fatta una pulizia superficiale per rimuovere eventuali depositi e residui evidenti, è il caso di utilizzare un attrezzo comodo, utile e nemmeno costoso: una lavatrice ad ultrasuoni.

La mia lavatrice ad ultrasuoni, economica
ma che fa perfettamente il suo lavoro

La lavatrice ad ultrasuoni è un dispositivo per la pulizia superficiale di prodotti facilmente danneggiabili e viene per lo più utilizzata dagli orologiai per la pulizia di meccanismi di orologi automatici (che sono problemi da smontare e riassemblare e ancor peggio se mai dovessero venire danneggiati) e orafi (pulire un anello con diamanti col rischio di graffiarlo si rischia di fare danni costosi.

E’ un dispositivo che, sfruttando le vibrazioni dell’acqua sollecitata da un generatore di ultrasuoni, effettua una pulizia superficiale ma accurata del pezzo lavorato, andando ad intervenire anche nelle parti nascoste non raggiungibile dal getto d’acqua di un rubinetto.
Non è un dispositivo costoso anzi, la mia vecchia lavatrice ad ultrasuoni comprata alla Lidl e pagata poco più di quaranta euro ancora oggi fa benissimo il suo lavoro che, per sua natura, è sporadico (non faccio lavaggi industriali quotidiani e di lunga durata) e non tecnologico (non richiede funzioni o tecnologie particolari), un dispositivo economico fa il suo dovere esattamente come un (inutile) dispositivo costoso.
E’ un dispositivo per pulizie superficiali ed è il motivo per cui una pulita “a spazzolino” iniziale è sempre raccomandata perché la lavatrice ad ultrasuoni è perfetta per pulire depositi sottili e superficiali lo è meno per rimuovere sporcizia di maggiori dimensioni come il “goccione” d’olio di lavorazione annidato nell’angolino delle pareti del deck.

Per lavare ad ultrasuoni BENE un atom o un qualsiasi materiale, è opportuno avere qualche precauzione:

Accessorio immancabile,
il bicarbonato di sodio
-          il nostro atom deve essere “scoperto” nelle parti raggiungibili e non necessariamente disassemblato completamente: parti come gli isolatori in peek o le vitine di fissaggio della coil è bene che vengano toccate il meno possibile perché sono parti facili a danneggiarsi o a perdersi e spesso in sede di riassemblaggio o non si trovano oppure si danneggiano in fase di rimontaggio, le viti per il fissaggio della coil è utile che vengano svitate per l’altezza necessaria al fissaggio della coil e non tolte del tutto per evitare di dover ammattire poi a rimetterle;

-          La lavatrice ad ultrasuoni è di solito dotata di un timer di spegnimento: un ciclo di 10 o 30 secondi è del tutto inutile, sulla mia che permette di impostare anche tempi più lunghi imposto 900 secondi (ovvero un quarto d’ora di pulizia), al termine l’acqua si vede che evapora e, messa fresca dal rubinetto della cucina, ha raggiunto una temperatura intorno ai 30/40 gradi, una temperatura ragionevole
che indica un ciclo di lavaggio prolungato e accurato.

E il bicarbonato di sodio? Per migliorare l’efficienza del lavaggio aggiungere all’acqua un cucchiaio di bicarbonato è una cosa ottima:

-          Perché è del tutto atossico, tant’è che viene codificato come additivo per usi alimentari col codice E500, questa è la normativa di riferimento;

-          Perché, essendo in forma di polvere, intanto che le vibrazioni ultrasoniche lo disciolgono nell’acqua fa una delicata opera abrasiva sulle parti metalliche senza lasciare segni

-          Perché, grazie alla natura basica (50 grammi diluiti in un litro d’acqua generano un PH di 8.6) ha una moderata azione antibatterica pur non ossidando parti metalliche come potrebbe fare un lavaggio ad alcool

-          Perché, dulcis in fundo, ha anche una minuta azione deodorante, rimuovendo residui oleosi e odori

E nel caso non basti?

Spremuta di limone da super-
mercato, altro "accessorio"
molto utile

In quel caso occorrono le armi da guerra come la spremuta di limone in bottiglia che si trova al supermercato, per atom particolarmente “puzzolenti” non tanto per gli oli di lavorazione (in emergenza può servire) ma per gli odori persistenti lasciati da liquidi particolarmente appestanti.
Il segreto è la presenza di due componenti particolari: l’acido citrico, che è un acido a certi dosaggi non tossico (è presente nella frutta ed è il “responsabile” del sapore tipico degli agrumi) e che, così come presente nel succo del limone è nel dosaggio perfetto, non invasivo ne aggressivo sulle parti metalliche ne pericoloso da maneggiare come un acido concentrato.

E l’aroma del limone, ottimo per rimuovere odori persistenti, io ci ho pulito un sacco di atom “appestati”.
Quasi tutti, chiuso nell’armadio disperso da qualche parte ho un dripper Velocity v2 che ancora dopo anni e tentativi di lavaggio con ogni cosa (amuchina compresa) fa un odore dolciastro, residuato di un Horny Mango originale malese pre-TPD. Ma quel liquido era pestilenza pura.

Bene, con 50 euro (forse mi sono rimasti anche gli spiccioli per prendere un caffè al bar) mi sono comprato lavatrice ad ultrasuoni e bicarbonato di sodio.

Servono?

Quando facevo il commesso in negozio, gli atom a testine prefatte (visto che sono prodotti di grande produzione, fatti con linee attrezzate e dispositivi di un certo livello) no ma era mia abitudine lavare gli atom rigenerabili (davanti al cliente) una volta che me li avevano comprati.

E dopo un quarto d’ora di lavatrice ad ultrasuoni spesso, ad acqua ferma, si vedevano macchiette che facevano l’arcobaleno sopra l’acqua, classici indicatori di residui oleosi disciolti.

Poco buoni, gli oli usati nella tornitura di parti metalliche sono tutti di derivazione minerale e hanno una loro tossicità (questa è la documentazione tecnica di riferimento), tutti prodotti che è assolutamente meglio non inalare.

E ora che il mio atom è pulito e igienizzato posso rigenerarlo?

No, c’è altro da fare, il seguito alla prossima puntata.

E spendere un’altra ventina di euro.

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