Svapare bene spendendo poco - La Bantam Box di SXK

SXK.

Odiato da molti perché produttore di cloni (spesso anche costruiti meglio degli originali), spesso invece produttore di ottimi prodotti come le box serie Ultroner (la VIctory peccato monti un circuito Sevo60 perché come costruzione in resina e linea poteva essere una bellissima box, la Alieno in legno stabilizzato e circuito DNA60 che costava 149 euro su un noto ed elegante shop italiano se fosse stata marcata da un modder qualsiasi poteva tranquillamente costare più di 300 euro) o prodotti originali come la Supbox, interessante convertibile in 18350/boro box/SBS che se avesse avuto qualche parte in alluminio anziché in plastica scricchiolante di più sarebbe stata sicuramente un prodotto di buon livello).

E alcuni prodotti MOLTO originali e intelligenti.

Prima che la “fascia prodotto originale” diventasse marchiata Ambition Mods, a marchio SXK viene messa in produzione un prodottino che reputo strepitoso.

La Bantam Box

In un mondo di pod mod e di prodotti spesso ridicoli, SXK ha l’idea geniale di prendere una Billet Box e “segarla a metà” dimezzandola in altezza.
Spazio inferiore, viene alimentata da una batteria 18350 (che, per esperienza ed usando coil a resistenza alta regge una giornata al lavoro), è totalmente compatibile con gli accessori e la ricambistica (ovviamente non gli sportellini) della Billet Box e viene alimentata da un circuito (proprietario, il Sevo 30) da 30 watt.

So che venne fatta una prima versione che aveva qualche difetto, presto sostituita dalla versione Revision.

La Bantam Revision


Esce la seconda versione e riesco a comprala (no, a comprarne, mi è talmente piaciuta che ne ho comprata una nera sobria da usare per andare a lavorare e una rossa più cool da usare la sera a casa) e soprattutto a provarla.

SXK, produttore di cloni, cinese….

Ma in realtà con una cura progettuale che ce l’avessero certi modder…. Sulla Billet, tutte le volte che si deve fare il refill del liquido sono bestemmie con drip tip che si sfilano e fermi del boro che restano incastrati dopo tre o quattro volte che mi sono rotto le unghie quando svapo con la Billet giro sempre con la monetina da 2 centesimi da usare come cacciavite di fortuna, sulla Bantam viene montato un blocco drip tip carino e ottimo per lo svapo in MTL con il suo nottolino incorporato, comodo e preciso da girare e smontare e così il refill non diventa più un trauma.
Scocca in alluminio (come la Billet), sportellini dello stesso materiale di quelli della Billet ma alti la metà, la qualità costruttiva è uguale.
Anzi.
La Bantam Box non ha software aggiornabile ma viene dotata di serie di porta micro USB per la ricarica (utile, se si resta “a piedi” al lavoro la si attacca alla presa USB del PC).

La Bantam Box in versione
"scoperta"

E tre tocchi di classe: compatibile con tutti i boro e i bridge della Billet Box, viene fornita di un boro standard con adattatori per coil EUC (Vaporesso, che non amo) ma che può alloggiare anche tutti i bridge rigenerabili normali e un secondo boro per coil Nautilus.
Ottimo, è monoblocco senza vetrini che si rompono e guarnizioni che prima o poi cedono, ha il foro sul lato frontale per poter fare il refill del liquido senza dover smontare il boro, viene fornito di adattatore per coil Aspire Nautilus e con la base dotata di aria regolabile.
Veramente (per un utilizzatore di coil Nautilus come il sottoscritto) un ottimo boro tant’è che prima che uscisse la Boxx di Aspire con i suoi boro per coil Nautilus ne comprai un po’ come ricambi in Inghilterra (in Italia era introvabile), boro perfetto che non mi ha mai dato problemi di perdite di liquido.

Che palle la batteria 18350, le ho tutte 18650, debbo comprarla? No, nel packaging della mia Revision veniva fornita una batteria (una onestissima ma ben funzionante VapCell) in 18350 in modo da poter rendere immeditatamente utilizzabile la box.

Terzo tocco di classe, il circuito: Troppo piccola la box, priva di spazio per poter alloggiare il display in laterale, SXK ha inventato un suo circuito, il Sevo 30 molto piccolo e col display mini (ma molto ben leggibile e completo di tutte le visualizzazioni necessarie al buon setup e funzionamento) alloggiato nel top, di fianco al drip tip.
Minimo lettura coil dichiarata 0.4 ohm (da tener conto che la coil verrà alimentata da una batteria 18350 e quindi è sconsigliabile scendere sotto gli 0.7/0.8 ohm se non si vogliono durate d’uso troppo brevi) , 30 watt di potenza massima, niente modalità bypass ne TC ma ben tre modalità di erogazione (soft/normal/hard), la soft è più morbida e garantisce i più bassi consumi di batteria, la Normal è la modalità classica a voltaggio stabilizzato e la Hard ha il boost iniziale impostato, se si usano coil complesse o si preferisce uno svapo più aggressivo (con consumi di batteria più elevati).

Comodissimo il suo boro predispo-
sto per le coil Aspire Nautilus

Comoda la posizione dei due pulsanti di regolazione (fatti a triangolo e posti sopra il vano batteria) comodi da usare e protetti da pressioni accidentali, è un buon circuito che dopo un anno di utilizzo (uso anche altre box ma di ml di liquido me ne ha fatti svapare tanti) ancora va perfettamente.

E la box è molto ben costruita e verniciata, se è vero che la mia Billet Box Piebald 2020 originale usata sempre con le mani di velluto e con la cover ha due sfogliature nella verniciatura, la mia Bantam nera “da battaglia” è ancora come nuova dopo un anno di uso, integra e senza un segno.

“Si, ma la batteria è una 18350…”
Facciamo un po’ di matematica: ci sono batterie 18350 che vengono date fino a 1300 mah di capacità di carica anche se, evitando valori “gonfiati”, una 18350 ha una ragionevole capacità di carica utilizzabile da 1000 mah, quindi 1000 milliampere/ora.
Converto 1000 milliampere in un ora quindi 1 ampere/ora.
1 x 60 (minuti) x 60 (secondi) = 3600 la mia batteria è in grado di erogare 1 ampere per 3600 secondi.

Considerando che ogni mia svapata dura in media 4 secondi,  3600:4 = 900, la mia batteria 18350 eroga 1 ampere per 900 delle mie svapate.

E quanto ci svapo?

Uso una coil Nautilus BVC da 1.8 ohm a 4.5 volt e visto che gli ampere si ricavano con la formula Volt: resistenza, la mia coil “spreme” 4.5: 1.8 = 2.5 ampere.
E, con una batteria in grado di erogare 900 mie svapate da 1 ampere, se fossero 2.5 ampere sarebbero 900 : 2.5 = 360 svapate, non poche considerato che in un giorno di lavoro si svapa ma soprattutto si lavora…

Se usassi una coil a mesh da 1 ohm a 4 volt consumerei 4 : 1 = 4 ampere e quindi con la mia batteria, 900 : 4 = 225 svapate, soglie interessanti che reggono tranquillamente (20/22 “svapotti” l’ora considerate anche la pausa pranzo e la tratta in macchina da e per il luogo di lavoro, con coil a resistenza alta molto di più) una giornata fuori di casa.

Peccato davvero, una box molto intelligente, molto ben costruita (molto di più di tante boro mod più reputate ma molto più scadenti come qualità), poco pubblicizzata e sicuramente penalizzata dalla non conoscenza da parte dei vaper del funzionamento delle batterie 18350, box che ad oggi si trova in vendita a 60 euro (e su certi shop anche meno), prezzo ridicolo per la qualità del prodotto.  

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