50 sfumature di Nautilus ultima parte

Seconda parte della saga “tutti i figliocci del Nautilus”, se non l’atom più copiato nell’estetica al mondo (quello è il Kayfun coi suoi millemiliardi di cloni prodotti dai cinesi), sicuramente quello concettualmente più “ripreso” e sfruttato.

Il Gem RC


Mark Bugs….  Modder rumeno bravissimo (e costruttore di cose meravigliose) anche se a mio gusto era (ha cessato la produzione e venduto tutti i macchinari) molto più bravo sulle elettroniche (meravigliosi ancora oggi i suoi tubi Wizard Apprentice circuitati DNA e le sue box Amulet in legno), mi ha entusiasmato meno sugli atomizzatori, lo Chalice 3 che usavo quando svapavo in BF era molto aromatico ma odioso da rigenerare per via del deck complicato da 13.9 mm di diametro, il Gem era bellissimo ma non sono mai riuscito a farlo funzionare senza farlo perdere o “steccare” per cattiva alimentazione di liquido ma col Gem RC la musica è cambiata.

Atom che utilizzava le coil Nautilus, aveva almeno tre soluzioni intelligenti: la regolazione dell’aria era a ghiera girevole senza scatti, allentando la base inferiore dell’atomizzatore la si allentava, si regolava con precisione il tiraggio dell’aria come lo si voleva e poi, stringendo la base inferiore la base si bloccava.

Tank in policarbonato, robusto e a prova di urto, ottimo era il drip tip in delrin nero, piccolo, comodo e atermico, bello e che non si scaldava mai anche nell’uso più intenso, 2 ml di capienza con riempimento dall’alto e eventualmente dotabile di un extension kit optional che aumentava la capienza a 4 ml (ma secondo me fiaccava la resa aromatica e imbruttiva l’atom), forse è un po’ basso per essere montato su certe box SBS ma resta forse il miglior atom a testina mai prodotto, oltre che essere un atom dalla resa aromatica veramente difficile da battere.

La serie Limit e Shiba di Kizoku


Atom sottovalutatissimi e poco pubblicizzati, sono forse gli eredi più “intelligenti” del Nautilus: disponibili in versione 22mm di diametro (Limit) e 18 (Shiba), vengono forniti di serie di deck rigenerabile (vero, non un comune RBA) che una volta smontato può alloggiare coil standard.

Tra l’altro, per i più esigenti, il produttore ha reso disponibile pure dei bellcap in policarbonato o ultem (a seconda del colore scelto) per poter personalizzare l’atom con un buon risultato estetico.

Giudicati da alcuni “lievemente ariosi” e quindi poco adatti per lo svapo “hard MTL” (vero, ma io sono un discepolo del tiro soft), restano pur sempre gli unici atom a base Nautilus dotabili (per altro di serie visto che viene fornito nel pacchetto di vendita) di un autentico deck rigenerabile e soprattutto dei diametri “perfetti”, 22 e 18 mm mentre Aspire ha sempre abbondato con le dimensioni, il primo Nautilus era di 22.5 mm, le nuove serie di 23mm (se non si vuole ricorrere al Mini, che non ha una capienza altissima pur essendo un 22mm di diametro) rendendoli spesso impossibili da installare su box AIO con le dimensioni troppo precise oltre che, ormai oggi, è dura trovare atom “slim” da 18mm.

L’Empiric di Gianluca Morici


Prodotto “tutto italiano” del modder Gianluca Morici, l’Empiric è un buon atomizzatore “Nautilus compatibile”.
Visto che di questo periodo vanno di moda (cosa che a me non piace) gli atom ad immissione d’aria fissa e non regolabile se non tramite l’adozione di airpin di diametri variabili, l’Empiric adotta lo stesso principio: sfilando il pin del positivo (quello inferiore e che va a contatto con la base dell’atomizzatore) e sostituendolo con un altro (tra quelli messi a disposizione dal modder, ne fornisce uno intermedio da  1.35mm di diametro di serie ma è disponibile anche un seti di airpin con misure di  1/1.2/1.4 mm) rende possibile regolare l’immissione dell’aria in maniera ottimale al proprio gradimento visto che l’atomizzatore è dotato di un foro da 1.5 mm senza alcun altra regolazione; soluzione che il suo lavoro lo fa bene ma che richiede molta attenzione per evitare che, sostituendo la coil in maniera frettolosa, si butti via la vecchia con l’airpin dell’aria ancora installato (a me è capitato e dover rovistare nel bidone dell’immondizia di casa mia per recuperarlo).
Altro aspetto che non mi entusiasma, il fondello e il top cap sono avvitati su filettature del tank (in policarbonato o ultem, a seconda del colore) che obbliga a smontaggi (del top per il refill, del fondo per il cambio coil) MOOOLTO delicati per evitare di danneggiare la filettatura facendo crepare il tank.

Tolto questo, è un ottimo atom, coi pin più stretti e coil alte (a me piace con le BVC da 1.2 ohm in su, meno propense a scaldarsi anche usando gli airpin coi fori più piccoli) ha una ottima resa aromatica e ha una sua linea “particolare” ottima per non sfigurare se si vuole svapare a coil prefatte con mod di un certo livello (come i tubi Dicodes Dani) anche se, forse per i 22mm precisi di diametro, la capienza non è altissima, 2ml con il tank standard o 3 ml con il tank “spanciato” in ultem di cui sono dotate le batch di produzione più recente.

Il Puppy di Animodz.


The last but not the least (anzi, secondo me forse il miglior atom Nautilus compatibile in circolazione assieme al Kabuki e al Gem RC), un atom prodotto da un modder francese, Animodz, apprezzato nel 2018 per il suo Doggystyle RTA, ha prodotto un suo atom compatibile a coil Nautilus e dotabile di un deck rigenerabile da comprare a parte, il Puppy.

Ottimo, 22mm di diametro precisi precisi, si distingue per alcune particolarità:

-          Ottima qualità costruttiva, il tank (in pratica un’anellino in policarbonato frosted alquanto difficile da rompere anche in caso di urti e cadute) è incastrato tra top cap e fondello da guarnizioni e non avvitato, cosa che lo rende meno esposto a sforzi e danneggiamenti in caso di smontaggio

-          Possibilità di smontare il deck o il fondello per la rigenerazione o il cambio coil senza dover vuotare il tank, protetti da perdite di liquido

-          Costruzione robusta e air flow molto preciso a due fessure di immissione aria riducibile anche ad una sola tramite la ghiera girevole con dimensioni regolabili da 0 a 5 mm

-          Capienza notevole (rispetto alle dimensioni e ai prodotti “concorrenti”) di ben 3.5 ml

Prodotto ottimo davvero, adatto per tutto lo svapo da quello MTL più contrastato al tipico flavour, non scalda e rende bene con tutte le coil Nautilus anche a quelle a resistenza più bassa, il deck rigenerabile (a simpatia personale) è lievemente più piccolo ma meglio lavorabile rispetto a quello degli atom prodotti da Kizoku.

Unico difetto, essendo un atom di modding, il prezzo, € 79.90 il singolo atomizzatore a cui aggiungere € 29.90 per il deck rigenerabile da comprare a parte, prezzo del tutto giustificato sia dalla produzione artigianale che dall’eccellente qualità del prodotto.

Che dire? Se si vuole svapare comodi senza dover rigenerare e con apparati ultracollaudati e dall’ottima resa garantita non c’è che l’imbarazzo della scelta.

Tutti contenti, anche i più snob, quelli che non vogliono svapare con un “comune” Nautilus come fanno tutti.

Post scriptum, cosa già detta ma vedendo spesso le domande non è mai banale ripeterla, Aspire, pur essendo un ottimo produttore, non rinnega la sua natura cinese facendo furbate tanto per costringere la gente a cambiare prodotto e a comprare del nuovo anche se il vecchio funziona ancora benissimo (pernacchietta, ma metterò via il mio Nautilus vecchio “gocciolone” da 5 ml), hanno benpensato dalle coil per il Triton Mini (in pratica dalla 0.15 ohm Ni200, dalla 1.2 ohm e dalla 1.8 ohm BVC in clapton coil) di fare coil lievemente più lunghe (e di conseguenza i fondelli dal Triton Mini e dal Nautilus 2 in poi) lievemente più alti.

Se si montano le coil “nuove” sul vecchio Nautilus nessun problema, il piattello del positivo risulterà solo lievemente più sporgente (problema risolto dalle box con vaschette autoregistranti a molla) mentre se si monteranno le 1.8 ohm su atom più recenti (anche solo il Nautilus GT o il 3) facilmente la box segnalerà “check atomizer” non riuscendo a leggere l’atomizzatore e la coil installata.

Atom rotto? “Coil di merda”? No, è sufficiente estrarre il pin inferiore della coil (quello forato che va a contatto col piattello del fondello) di 1/1.5 mm in verticale prima di installare la coil, nel fissaggio si adatterà automaticamente all’altezza e allo spazio nel fondello per un contatto elettrico stabile.

Operazione da fare con tranquillità, mentre su altre coil il pin del positivo è fisso saldato o girevole con una saldatura di contatto (che se estratto si rompe e mette fuori uso la testina), sul Nautilus (l’Empiric di Morici) il pin conduce per semplice contatto e può essere tolto e reinserito a piacimento (un mio amico addirittura aveva tenuto da parte i pin delle “nuove coil usate” e li sostituiva quando cambiava testina a quelli delle 1.6 e 1.8 ohm BVC, cosa eccessiva visto che basta semplicemente “abbassare” il pin già montato sulla testina.

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