50 sfumature di Nautilus parte 1

Domanda: dimmi che svapi con un Nautilus senza dirmi che svapi con un Nautilus.

Risposta: non svapo col Nautilus

Ormai nel lontano 2012 il Nautilus mi sconvolse la vita: dopo essere finito a rigenerare a wicks sul Kayfun Lite ad aria fissa più per necessità che per convinzione, visto che l’”aRternativa” era svapare con tank in plasticaccia che si opacizzava con l’uso e con parti metalliche in ottone che si sverniciavano e si ossidavano col tempo (cosa salubre, e poi dicevano male delle sigarette….) che il dispositivo rigenerabile era l’unica alternativa in grado di garantire svapo sano.
E trovarmi il dispositivo perfetto in pyrex e acciaio, con 5ml di capienza (in pratica un refill la mattina prima di andare a lavorare e il secondo appena tornato a casa per arrivare a ora di andare a letto) e con una regolazione dell’aria (che pochi dispositivi avevano) pure comoda a ghiera girevole (anziché a vite, una palla dover avere sempre un cacciavitino dietro se la si voleva modificare) mi ha messo con l’anima in pace.
E la testina perfetta, con i giusti airflow, la giusta quantità di cotone (a dire il vero le prime testine erano anche migliori avendo il corpo assorbente in wicks ceramiche ma il cotone era indeteriorabile anche se la testina era usata male) e con l’introduzione della BVC (bottom vertical coil) i flussi d’aria ottimali a fasciare la coil garantivano una resa aromatica seconda forse solo alle rigenerazioni a mesh.

Prodotto perfetto, ancora oggi (e malgrado tante serie successive commercializzate) il primo Nautilus resta sempre forse il prodotto migliore, il 5ml di capienza garantisce con un pieno in MTL una giornata lavorativa senza dover refillare liquido, il piccolo da 18mm (e a mio gusto ancora quello con la migliore resa aromatica) resta uno dei pochi atom da 18mm in circolazione a testina e ancora oggi sulle mie ePipe (su cui “stonano” tank da 22mm che sembrano delle “damigiane” 9ancora resta il reference da battere.

Atom imbattibile, solo scegliendo il valore di resistenza adatto è in grado di fare faville dal vecchissimo Provari 2.5 fino alle box più recenti, con una ottima resa aromatica e sensibilità all’erogazione della box.

Ma il Nautilus ce l’hanno tutti/è mainstream/voglio qualcosa di più pregiato…

Si può svapare tranquillamente col Nautilus senza bisogno di svapare col Nautilus….

Il Nautilus in poco tempo è diventato l’atom a testina più venduto al mondo e progettare testine è cosa complicata, giusta immissione d’aria, giusto rapporto superficie termica della coil/cotone, tutti parametri da azzeccare se non si vogliono costruire atom belli ma dalla resa mediocre e ancor più, per il prodotto di modding a piccola tiratura, pensare di mettere in produzione testine “ad hoc” (come fece agli albori Council of Vapor per il suo ottimo Stratos) è cosa quasi impensabile.

E, dopo qualche esperimento abbastanza mal riuscito di fare prodotto di modding usando testine in produzione, tutti scelsero il cavallo vincente, le coil per il Nautilus.

A dire al vero ci fu un vero capolavoro, il Genoa di Caravela Mods che utilizzava invece le coil CL di Joyetech: e qui si vede il modder che sa progettare, una coil pietosa per resa aromatica e perdite di liquido se montata sulla Ego One di Joyetech, montata sul Genoa aveva una resa perfetta, aroma e durate impensabili.

Ma ormai le coil Aspire per Nautilus sono diventate uno standard, con coil Ni200 per TC, le 0.3 e 0.4 ohm per flavour, 0.7, 1.2, 1.6 e 1.8 ohm BVC (con questo valore di resistenza producono anche delle ottime clapton coil, perfette per i tabacchi) nonché le ultime 0.7 e 1.0 ohm a mesh coil, di ottima resa e pure durevoli, un parco ricambi enorme e che da 10 anni è reperibile ovunque.
Ottima scelta per andare sul sicuro.

Il Triton Mini


Dopo il grande successo del Nautilus, Aspire decise di rinnovare il listino mettendo in produzione due nuovi modelli, i Triton.
Il Triton era compatibile con le coil sub ohm dell’Atlantis e del Melo di Eleaf, sbagliata del tutto la prima versione, meglio il Triton 2.
Molto più interessante il Triton Mini che invece era compatibile con coil Nautilus: capienza identica al Nautilus Mini (2ml) ma diametro lievemente maggiore (20 mm rispetto ai 18 del Nautilus Mini), anche se oggi potrebbe sembrare un atom dalla manutenzione un po’ complicata (ma non troppo) a suo tempo fu un atom innovativo visto che era dotato di valvola di chiusura del liquido da usare per il refill o la sostituzione della coil e di riempimento dall’alto, tempo prima che la TPD di fatto obbligasse tutti gli atom ad essere dotati di top refill, tutte soluzioni assolutamente rivoluzionarie per quando uscì.
Per qualcuno forse più arioso rispetto al Nautilus Mini (per via degli airflow a fessura anche se riducibili tramite ghiera), l’essersi dovuto scontrare con uno dei migliori atom di tutti i tempi non gli ha reso giustizia.
Ancora qualche sera lo uso, perfettamente compatibile con tutte le coil Nautilus, a trovarlo in qualche negozio o abbandonato in qualche cassetto può ancora dare tante soddisfazioni.

Il Kabuki di House of Hybrids.


Se il Nautilus Mini da 18mm era l’atom a testine raccomandato da Provape per il suo Provari 2.5, per il Provari 3 “l’atom di casa Provape” venne prodotto da un modder americano, House of Hybrids.

Atom a riempimento dal basso (come tutti gli atom di quel tempo), si distingueva per la regolazione dell’aria tramite vite a brugola laterale, come su molti apparati rigenerabili a quel tempo.

Prodotto robusto e ben costruito (e con una estetica sobria ma molto elegante), l’unico difetto che aveva (almeno per chi ha comprato la versione originale come il sottoscritto) era il prezzo altissimo, essendo un atom (uno degli ultimi) prodotti negli USA e quindi gravato da costi di dogana altissimi per l’importazione.

Per chi non si scorda di fare i refill veniva fornito un tank sostitutivo (quello di serie era in robustissimo vetro quarzato) tutto in acciaio, oltre che robusto molto bello.

Giudizio: ottima resa aromatica, regolazione dell’aria precisa anche per l’MTL più contrastato, resta un classico che ancora ha una ottima resa.

iJoy Elf

L'Ijoy Elf confrontato per dimensio- 
ni con un Nautilus 2

Qualche anno fa, un marchio estremamente interessante (che produsse buone cose ma cessò la produzione troppo presto) mise in produzione un ottimo “Nautilus-like”, l’Elf.

2 Ml di capienza (già a norma TPD), più basso rispetto al Nautilus prima serie da 23 mm, si distingueva per il riempimento dall’alto svitando il top cap (non proprio l’apertura child-proof  resa obbligatoria dalla TPD ma pur sempre comoda), un atom semplice, economico e piccolino, in ottimo per costruire combo compatte.

Giudizio: peccato sia stato poco pubblicizzato e sia stato commercializzato solo per qualche mese, poteva essere se non un erede un ottimo Nautilus compatibile di prezzo economico

Vaptio Cosmo


Da citare (anche se come prodotto non mi ha entusiasmato) il Cosmo tank di Vaptio: tank economico e di costruzione molto semplice, riempimento dall’alto, 18.5 mm di diametro (forse questo è il suo maggiore pregio), difficile da trovare come atom singolo visto che per la maggior parte delle volte veniva venduto in kit con la sua batteria (1500 mah la prima serie, 2000 mah la seconda), prodotto assolutamente senza infamia e senza lode.

Forse più interessanti le sue coil di ricambio, Vaptio ha prodotto una serie di coil Nautilus compatibili BVC da  0.7, 1.2 e 1.6 ohm, ho avuto modo di usarle e queste invece sono interessanti, stessa resa rispetto alle “originali” pari resistenza Aspire, solo una durata d’uso lievemente più breve ma prezzo di acquisto inferiore, fino all’entrata in produzione delle versioni a mesh coil era un ottimo prodotto compatibile ma più economico.

Le Boro Mod


La “madre di tutte le Aio”, la Billet Box era inizialmente dotata nella Rev 3 varivolt di bridge adattatore per coil (e anche il suo RBA) per Kanger Subtank mentre dalla versione Rev 4 (prodotta in numeri bassi in DNA40 big screen e molto più alti col DNA60) poteva adottare quello che, anche se è vecchio come età, resta il miglior bridge per testine prefatte, un “classico”, il Confort Bridge di Atmistique, semplice ma comodo e robusto.

La prima AIO “non Billet”, la Pal di Artery in versione ONE era compatibile con le coil Nautilus e anzi ne produssero anche una loro serie utilizzabile sul Nautilus, le 1.2 ohm sono testine di discreta resa aromatica ma di ottima durata (rispetto alle pari resistenza BVC Aspire), a mio gusto migliori di quelle fornite di serie sull’iJoy Elf e di quelle Vaptio.

SXK sulla loro Bantam Box furono i primi ad adottare sulla loro versione Revidion un bridge “alternativo” rispetto a quello a vetrino scorrevole tipico delle Billet Box: foro di riempimento sul laterale (senza vetrini scorrevoli facili a rompersi e guarnizioni facili a cedere), la coil Nautilus viene fissata ad un fondello dotato di una ghiera girevole per la regolazione dell’aria, funzione di cui il boro originale Billet Vapor non era dotato.

Ottimo prodotto davvero (prima della commercializzazione dell’Unitank sempre prodotto da SXK) era il miglior boro a testine in circolazione, unico difetto era la sua difficile reperibilità (era introvabile in Italia, ne trovai qualcuno in Inghilterra prima che la Brexit rendesse gli acquisti in Inghilterra costosissimi per via delle imposte doganali.

Sulla loro box successiva, la Supbox (convertibile SBS o Boro Mod) lo dotarono inizialmente di un boro compatibile con le loro testine e le Vaporesso EUC ma, data la loro scarsa durata e modesta resa, ripiegarono presto sull’Unitank, un boro “stappabile” a metà per l’inserimento del bridge coil e col foro di riempimento sul frontale, comodo e compatibile con tutti gli accessori Billet Box (e sulle ultime versioni della SupBox veniva fornito pure di un adattatore per coil Nautilus).

Per ultima, la DotAIO v1 di Dotmod: veniva fornita di un boro più piccolo rispetto a quello della Billet (e non compatibile) e di coil “piu o meno” proprietarie: in realtà era fornito nel pacchetto di vendita un adattatore completo per coil Nautilus, le coil prodotte da DotAio (ottime le loro 0.7 ohm a mesh) altro non erano che coil per Nautilus col camino “rialzato” per essere montate senza bisogno dell’adattatore superiore, come nel boro della Bantam la coil era fissata ad un fondello con fessure di immissione aria regolabili a ghiera.

Nella versione v2 (compatibile coi boro della versione v1) il boro era invece compatibile con coil Voopoo PNP e Smok Nord Coil ma, un po’ l’ottima resa delle coil Nautilus, un po’ il circuito usato (fiacco e modesto a fronte di un prezzo non economicissimo, a mio gusto meglio il varivolt a 4 voltaggi della prima serie, robusto, affidabile e resistente per gli usi più scomodi e “scorbutici” mi fanno ancora preferire la DotAio V1.

Aspire, nella sua Boxx progettata da Sunbox, vendeva per le coil prefatte, un boro per le loro BP coil (ad immissione d’aria non regolabile) che a me non ha entusiasmato e un boro predisposto per coil Nautilus, foro laterale per il riempimento del liquido ed aria regolabile a ghiera, facile da reperire e ormai mio boro ufficiale su tutte le boro box, ormai il miglior boro a coil prefatte disponibile sul mercato.

Il Trillium di Eden Mods


Altro prodotto di modding, il Trillium di Eden Mods: modder già famoso per il Rose v2, atom un po’ scorbutico da rigenerare ma con la base della camera di vaporizzazione in ceramica e con una eccellente resa aromatica,  capienza “TPD” di soli 2ml, riempimento dall’alto tramite cap sollevabile, bello e di ottima costruzione, unico difetto che aveva era la compatibilità per coil Aspire Atlantis e Eleaf Melo fino alla 3° serie, coil che scaldavano molto ed adatte solo per tiro di polmone, inadeguate ad un atom da soli 2 ml di capienza.

Per “correre ai ripari” il modder mise in produzione un adattatore da fissare al fondello in grado di alloggiare coil Nautilus compatibili: il difetto era che, data la complessità della lavorazione, una volta installato il riduttore era praticamente impossibile rimuoverlo, il pregio era che, seppur restando lievemente arioso, era un ottimo atom per MTL “morbido” e non troppo contrastato, bello, ben costruito e robusto e sicuramente meglio sfruttabile con coil Nautilus a resistenze non “spietatamente” basse.

Basta, non si finisce più di scrivere (e di frastornare chi legge), il seguito alla prossima puntata.

Che sarà molto interessante, “densa” di ottimi prodotti….

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