C'era una volta..... Il Protank di Kanger

 

C’era una volta….
I vapers della prima ora hanno svapato con cose che al confronto le sigarette “normali” erano igieniche: i Ce5 (i cosiddetti “phantom”) erano dei mini cartom con dentro, come corpo assorbente, spugne sintetiche di dubbia provenienza, i tank (anche i primi Innokin iClear i30 e i16) non erano ne in pyrex ne in policarbonato ma in plastiche che dopo sei mesi di svapo si opacizzavano (e il perché e il cosa ci svapevamo lo sapeva solo Dio…) o parti metalliche che nuove erano belle e lucide ma con l’uso perdevano la “porporina” di cui erano ricoperti mostrando di essere fatti in ottone (si spera non quaternario, molto duttile e facile da lavorare ma tossico se a contatto con prodotti alimentari, motivo per cui viene utilizzato solo per le parti metalliche delle barche per la sua ottima resistenza alla corrosione).

In pratica, si svapava (molto) a proprio rischio e pericolo.
Ma uno dei primi grandi brand di prodotti da svapo, Kangertech (o più semplicemente Kanger) inventò un prodotto destinato da li a poco a rivoluzionare il mercato.
Il Protank.

Il Kanger Protank

Protank 1

Atom abbastanza caro quando uscì (sulla cinquantina di euro), si distingueva per alcune particolarità: parti metalliche (probabilmente) in acciaio e comunque che non si deterioravano con l’uso prolungato, tank in pyrex e delle coil a singola bobina a wicks dalla buona resa aromatica, almeno per il prodotto che girava allora.

Protank 2
A dire il vero, quelle coil un difetto ce l’avevano: nel fissarle venivano sigillate per appoggio al camino e la tenuta stagna veniva garantita da una guarnizioncina in silicone che con gli smontaggi necessari per fare il refill del liquido tendeva a schiacciarsi e perdere aderenza, garantendo infiltrazioni e “bevute” di liquido cospicue.
Il trucchetto era, quando si cambiava testina, di conservare la guarnizione della vecchia coil montandola capovolta (a “bicchierino” in su) sulla nuova coil da montare, in modo da migliorare la tenuta ed evitare che una coil ancora nuova e potenzialmente efficiente dovesse essere cambiata per colpa delle infiltrazioni di liquido (io le tenevo sempre tutte le guarnizioni, erano sempre utili).
Altra cosa, per i refill, oltre che la boccetta del liquido, era comodo avere una graffetta aperta e ripiegata ad uncino per sfilare la seconda guarnizione che nello smontaggio restava sempre incastrata nel camino, soluzione pallosa me che garantiva ottimi risultati, il Kanger Protank non era un atom perfetto ma per quel che girava a quei tempi non era ne tossico ne pericoloso.


Il fondello optional con l'airflow
 regolabile

Stesse coil (con gli stessi difetti) verranno usate sulla seconda versione che permetteva la sostituzione del pyrex in caso di rottura (con più facilità rispetto alla versione precedente) o addirittura di moddare il tank (esistevano pyrex fumé o colorati reperibili come ricambistica) e, come ricambio originale reperibile in aftermarket, anche un fondello sostitutivo con regolazione dell’immissione dell’aria (ormai il Nautilus di Aspire stava insegnando il mestiere a tutti).
Gran bell’atom, con tutte le precauzioni del caso nella manutenzione delle coil fu di fatto il primo dispositivo non rigenerabile “salubre” da utilizzare.

Kanger tenta di evolversi e con la terza versione utilizza delle nuove coil (non compatibili con le single coil precedenti) a doppia bobina ma un po’ per il prezzo del Protank 3, un po’ per la scarsa resa aromatica e la ancor più breve durata di utilizzo delle coil la terza versione del Protank 3 (di fatto identica alla seconda versione, anche per l’immissione dell’aria standard non regolabile) fu un flop commerciale, tant’è che Kanger dismise questa serie di prodotti.

Esce il Kanger Subtank, atom che fece epoca, molto adatto per lo svapo DL, dotato (primo atom della storia) di RBA ovvero di una testina apribile rigenerabile sostituendo la coil con quelle che si desiderava e il cotone), capienza dai 6 ml del Subtank ai 4.5 del Mini e ai 3 ml del Subtank Nano, veramente un prodotto eccellente e con un ampio parco testine, dalle standard da 0.5 ohm a coil utilizzabili in TC in Ni200 o acciaio SS316, alle clapton coil e alle coil MTL da 1.5 ohm, un parco ricambistica enorme ed eccellente.
Ma ormai gli atom con il riempimento dal basso smontando il fondello ormai sono obsoleti, Kanger tenta di “aggiornare” il prodotto modificano il top dell’atom rendendolo smontabile per il refill del liquido chiamandolo TopTank e non più Subtank ma il prodotto ormai era obsoleto, stava vendendo sempre di meno e dopo poco verrà tolto di produzione.

Ma dopo poco uscirà uno dei (a mio modesto gusto) migliori atom mai prodotti come costruzione, il Protank 4.

Il Protank 4

Atom completamente diverso, aveva alcune caratteristiche molto interessanti: intanto una camiciatura metallica del tank con due ampie finestre in pyrex in grado di rendere ben visibile il livello del liquido ma molto robusto in caso di cadute visto che proteggeva il tank da urti, un top cap girevole e sollevabile in grado di scoprire un’ampia asola per il riempimento di liquido, comoda, pulita e protetta da aperture accidentali e perdite.
Non compatibile con l’RBA (ne utilizza uno differente e non intercambiabile con quello del Subtank) è compatibile però con tutto il suo parco testine con l’aggiunta di nuove testine in ceramica da 0.5 ohm, forse le migliori che abbia mai provato di quel tipo, un po’ lente ad andare in temperatura ma con un boost a 3 su un DNA o una modalità powerful di un circuito Yihi vanno benissimo, grande resa aromatica e durata immensa (anche coi liquidi che sporcano la ceramica non assorbe e di conseguenza basta una lavata di coil ogni tanto che torna nuova e perde l’aroma vecchio quando si cambia liquido).

Unico difetto (ma facilmente risolvibile), l’atom viene fornito di un drip tip di foggia un po’ ridicola, con una valvola di immissione aria per raffreddare il vapore (soluzione adatta per lo svapo in cloud chasing o a wattaggi alti) ma troppo stretto per tiro di polmone “extreme” tant’è che, essendo un attacco 510 standard l’ho immediatamente sostituito con un buon drip tip per tiro MTL.

Ma purtroppo nel mondo dello svapo comandano le mode e nuovi marchi offuscano prodotti ottimi ma “fuori moda” e il Protank 4 venne venduto pochissimo in Italia (anche perché pochissimo pubblicizzato).
Peccato, resta un atom costruito ottimamente, di comoda manutenzione e di grossa robustezza e in grado ancora di dare soddisfazioni anche in svapo in MTL, con le sue (ottime) coil da 1.5 ohm in niChrome.

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