Tutti i vaper hanno un amico, ma in molti non lo sanno.
Ma è l’amico che ci può togliere sempre dai guai.
L’alcool isopropilico
| Lo schema chimico dell' alcool isopropilico |
L'alcool isopropilico, (altrimenti denominato anche propanolo) è un composto alcoolico con alcune caratteristiche particolari:
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È infiammabile, come tutte le sostanze
alcooliche ma è quasi totalmente atossico: può essere toccato senza che
provochi irritazione cutanea (contatto), può essere limitatamente tossico se
ingerito (cosa che è sempre meglio evitare) mentre tende ad essere lievemente
irritante per le vie respiratorie SOLO se inalato in ambienti piccoli ed in
concentrazioni elevate (dicasi bidone industriale aperto ed evaporato) motivo
per cui è uno dei pochi materiali maneggiabili senza precauzioni particolari e
senza rischiare di fare (e di farsi) danni
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E’ estremamente volatile e, a differenza di
altre composizioni alcooliche, non lascia residui ne aloni, come per esempio
avviene con l’alcool etilico motivo per cui, una volta evaporato, le superfici
su cui è stato passato non sono infiammabili ne danno segni di deterioramento;
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Ha un elevato potere “sgrassante” ovvero
ripulisce le superfici da residui di sporcizia, ossidazione, residui di grasso
ma non è assolutamente aggressivo come altri solventi ovvero non opacizza ne
danneggia eventuali parti verniciate;
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Se passato e pulito subito (dopo un paio di
secondi) con carta assorbente non è assorbito da parti porose (ad esempio, il
legno) e non lascia alcuna traccia.
Intanto, in che forma può essere trovato? In forma liquida, in normali flaconcini ma molto più
| La forma più diffusa dell'alcool isopropilico, le salviette imbevute |
spesso in forma di salviette imbevute.
Anzi, forse potremmo avercelo in casa e non saperlo, le
salviette umide che gli ottici vendono per pulire gli occhiali sono salviette
imbevute di alcool isopropilico.
Un altri uso dell’alcool isopropilico è la pulizia profonda da residui di
sporcizia dagli schermi di monitor per PC o televisori, famosi per essere
delicati, facilmente graffiabili e per restare sempre sporchi, una pulizia di
un monitor con una salvietta imbevuta di alcool isopropilico non richiede di
essere asciugata (come col vetril), basta solo lasciare evaporarlo, ultimata la
pulizia.
E per lo svapo? Se qualcuno avesse il display di una box
sporco da dover pulire, piuttosto che tentare di usare vetril o altri
materiali/detergenti/solventi pericolosi o potenzialmente dannosi, la nostra
salvietta inumidita passata più volte e lasciate evaporare le piccole patine di
alcool isopropilico rimaste, il plexyglass copri display tornerà ad essere
limpido e cristallino.
E le ossidazioni… I tecnici informatici (ma anche i bravi
riparatori delle nostre box) usano l’alcool isopropilico per immergerci
circuiti sporchi e ossidati (magari da infiltrazioni di liquido da svapo) e se
non si è insistito magari cortocircuitando (da bagnate) parti del circuito fa
miracoli nel ravvivare circuiti altrimenti malfunzionanti ed è sufficiente, una
volta estratti, lasciare evaporare il liquido senza bisogno di lavaggi che ne
possano ulteriormente compromettere l’integrità.
Ma anche per cose più semplici, l’alcool isopropilico viene
usato anche in informatica (sempre in forma di salviette inumidite) per pulire,
ad esempio, fibre ottiche e cavi da dover saldare (o “clampare”, come gli
attacchi di rete Ethernet), perché siano perfettamente conduttivi.
E, nello svapo, tutti quelli che vorrebbero pulire i cavi
prima di rigenerare da residui di lavorazione o tracce di olio di tornitura,
con una salvietta imbevuta di alcool isopropilico risolvono tutti i loro
problemi, con la sicurezza che, una volta asciugato, sul nostro filo in kanthal
o altro materiale non resterà ne sporcizia ne (peggio) eventuali residui
infiammabili visto che l’alcool isopropilico è evaporabile al 100% senza
lasciare tracce.
E per i “puristi”, quelli che vogliono che il proprio atom appena comprato sia perfettamente igienizzato? Una pulita con l’alcool isopropilico e poi, per i più ipocondriaci, il ciclo da 10 minuti in lavatrice ad ultrasuoni in acqua e un cucchiaio di bicarbonato di sodio (che abbiamo sicuramente in cucina), per avere atomizzatori puliti come nemmeno il modder che li ha prodotti avrebbe mai sognato.
Altra piaga dello svapo, i liquidi “appestanti”, qualche
anno fa provai sull’onda della moda un liquido malese (anche se in molti li
chiamavano impropriamente “malesiani”, sostantivo usato solo da Emilio Salgari nei
libri di Sandokan), liquidi (dicevano) organici che lasciavano odori
persistenti (o meglio eterni) nell’atom con cui li si era utilizzati, io buttai
via un Velocity v2 che non riuscii a far smettere di far puzzare odorare di mango, e un paio di giorni in immersione in
alcool isopropilico e la sostituzione degli o-ring in silicone (se sono ancora impregnati
di odore) può fare miracoli per deodorare atom.
Altro utilizzo, la pulitura di parti in legno delle box:
ovviamente, evitando di lasciare “pozzanghere” sul legno della box, pulire più
volte delicatamente con una salvietta imbevuta in alcool isopropilico parti
rimaste sporche (come da contatti non voluti con liquidi da svapo) e poi
asciugando con carta assorbente (o anche solo carta igienica) contribuisce a
mantenere il nostro legno pulito e privo di sporcizia.
Ma in questo caso, il vaper bravo e coscienzioso dovrebbe
ogni tanto dare una “passata” di cera carnauba, secondo me migliore perché più
“grassa” e neutra di colore degli oli nutrienti per mobili, di solito mai
perfettamente trasparenti, da stendere e lucidare con un comune panno in
microfibra (come quelli che vengono dati in dotazione agli occhiali da parte
degli ottici.
Per ogni dubbio, questa è la scheda di sicurezza obbligatoria del prodotto, così come previsto dal Regolamento (CE) Num. 1907/2006, da cui risulta l'atossicità nel suo utilizzo normale.
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