L' Aulus 50 watt parte seconda - Le modalità di funzionamento

 Il mondo dello svapo è un mondo veramente strano, dove se gli “amici” parlano bene vengono perdonate topiche tecniche talvolta imbarazzanti ma che distruggono commercialmente un prodotto.

E l’unica maniera per salvarsi, è prevedere tutto e farlo bene.

Motivo per cui, se si vuole andare a competere con giganti come Yihi, Evolv e Dicodes occorre prevedere tutto. Anche l’imprevedibile.

Sull’Aulus dal punto di menu “Vape Mode Selection” è possibile impostare la modalità di funzionamento del circuito in Watt (modalità a wattaggio stabilizzato regolabile), Volt (modalità a voltaggio stabilizzato regolabile), Mech (anche se da manuale viene denominata “Mech Simulator”, modalità senza stabilizzazione ne regolazione del voltaggio) e Temp (la modalità di funzionamento in controllo di temperatura della coil).
 La modalità “VOLT”

E’ la modalità più semplice, in quanto non effettua letture di valori di resistenza ricavando dal wattaggio impostato il valore di voltaggio da erogare ma ESCLUSIVAMENTE eroga e stabilizza il suo voltaggio come impostato a video.
Le prime opzioni proposte sono “Voltage Increment” per aumentare il voltaggio impostato e visualizzato a display oppure “Voltage Decrement” per ridurlo, dando la possibilità di impostarlo in valori da 1,0 a 9,9 volt massimi, avendo cura (soprattutto nel caso di impostazione di voltaggi elevati) che la nostra build non movimenti più di 20/25 ampere (volt : resistenza), limite di erogazione della box per via del meccanismo di protezione da sovrascariche, quello che protegge anche in caso di cortocircuito della coil.  

Modalità bizzarra, visto che ormai le box più recenti non la prevedono più, è oltre che un patrimonio dei vecchi vapers (chi svapava con i big battery, impostava in volt, la regolazione in watt giunse molto dopo) anche utile nel caso si utilizzino rigenerazioni particolari come le vecchie spire distanziate su mesh o wicks, dove le leggere fluttuazioni nei valori di resistenza talvolta fanno “sballare” i voltaggi in erogazione “confondendo” le elaborazioni dei circuiti, mentre una volta impostato il voltaggio ed esonerando il circuito da altri “conteggi” si evitano equivoci tecnici e fluttuazioni in erogazioni.

Unica particolarità, anche se il circuito mi lascia impostare i valori in volt i circuiti di controllo ragionano sempre in watt e di conseguenza impostando voltaggi inferiori a √(5 watt x valore di resistenza impostata) o più alti di √(50 watt x valore di resistenza impostata) vi segnalerà errori come “Wattage too low” o Max Wattage exceeded”.

 

Modalità WATT

Poco da dire, è la classica modalità di erogazione in cui trovata la “potenza di svapata” desiderata, il circuito ricava tramite la formula √(potenza x valore di resistenza) il valore di voltaggio da erogare in alimentazione alla coil.

Nota bene: mi è sembrato banale ribadirlo, ma in queste modalità è possibile “raffinare” la propria svapata sia tramite la funzione ”Select Booster” vista nella prima parte, dove gestire sovralimentazioni iniziali nel caso si utilizzino build poco reattive oppure, nel caso si svapi con resistenze sopra ohm, utilizzare la modalità SOFTNESS OUTPUT in modalità SOFT dove, erogando in modalità PWM emulata si hanno maggiori durate di carica di batteria (minor affaticamento in prelievo) senza perdite di “corposità” in erogazione, percepibili solo nel caso si utilizzino coil con valori di resistenza bassi.

Modalità MECH (Emulator)

Questa è la classica modalità che permette di emulare lo svapo con dispositivi meccanici ovvero esclude tutta la parte di circuito che stabilizza e interviene sul voltaggio, mantenendo attive solo le protezioni da scarica eccessiva della batteria (limite inferiore impostabile dal punto “Battery Safe Limit”), sovrascarica (prelievi in amperaggio eccessivi dalla batteria) e cortocircuito (prelievi impulsivi troppo elevati), garantendo lo svapo in maniera completamente sicura.
Off topic, la prova tecnica sarà alla terza puntata: le principali obiezioni dei “puristi” è che svapare in bypass “ti fa perdere voltaggio in erogazione” (in teoria si chiamerebbe voltage drop, e non parliamo di 220 volt ma di spiccioli di tensione “trattenuti” dal circuito per alimentare display e circuiti di protezione.
Per curiosità mi sono fatto prestare un voltmetro a morsetti da un mio (povero) amico elettrotecnico (spendo troppo in box e poi non mi avanzano soldi per comprare il resto) e su varie box dotate di modalità Bypass ho montato un deck Velocity v2 con pinzettato alle due torrette il voltmetro per leggere le tensioni prima della batteria da smontata , e poi l’erogato alla coil vedendo la differenza e cercare di valutare il “prelievo morto” del circuito: la migliore box in bypass resta la buona vecchia M-Class di Yihi dotata di circuito SX350J, l’Aulus si piazza secondo più o meno allo stesso livello della SX Mini ML-Class dotata di circuito Yihi SX30J-v2, un gradino sotto il Dicodes 60 watt della No.6 (Dicodes sono eccellenti nelle prestazioni ma non troppo parsimoniosi sui consumi di batteria), ma si parla di differenziali di pochi centesimi di volt, al massimo 0,08 volt di differenza tra la mia Samsung 25R misurata “nuda” e l’erogato all’atomizzatore, questi bypass su box funzionano parecchio bene e sicuramente genera molto più voltage drop un “tubo” meccanico su cui si sta usando una Sony VTC5 “bollita” e con troppi cicli di ricarica sulla coscienza.

La modalità TEMP

Molto interessante la modalità TEMP, anche considerando i tempi in cui venne progettato il circuito: mentre i DNA40 prevedevano solo in NI200, gli SX350J Nickel, Titanio e solo dopo due aggiornamenti firmware la modalità TCR e Dicodes sia la modalità TCR che un cospicuo numero di preset preimpostati, l’Aulus prevede praticamente quasi tutti i metalli immaginabili già presettati, oltre che la modalità TCR in grado di poter utilizzare qualsiasi materiale sotto TC a patto che si conosca il coefficiente termico del materiale stesso.

Di serie propone Nichel 200, Nickel DH, Nifethal 52, Tungsteno, Nifethal 70, Rame, acciaio 410, Platino, Acciaio 316,TitaniumGrade1 (Ti01), TitaniumGrade2 (Ti02), Nifethal 30, Acciaio 304, Kanthal (non capisco cosa ci faccia sotto TC visto che non è un materiale termosensibile) e Invar 36.

La prima opzione presentata a menu è quella relativa all’incremento (“Power Value Increment”) o al decremento (“Power Value Decrement”) del valore di potenza “di partenza” del circuito, impostabile in una scala di valori da 5 a 50 Joules.

Off topic: Perché Joules? In teoria il Joule è la quantità di energia per compiere un “lavoro” di 1 watt in un secondo di tempo ma con lo svapo ci azzecca poco, almeno per impostare una potenza di coil.
Poco tempo fa feci un esperimento “sfasciabox”: con la mia vecchia SX Mini M-Class (che ormai non ne può più di me) ho provato ad attivare il TC con una coil in kanthal: prima, ho impostato il valore di coefficiente termico in TCR minimo, ed in erogazione la box sparava voltaggi come fossero i numeri della tombola, impostando il coefficiente massimo gestibile invece il circuito non interveniva moderando l’alimentazione (come volevo facesse).
Provo a settare la potenza (anche la SX Mini ragiona in Joules) e senza il circuito a scompaginare le carte in tavola e vedendo valore di coil letta e voltaggio erogato, 1 joule corrisponde esattamente ad 1 watt, andando ad erogare esattamente (volt2 x valore di resistenza installato).
A cosa serve distinguere watt in funzionamento normale e joules in modalità TC? Immagino, ragionandoci, che potendo i display di dimensioni non grandissime indicare solo un numero limitato di parametri, la potenza impostata in una certa unità di misura o nell’altra serva per poter facilmente distinguere a colpo d’occhio lo stato di attivazione o disattivazione del TC, senza perdersi a cercare valori tra menu.

Importatissima la calibrazione
della resistenza a freddo
Il punto “Atomizer Calibration” è obbligatorio nell’uso in TC e, installata la coil “fredda” (senza che sia mai stata attivata e quindi a resistenza calda) serve per memorizzare il valore di resistenza a freddo della coil, necessario per ricavare, in base alle progressioni termiche tabellate, il valore di temperatura della coil valutato l’incremento del suo valore di resistenza durante l’erogazione.
Attenzione: è un’operazione manuale che bisogna ricordarsi di attivare, la box non da segnalazioni, motivo per cui se si cambia atomizzatore e non si ricalibra la coil il TC non funziona come dovrebbe.

Impostare la temperatura in
gradi Celsius o Farenheit

Con “Temperature Scale °C °F” è possibile commutare la scala termica per la regolazione della temperatura limite al TC da gradi Celsius (europei) a Farenheit (gradi statunitensi) e con “Select Coil Material” è possibile selezionare il materiale utilizzato per la costruzione della coil per poterlo gestire correttamente in modalità TC.


Selezione del materiale usato
per la coil
Selezionando il metallo “Other” si apre una videata in cui poter inserire con precisione a quattro decimali il coefficiente termico del nuovo materiale non memorizzato (“Wire type coefficient”), per poterlo gestire e utilizzare correttamente in modalità TC.

 Che dire? Un parco funzioni assolutamente completo e in linea anche con i prodotti più recenti.


I materiali già presettati per l'uso in TC

Vuoi per la curata progettazione e grafica utilizzata per i menu, vuoi per la ricchezza di funzioni per poter settare con precisione la box, non sembra assolutamente un circuito con ormai quasi tre anni di età sulla coscienza.


Impostazione del coefficiente termico
in modalità TCR

 Il seguito alla prossima puntata. La terza, come funziona, ovvero la prova “sul campo” del circuito.


 

Inserimento del coefficiente termico
per materiali TC non inseriti

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