Lo Starplat, l'SX350J e il VO75 - prove d'uso

 Appunti disordinati di viaggio, dopo un paio di settimane d’uso e svapo con lo Starplat.


Nella mia esperienza di svapo, ho inquadrato i circuiti delle box in tre grandi famiglie:

-      il circuito “da ingegnere”, come quello che equipaggia le battery box prodotte da Dicodes e il più recente BF60 (o D60, a scelta), circuito che non necessita di aggiornamenti firmware perché già prodotti privi di bug o anomalie e che sono in grado di impostare qualsiasi cosa (boost, TC per cavi particolari e altre delizie) ma al costo di una programmazione accurata e meticolosa e con molta attenzione, perché i menu di impostazione della box non sono particolarmente immediati ne intuitivi ma che una volta impostati danno le prestazioni migliori (deliziando chi è, come il sottoscritto, un appassionato di elettronica)

-      il circuito “da nerd”, dove o si svapa tranquillo in variwatt (come faccio io) una volta aggiornata la box e impostati i profili (come li userò sempre) oppure ci si delizia attaccati ad un PC: si regola e prova il preriscaldamento, ci si scarica i diagrammi di funzionamento della rigenerazione della coil e (capitò anche a me agli albori, quando avevo pretese di “tecnicismo” sfrenato) si finisce attaccati ad un PC a programmarsi la box neanche fosse la Playstation, e questo è il caso dei circuiti DNA più recenti;

-      il circuito “da tranquillo”, che fa tutto bene, ha una impostabilità direttamente tramite la box, menu non troppo tortuosi e da possibilità di svapare anche in maniera vivace, ma senza dover arzigogolare nei labirinti dei menu e dei setup, un circuito in grado di dare grandi soddisfazioni e ottima qualità di svapo anche a chi non ha voglia di complicarsi la vita o non ha tempo ne sbattimento a impostare cose troppo complicate.

 

E in questa categoria, talvolta sottovalutata dai puristi e dagli svapatori “extreme” ma che almeno per me è la base del mio svapo ci sono le creature di Yihi (gli SX350J, Sx350J-v2 e SX480) e di VO (il VO75).
E lo Starplat.

Circuiti di ottimo livello, talvolta utilizzati anche su mod prestigiose e con molti punti di similitudine, almeno come logica di funzionamento e programmazione.

Così, per giocare, organizzo un torneo, una sfida tra i vari circuiti.
Con cui confronterò le impostazioni a menu, la loro facilità e duttilità di impostazione e, soprattutto, la loro efficacia nello svapo.

Tra l’altro, il confronto lo faccio utilizzando l’SX350J che è il circuito più vecchio dotato di TC prodotto da Yihi ma è anche il capostipite e la base di tutta la produzione seguente: l’SX350J-v2 era identico, con la possibilità di presettare oltre alle cinque standard altre cinque curve di erogazione impostate dall’utente, l’SX475J (stesso display) al posto dei due pulsanti di regolazione potenza ha un singolo pulsante a joystick, l’SX480J della MX-Class adotta un display a colori ma tutto sommato le funzionalità e le modalità di programmazione restano quelle del primo SX350J

 

Modalità Variwatt

Purtroppo, per manifesta genialità, stravince nettamente lo Starplat: mentre VO75 e SX350j (e anche lo Starplat in modalità Variwatt) ragionando in maniera canonica ovvero all’attivazione leggono il valore di resistenza alla coil e tramite la formula √(potenza impostata x valore di resistenza) ricavano il voltaggio da erogare alla coil mentre lo Starplat prevede anche una modalità varivolt, dove si imposta il valore del voltaggio stabilizzato che si vuole e la box lo eroga senza altri calcoli se non la normale stabilizzazione del voltaggio.
Tale modalità potrebbe essere piacevole per i “vecchiacci” abituati a svapare con dispositivi varivolt come i vecchi Lavatube, zMax e compagnia bella ma è di fondamentale importanza per chi svapa con rigenerazioni particolari come la mesh.
In molti consigliano di svapare a mesh in meccanico per la migliore resa, ma in realtà il problema grosso è un altro: le fluttuazioni nel valore di resistenza della coil.
La mesh è una rete metallica in acciaio (quindi elettricamente conduttiva) che va ossidata a fiamma per farle perdere appunto conduttività e che, una volta inserita nei fori dell’atom, va “avvolta” manualmente con la coil a spire precise e distanziate, come si faceva una volta con le rigenerazioni a wicks dove i jig coil o le coil prefatte non potevano essere utilizzati, tutte particolarità che causano talvolta fluttuazioni nel valore di resistenza letto dalla battery box.
Ricordo una volta un ragazzo che si lamentava del funzionamento di un circuito DNA40 schermo grande, ritenendolo difettoso: quel circuito ragiona leggendo sulle prime tre svapate il valore di resistenza alla coil, se il valore è stabile attiva la modalità variwatt, se lo legge variabile attiva la modalità TC e tenta di di gestire l’alimentazione (in maniera errata) utilizzando la tabella delle progressioni termiche del Ni200, problema che non si pone con lo Starplat che ragionando “raw” in volt non si lascia fuorviare da queste particolarità di funzionamento.

 

Modalità TC

In modalità TC, aex equo tra SX350J e Starplat (con lieve superiorità dello Starplat): il VO75 ragiona in modalità temperature dominant ovvero, senza settare la potenza in erogazione, eroga una potenza molto elevata per portare la coil al valore di temperatura limite impostato (ritenendola “temperatura di crociera”) salvo moderare l’alimentazione al raggiungimento di questo limite, modalità di funzionamento che in modalità acciaio e con aromi soft è ottima per fare “svapetti e cloud” ma che se si svapa mentolati con coil molto reattive (come le Ni200) tende ad essere molto aggressiva.
La SX Mini ragiona in modalità “Power dominant” ovvero eroga il valore di potenza impostato intervenendo sull’alimentazione solo al raggiungimento della temperatura limite, e questo comporta una erogazione più morbida e vellutata, e se si vuole una erogazione più grintosa la si puà avere impostando le modalità “boostate” Powerful e Powerful plus.

Lo Starplat, ragionando in modalità Varitherm (Temperature Dominant) o Variwatt con Temp Control (power dominant, su cui è possibile impostare anche il boost di preriscaldamento) offre sicuramente la possibilità di settare la propria resa desiderata alla perfezione sia per svapo MTL che cloud.

 

Display

Stravince il 350J di Yihi, visto che ancora oggi è il display dalla migliore leggibilità e con l’esposizione più completa dei dati, compreso (in modalità watt) del valore di voltaggio erogato dalla batteria e un contajoule indicante l’energia complessivamente prelevata, indicazioni precisissime e super utili per poter avere in tempo reale la corretta indicazione dello stato di carica rimanente, oltre all’indicazione in tempo reale del voltage drop in erogazione, utile per valutare (in caso di “cadute” eccessive) lo stato di usura della batteria utilizzata.
Buono quello dello Starplat (che indica anche la temperatura del circuito, per valutare surriscaldamenti anomali o rischio di danneggiamento della box), il VO75 ha un display tradizionale con le indicazioni “basic” senza extra.

Preriscaldamento della coil

In ordine di classifica, il migliore è lo Starplat, segue l’SX350j, terzo il VO75 e ultimo (spiegando), l’SX350J-v2.

Partiamo dal peggiore, l’SX350J2 è dotato di cinque comode modalità di erogazione preimpostate che funzionano benissimo e che sono pure sicure, ragionando in incremento/decremento percentuale della potenza di erogazione e non in valori assoluti in watt, utili perché possono essere usati, per generare una svapata più morbida o più aggressiva con tutte le build (un incremento del 20%  della potenza impostata non danneggia nessuna build, che sia un Kayfun oppure un sub ohm in clapton coil, al massimo genera svapo caldo e sgradevole) e in aggiunta, cinque modalità (SXI-Q + numero da 1 a 5) che sono programmabili da PC e che ragionano impostando nella curva in erogazione i watt da erogare nelle singole frazioni di tempo della svapata > la modalità impostata non salta immediatamente all’occhio e se monto un Kayfun dimenticandomi di disattivare un boost con una potenza iniziale da 60 watt metto fuori uso coil e rigenerazione.

Lo stesso, ne parlai nella “puntata precedente” sullo Starplat, il VO75 ragiona anche lui in termini di potenza assoluta e non di incremento percentuale, ma sul display l’attivazione della modalità “boostata” è facilmente visibile perché, anziché la descrizione della modalità di funzionamento viene visualizzato un mini grafico cartesiano delle potenze impostate in erogazione, ricordando di controllare quanto impostato prima di svapare.
Ottimo, semplice e funzionale l’SX350J, che utilizza solo le cinque modalità presettate dell’SX350J-v2 (che tramite PC da la possibilità all’utente di programmarne altre cinque) e che ragionando in percentuale di  incremento potenza non crea danni nemmeno se per sbaglio si svapa con un dispositivo a resistenza alta con la modalità più cattiva (la “Powerful+” attivata).

Eccellente, per funzionalità settabilità ma anche per sicurezza lo Starplat: ragiona in percentuale di incremento rispetto alla potenza impostata ma da anche la possibilità di impostare il tempo di durata del boost, sicuro e “risk-free” come l’SX350J ma con maggiori possibilità di regolazione e “affinamento” del boost desiderato.

Comodità d’uso/features aggiuntive

In questo caso lo Starplat vince a pari merito con l’SX350J, scarso il VO75.
Partendo dal basso, il VO75 è (come dicono gli americani) WYSIWYG (what you see is what you get, quello che vedi è ciò che ottieni) un display non personalizzabile e box senza funzionalità aggiuntive rispetto a quelle “base” di ogni box.
Nettamente staccati (in alto), gli SX350J, dotati sia della (a mio gusto) deliziosa possibilità di regolare la box oltre che tramite pulsanti (le SX Mini M e ML Class hanno pulsantini di regolazione potenza appuntiti e fastidiosi nell’uso e nelle pressioni prolungate) tramite sensore di gravità, inclinando verso destra o verso sinistra la box i valori impostati a display vengono incrementati/decrementati (se numerici) o messi in scrolling nella direzione verso cui la box è inclinata, oltre che (impostando la modalità “Display” ad “Auto”) regolare l’orientamento del display stesso in automatico (e sempre in maniera corretta garantendo la perfetta leggibilità) a seconda che venga impugnata da un destro, un mancino oppure la si mostri in verticale ad un amico per fargli vedere i valori impostati.

Pari punti, lo Starplat non ha la funzione di inversione laterale del display (solo il capovolgimento alto/basso per adattare la visualizzazione alla direzione di installazione del display), non è assolutamente un problema essendo un display a sviluppo verticale, avendo solo la possibilità di impostare i valori tramite sensore di gravità e la possibilità di poter regolare la luminosità del display, in funzione dell’illuminazione ambientale e riducendola nel caso di buona visibilità, per ridurre i consumi di batteria della box (negli Yihi l’illuminazione è elevata e non regolabile, ottima in spiaggia per ferragosto ma forse eccessiva (e con inutili consumi di batteria) nelle ore serali o in luoghi a media illuminazione.

 

Lo Starplat…..

Che dire? Bello bello…
Un circuito facile da settare come l’SX350J, intuitivo, molto mnemonico.

Funziona bene, “a palato” ha una erogazione molto precisa e stabile, sulla grinta o meno ci si può ampiamente giocare impostando (con ampie possibilità di modifica) la funzione di preheat della coil, è un circuito che va bene e che toglie “tutte le voglie” che si hanno.
In più, senza bisogno di utilizzare PC, ha un grado di settabilità elevatissimo, con una ricchezza di funzioni al livello dei circuiti Dicodes (ovvero, del meglio attualmente in circolazione), un circuito che, forse, viene sottovalutato da tutti per via della sua discrezione (pochi loghi “pulp” e nessun display a colori sgargianti) ma che veramente ha qualità da vendere e potenzialità d’uso al top.
Se i DNA sono ottimi perché funzionano bene in variwatt senza impazzirci troppo ad impostarli e perché (per via del prezzo moderato delle versioni recenti) vengono utilizzati su ottime box per uso quotidiano e dal prezzo abbordabile, se gli SX350J sono dei perfetti “all around" (la mattina, se prendo per andare a lavorare la SX Mini e il primo atomizzatore che mi capita, so che svaperò comunque bene non avendo problemi di settaggi complessi o incompatibilità tra hardware) lo Starplat è il circuito perfetto per mettere d’accordo tutti, i “pigri” che potranno avvalersi di un circuito di qualità “super” ma che non richiede lauree in ingegneria per poter essere facilmente impostato a proprio gusto, per i più meticolosi un circuito che permette una capillare settabilità di tutti i parametri possibili e immaginabili.

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