Il VO75. ‘The DNA Killer’?

 

Circuiti, circuiti.....

Negli USA qualche anno fa iniziò a circolare un circuito mai sentito prima, venduto da un nome (VO Distro) che non avevo mai sentito, che equipaggia box nemmeno troppo economiche e qualche mod e che dichiara  specifiche tecniche interessanti: l’ennesimo circuito proprietario o qualcosa di nuovo, un potenziale “crack” del settore?

Viene pubblicizzato (forse in maniera un po’ troppo enfatica) come “the DNA killer”, leggo di molte opinione negative (a dire il vero poco tecniche tanto da sembrare più i capricci dei soliti haters a cui hanno nominato Evolv invano), altre opinioni (più “grasse” e che sembravano frutto di utilizzo del prodotto) positive e scopro che oltre che su box dal prezzo medio alto viene dotato anche su mod artigianali, il genere di prodotto che non si fa pagare tanto per perderci la faccia montando circuiti banali e scadenti.

Boh!

E a sentire amici persuasivi e ammaliatori mi capita per le mani una box equipaggiata da quel tipo di chip, la Strider di AsVape di cui NON parlerò, vuole essere una prova del chip non l’ennesima recensione di una battery box (che sicuramente qualcuno avrà già fatto).

 L’attesa. Il software esterno per PC.

In attesa, inizio a studiarmi la shell software con cui manutenzionare il chip.

Dal sito http://home.asvape.net/site/technical-support sono prelevabili vari files per la mia box, un aggiornamento software per elevare la potenza a 80 watt, un downgrade a 75 watt,  delle (inutili) note per l’installazione, metà scritte in inglese e metà in cinese e il programma vero e proprio, VO Editor.exe.

Note: provato a giocarci un po’ non mi è sembrato che tra l’una e l’altra passi tanto per perfezionamento di software se non i 5 watt in più o in meno; cerco, cerco, e in giro trovo su qualche forum battibecchi perchè la Strider (prime versioni) usciva con 80 watt di potenza mentre i “veri puristi” sostenevano che il Vo75 “vero” dovesse essere impostato per 75 watt, di ciò poco mi interessa e lascio la versione firmware delle Strider “seconda serie”, quella con 75 watt di potenza.

 Il programma di aggiornamento  del firmware gira su sistemi operativi Windows (“Xp or above” dicono le note tecniche) e lo installo sul mio fedele netbook con Windows Xp Home Edition Sp3, sistema operativo vecchio ma infallibile e non invasivo quando si tratta di lavorare con periferiche USB quali le box da programmare (anche 7 va bene, da 8 in su l’antipatica abitudine del sistema operativo di “gestire in proprio” la connessione malgrado ci sia un programma dedicato e specifico spesso rende il dialogo PC-periferica un po’ difficoltoso.

Nota: per curiosità ho provato su alcuni PC con differenti sistemi operativi questo software e Windows 7,10 e 11 non hanno dato nessun problema, solo Windows 8.1 mi ha dato problemi di mancata connessione (stessa box, stesso cavetto USB2.0), sistema operativo con problemi di retrocompatibilità che mi aveva dato problemi anche con l’eScribe di Evollv.

Installo il programma (solita procedura tipida da MS-installer) e lo avvio.

Noto subito che più che assomigliare ad eScribe (mancano le funzioni di programmazione) ricorda molto di più i software Eleaf e Joyetech: un punto di menu trasferisce alla box un file *.bin che viene registrato sulle eeProm e sostituisce il firmware precedentemente presente e un altro di menu che permette di caricare un file immagine di 128x32 pixel per trasferirlo alla box come logo di accensione alternativo al logo AsVape.

Cosa di cui mi interessa poco.

 La box

La Strider 75 di AsVape, con cui ho
potuto provare il circuito

 Unboxing, inserisco una batteria MXJO 26650 e inizio a giocare.

Compare il logo AsVape, compare la scritta “Powered by Vo75” e con cinque click accendo la box.

Infilando la batteria e serrando il tappo di chiusura con il tasto Fire premuto la box, oltre che i due soliti loghi di accensione ritorna anche il codice firmware installato, per poter controllare se quello in uso è quello più aggiornato, se ne verranno distribuite nuove versioni, e questa è una funzione molto “Yihi-style”

E resto subito stupito e disorientato: il display, font compresi, è IDENTICO a quello della SX Mini M-Class, compreso (è utilissima, io la adoro) la doppia indicazione del voltaggio in modalità Power, in cui viene indicato sia il voltaggio di alimentazione erogata ricavato da resistenza e potenza impostata sia il voltaggio di carica della batteria, indicazione utilissima per tenere sotto controllo lo stato di carica e il tempo residuo di svapata.

Con tre click si attiva il blocco tasti (compare un logo con la carta geografica degli USA e il simbolo del lucchetto, forse per ricordare che chip e box sono di progettazione statunitense e non cinese) con cinque click si entra nella programmazione della box.

Tanto per tanto mi sarei aspettato un express menu come  su una  SX Mini ma mi ritrovo su una selettività stile Joyetech eVic, dove con i tasti di regolazione di potenza ci si muove tra i vari campi modificabili, premendo il tasto di attivazione si attiva il campo per la modifica, ripremendolo si conferma e memorizza il dato impostato.

 Provo, scrollo e mi studio le modalità che mi offre la box:

POWER e BYPASS poco da dire, nella Power è possibile impostare la potenza tramite i tasti, nella modalità BYPASS invece non lascia settare nulla, escludendo il circuito di stabilizzazione della tensione e funzionando come un big battery meccanico mantenendo solo attive le protezioni elettroniche (cortocircuito, sovrascarica batteria, sovrascarica in erogazione) permettendo di svapare in modalità “unregulated” ma in maniera totalmente sicura,
Provo con un hardware che conosco, un Petri Sub Tank di Dot Mod con coil 0,5 ohm in clapton coil di Atom Vapes: erogazione bella piena e precisa (a 35 watt in modalità Power) ma meno aggressiva di quella di un DNA75 impostato in kanthal.

Faccio una prova, prendo la mia vecchia e fedele SX Mini M-Class, imposto 35 watt in modalità di erogazione “Standard” e, smontando l’atomizzatore da una e montandolo sull’altra l’erogazione mi sembra veramente simile a palato, se non uguale.

 Impostando la modalità “TEMP” apre altri due controlli “C” o “F” per impostare la temperatura in gradi Celsius o Farenheit, e uno che da la possibilità, selezionando con i tasti + e - e confermando con il tasto di attivazione di scegliere il materiale utilizzato da gestire sotto TC, NI per Ni200, TI per titanio e 316 per l’acciaio 316 dopo di che a display compare la temperatura limite da settare senza alcuna regolazione di potenza.

Prova: monto il mio “amico” Kabuki di House of Hybrids con una coil Ni200 per Triton Mini. Imposto 220 gradi al TC, inizio a svapare e noto che il TC del chip Vo75 è “temperature dominant” > a differenza del TC dell’SX Mini che è “power dominant” ovvero permette di erogare una potenza che viene erogata fino a che la coil raggiunge la temperatura impostata al TC frenando poi l’erogazione quando la si raggiunge, il Vo75 spara a piena potenza per far raggiungere immediatamente la temperatura, riducendo poi il voltaggio e stabilizzando l’erogazione.

Rispetto al TC della SX Mini (bello morbido, progressivo) quello del Vo75 è aggressivo e il mentolato che sto svapando (un Choy di King Kong Flavour, a mia opinione il miglior mix di mente in circolazione, dosaggio al 4,5% su base 70/30 zero nicotina) quasi mi lascia stordito.

Modalità VPC (Variable Power Curve): in questa modalità è possibile impostare DIRETTAMENTE sulla box senza bisogno di PC o dispositivi esterni la modalità di erogazione; si sceglie un preset (la box da la possibilità di impostarne fino a cinque) e si svapa > sul display sparisce l’indicazione della potenza e compare un grafico indicante la curva VPC scelta.

Durante le impostazioni scrollando con i tasti fino ad edit e confermando premendo il tasto Enter si entra in un grafico dove con i tasti + e - è possibile impostare la potenza a frame di 1 secondo ogni impostazione di potenza (1-2-3-4-5-6 secondi).

Una volta impostato il valore del sesto secondo di potenza, premendo prima il tasto di attivazione e uno qualsiasi dei tasti di potenza esce alla videata di funzionamento della box.

Provo ad impostare un 40-30-25-25-25-25 watt e li provo con un hardware a me molto conosciuto il Serpent Mini 22 con coil ceramica Kanger, la curva di potenza è la stessa che uso sulla SX Mini ML Class.

E il risultato è delizioso: un preheat preciso, non invasivo ma molto efficace dove il passaggio da potenza di preheat a quella normale di funzionamento è morbido e progressivo, non sopporto i preheat dei dispositivi Joyetech-Wismec-Eleaf che è molto più brusco, lo stacco del preheat “sgradina” in maniera evidente e in maniera fastidiosamente brusca.

 Fine dei menu: scrollando fino all’opzione “System” con il tasto + si torna alla videata di funzionamento della box concludendo i setup, premendo il tasto - compare la scritta “System off” (coi soliti font noti agli utilizzatori dei circuiti Yihi Sx330) e la box si spegne, anche la disattivazione tramite menu anzichè tramite altri cinque click del tasto di attivazione è una marcata rassomiglianza coi circuiti Yihi.

 Conclusioni: il Vo75 è un “DNA killer”?

 Secondo me sì, almeno per l’utente medio, e lo dico da ammiratore sfegatato dei circuiti Evolv che resta tale anche dopo questa prova: gli Evolv sono indifferentemente circuiti mediocri o deliziosamente super performanti a seconda di chi li utilizza: un circuito spettacolare nel caso venga usato da un utilizzatore esperto e meticoloso che si aggiorni il firmware della box e che si imposti i profili di funzionamento tramite eScribe visto che tolta la Symeiyue SDNA 75, le Vaporshark, le Vape Droid e la Vaporflask DNA200 e almeno più di recente le mod Ennequadro e poche altre che hanno già presettati dei profili ben funzionanti mentre tutti gli altri DNA che escono con le preimpostazioni di fabbrica non aggiornate e (almeno sui materiali memorizzati sull’uso in TC, sbagliate) rendono i circuiti recenti di Evolv godibili solo parzialmente.

Uno dei motivi per cui i mercatini dell’usato abbondando di DNA (s)venduti è perchè in troppi comprano box con quel tipo da siti cinesi che fanno prezzi bassi per box belle e buone, arriva il prodotto, si fa unboxing e si resta delusi perchè la box NON è IMMEDIATAMENTE una Ferrari dello svapo.

Se settato e aggiornato i DNA 75/60 e oltre sono i migliori circuiti come compromesso di prestazioni e facilità/godibilità di utilizzo (il top tecnico restano i circuiti da box prodotti da Dicodes, strepitosi ma molto complessi e da settare con estrema meticolosità).

Il Vo75 (basta leggersi le istruzioni d’uso) senza bisogno di PC o di altri apparati permette di avere da prestazioni del tutto assimilabili alle SX Mini in mono batteria (cambia solo il TC in modalità Temperature anzichè power dominant) e addirittura una gestione delle curve variabili di potenza molto precisa, facile da impostare e molto piacevole da usare, un circuito semplice da utilizzare ma  ottimo e completo nelle prestazioni tecniche, per altro tutta impostabile da box senza bisogno di PC o software esterni.

Un circuito con una rassomiglianza estrema (non solo estetica ma anche tecnica) con gli Sx350j-v2 di Yihi, non si sa se voluta perchè oggetto di collaborazione o frutto di plagio commerciale ma se prima di provare il Vo75 avrei sicuramente consigliato una SX Mini a chi voleva una box di qualità, facile da settare ma con prestazioni di livello elevato ora non avrei alcun problema a raccomandare una box circuitata Vo75: prezzo più basso ma prestazioni equivalenti (e a mio parere anche resa identica) equipaggiando belle box dal prezzo più abbordabile e con configurazioni molto avvincenti, come la Strider che ho usato per i test, funzionalmente del tutto identica alla SX Mini ML Class ma dotata di una molto più capiente batteria 26650.

 P.s.: finito di provare e scrivere ho continuato a provarla e ho riscontrato consumi onesti in linea (guarda caso) con quelle dei circuiti Yihi Sx350J e J-v2 meno voraci di DNA40 schermo piccolo e DNA75 Color e solo di poco più “consumevoli” dei miei amatissimi DNA75 e 60.

8 in pagella, circuito veramente eccellente ed azzeccato che non fa rimpiangere nell’uso delle ben più costose SX Mini e che si dimostra nettamente superiore ai circuiti proprietari Joyetech e Wismec ma anche a quelli delle  più recenti Sigelei che ho avuto modo di provare.

E, visto che lo svapo non si ferma mai, sono riuscito a trovare questo circuito anche su una mod high end, la Scilla di Piko Mods: ok, la box è molto bella, ottimo legno stabilizzato, lavorazioni curate ma anche il circuito, malgrado non sia uno di quelli famosi e pubblicizzati lavora benissimo e non stona assolutamente garantendo prestazioni ottime con setup abbastanza intuitivi.
Peccato, come circuito avrebbe meritato più considerazione.

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