Svapare con i pezzi degli ascensori. Il Raptor NAOS di GE Solutions.

 Ma che ne sanno i “millennials”, con le loro pod microscopiche e le loro box con i display tutti colorati che sembrano televisori (ma con cui non ci si può vedere Netflix).

Gli uomini veri, i pionieri dello svapo, svapavano con i pezzi degli ascensori.

Una box "di una volta" 

Adesso, forse, visto che lo svapo è diventato qualcosa che genera volumi commerciali non esorbitanti ma comunque interessanti qualcosa si progetta e si costruisce ex novo ma una volta, quindici anni fa, quando lo svapo era agli albori, si svapava con quello che capitava e si trovava.

Dopo aver iniziato a svapare con tubi da idraulico (sì, i big battery meccanici di una volta nacquero così) dotati di un interruttore in grado di aprire o chiudere il transito elettrico di una batteria 18xxx, assolutamente non nate per lo svapo ma recuperate da battery pack per PC portatili o trapani e utensili wireless (tre di quelle collegate in serie generano circa 12 volt), gli amMerRicani (i veri pionieri) ebbero l’intuizione di costruire apparati più compatti, le battery box.

Visto che non esistevano ancora le stampanti 3D e i torni CNC erano pochi e costosi, per “scatolare” i primi dispositivi di alimentazione da svapo si usarono le “scatole” da elettricista, le Hammond in alluminio, quelle che si usavano negli impianti elettrici in esterno o su macchine industriali.

Mancava solo il dispositivo di controllo, il “circuito”

Il Naos Raptor

Una box circuitata Raptor NAOS

Lo svapo… Ci vuole qualcosa in grado di generare 4 volt (più o meno) e per quello le batterie industriali agli ioni di litio (Li-ion) erano più che perfette, una scatola in grado di contenere il tutto ma soprattutto un circuito in grado di permettere la regolazione del voltaggio, di stabilizzarlo al livello voluto e che proteggesse l’utilizzatore da cortocircuiti e sovraccarichi potenzialmente pericolosi.

Ma che cosa utilizzare?

Cerca e ricerca, sul listino dell’azienda americana GE Solutions (poi incorporata nella multinazionale svizzera ABB) i primi costruttori di box trovarono ciò che serviva, “circuito perfetto”: il Naos Raptor.

Il Naos Raptor (queste le specifiche tecniche https://electrification.us.abb.com/products/embedded-power/naos-raptor ) era un controller PWM di alimentazione utilizzato in dispositivi industriali dotati di motori elettrici e aveva specifiche molto interessanti: veniva alimentato nel range da 3.0 a 14 volt (ovvero era in grado di supportare configurazioni a una ma anche a due e tre batterie in serie), non era di grosse dimensioni (adatte ad essere contenute in una “scatoletta” Hammond in alluminio, non scaldava, era dotato di protezioni da sovrascarica (amperaggi troppo elevati generati da cortocircuiti o difetti nel dispositivo utilizzatore) e dava la possibilità di venire integrato cablandoci altri accessori, un voltmetro a LED indicante il voltaggio erogato e un potenziometro, in grado di regolare a scelta dell’utilizzatore il voltaggio voluto ed erogato stabilizzato dal dispositivo.

Nacquero i primi dispositivi “a scatola”, grezzi, rustici ma estremamente funzionali (le attuali HexOhm

Il circuito, il Raptor NAOS di GE Solutions

e le Tugboat non circuitate sono delle esatte riedizioni di quei dispositivi), usati dagli amMerRicani, assieme a dripper da 22 o più mm di diametro e senza drip tip, solo con adattatore per il montaggio (sostanzialmente il famoso “diametro 810” mentre il 510 era quello che permetteva il montaggio di un drip tip standard) per i primi “tiri di polmone” che portarono all’inizio della pratica (anche agonistica) del cloud chasing.

Cominciano a diffondersi sempre di più, il mercato cresce e Provapes decide di inventare il primo circuito realmente pensato per lo svapo, installandolo sui suoi big battery “tuboni”, i leggendari Provari.

E, visto che il mercato potenziale poteva giustificare impegni e progettazione, un piccolo costruttore americano di nome Evolv produsse il primo circuito completo, dotato di pulsanti di regolazione e display adatto per poter essere utilizzato in battery box da svapo, il DNA20.

Lo schema elettrico di una vecchia box circuitata Raptor



Una scocca in Alluminio Hammond, la prima form factor di battery box

Ma questa è un’altra storia.

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