Il circuito da svapo - il circuito di controllo di temperatura

Il circuito di controllo di temperatura (o TC, come chiamato più gergalmente) nasce una decina di anni fa dalla collaborazione dell’allora più grande shop mondiale di prodotti da svapo (Vaporshark, talmente grande come rivenditore che produceva anche una propria serie molto apprezzata di battery box) e Evolv.


I progettisti  di Vaporshark stavano studiando alcuni nuovi materiali per produrre le coil e si resero conto che il nickel puro (o Ni200) aveva una ottima vaporizzazione anche a voltaggi e temperature basse, perfetta per mentolati e gusti da svapare freschi mentre come difetto aveva la tendenza deteriorarsi se esposto a temperature troppo elevate rilasciando particelle di nickel inalabili, potenzialmente tossiche.


Motivo per cui Vaporshark mise in commercio una serie di coil prefatte per gli atom più diffusi (il Nautilus e l’Atlantis di Aspire e l’allora Protank II di Kangertech) in filo di puro nickel mentre Evolv andò a dotare il suo nuovo DNA40 di una funzione di controllo temperatura.


Molto semplice e adatta solo al Ni200, era piuttosto facile da utilizzare: si installava la coil, se il valore di resistenza era diverso da quella precedentemente utilizzata  chiedeva se la si voleva registrare come resistenza della coil a freddo (“New coil up, same down”) le prime tre svapate erano di prova e se la coil non variava di resistenza la box si settava in modalità variwatt, se la coil variava di resistenza si attivava il circuito TC e veniva gestita come coil in Ni200, veniva rilevata la temperatura della coil e la potenza in erogazione ridotta man mano che la temperatura si avvicinava a quella impostata come limite dall’utente.

Il DNA40 di Evolv, il primo
circuito dotato di TC


Circuito di ottima qualità, io adoro il DNA40 in Ni200, aveva un circuito TC precisissimo ma bastava un materiale diverso (anche solo l’acciaio 316 che di poco ma variava il valore di resistenza quando scaldato) che il circuito andava in palla sbagliando la stabilizzazione dell’alimentazione.
E via le varie invenzioni successive, il gruppo Eleaf-Joyetech tento con poco successo di proporre il titanio puro (o Titanio01) come materiale per le coil (troppo facile a deteriorarsi e tossico a temperature troppo elevate), Yihi sul suo SX350J introdusse il primo TC multimateriale (inizialmente oltre al Ni200 anche il Titanio Ti01) e Dicodes, prima sulle sue Dani Box poi anche sui suoi Dani V3 Extreme inventò il TCR ovvero inserendo manualmente il coefficiente termico del materiale dava la possibilità di gestire coil in qualsiasi materiale termosensibile senza bisogno di una tabella presettata dal produttore.

Tabella.
Come “ragiona” un circuito TC? Per tabella (TC) o formula (TCR): occorre memorizzare il valore della coil a freddo (ovvero alla sua prima installazione senza averla riscaldata usandola) ed è il valore della coil di partenza, la base per poter effettuare tutti i calcoli.
Dopo di che, leggendo il valore di resistenza della coil durante la svapata (che tende ad aumentare) e tramite una tabella presettata (TC) o tramite una funzione matematica dove la costante è il coefficiente termico del materiale e il risultato è il valore della temperatura della coil ed andando così a gestire ed eventualmente moderare l’alimentazione elettrica in modo da non generare una temperatura alla coil superiore a quella impostata.

Intervallo: la qualità del circuito.
Un circuito TC che lavora bene è un circuito che gestisce la svapata in maniera continua (la coil

Il BF60 di Dicodes, il 
primo circuito dotato di TCR

aumenta di temperatura ma noi non dobbiamo percepire “saltellamenti” durante la svapata) e che giunge sempre puntuale, addirittura segnalando (“Dry liquid”) quando il tank è in secca e privo di liquido senza bruciare il cotone, motivo per cui deve essere adeguatamente ben costruito.
Come le schede video dei nostri PC che se non adeguate permettono i videogiochi solo a risoluzioni basse e con “singhiozzamenti” e saltellamenti nella grafica e le cui prestazioni vengono misurate in FPS (fotogrammi per secondo), anche il circuito TC deve eseguire misurazioni continue e precise del valore di resistenza della coil e ricalcoli continuativi del voltaggio erogabile, motivo per cui, se si vuole svapare in controllo di temperatura è di vitale importanza l’utilizzo di un circuito di adeguata qualità e affidabilità, i TC delle box economiche costano poco ma “lavorano” peggio.

“Come” si svapa in TC?
Dipende, dal circuito e da come è stato progettato e impostato.
Una modalità, più tipica da svapate tranquille è la “power dominant” (tipica dei circuiti Yihi) in cui la box eroga al wattaggio impostato (sui circuiti Yihi viene espresso in joule solo per rendere riconoscibile a display l’attivazione o meno del circuito TC ma viene sempre calcolata come la potenza in watt) andando ad intervenire solo nel caso la coil si stia surriscaldando troppo.
Altra modalità, tipica dei primi DNA40 di Evolv è la “temperature dominant”: la potenza impostata è quella di partenza, il circuito “accelera” in erogazione in modo da far raggiungere alla coil la temperatura impostata al circuito stabilizzandola, quasi fosse un cruise control di un’autovettura, adatta per svapo più aggressivo o per aromi adatti ad uno svapo più “caldo”.

Dicevo, per funzionare bene, un circuito necessita di un circuito veloce in grado di “leggere” velocemente e continuativamente il valore di resistenza della coil e di una tabella esatta con cui poter ricavare la temperatura della coil motivo per cui, mentre certi circuiti sono correttamente impostati, altri (i DNA60 e 75 di Evolv) escono di fabbrica con dei preset (Demo?) inesatti e se si vuole utilizzare il circuito in modalità TC con buone prestazioni è necessario aggiornarlo e memorizzargli correttamente i materiali che andremo ad utilizzare.



“La prova del cotone”

Com’è che in tutti i video che parlano del TC fanno la cosiddetta “prova del cotone”? Si installa una coil, con il cotone asciutto e se il circuito lavora correttamente blocca immediatamente l’alimentazione e il cotone resta integro, se il circuito lavora male o è male impostato il cotone viene sbruciacchiato.

E allora, come posso usare il TC? Con tutti i materiali termosensibili, come Ni200, Titanio01 e i vari materiali specifici prodotti da Dicodes o da Zivipf, teoricamente l’acciaio può essere usato in TC ma avendo incrementi di resistenza limitati e non deteriorandosi anche a temperature alte può essere usato anche in modalità variwatt, materiali come kanthal e NiChrome che non variano il valore di resistenza durante la svapata invece NON vanno utilizzati in controllo di temperatura.

E allora a cosa serve il TC?
A svapare gusti freschi (mentolati, fruttati) con coil molto reattive e in grado di vaporizzare a temperature più basse (un aroma ai frutti di bosco svapato fresco sa di frutti di bosco, svapato troppo caldo sa di marmellata del discount) o, in alternativa, per gusti adatti svapati caldi come i tabaccosi, per ridurre l’imbrattamento della coil e del cotone utilizzato, più veloce nel caso di svapo in variwatt a temperature troppo elevate.

Lo Starplat 75, forse il più completo
tra i circuiti dotati di controllo di 
temperatura

E anche in questo caso, i migliori risultati li danno solo circuiti specifici, ben progettati (Dicodes, Evolv, Yihi, lo Starplat e a mio gusto mi sono trovato molto bene anche con gli Aulus di Omega Vaper) ben impostati. l’utilizzo di circuiti proprietari indefiniti molto meno, io li ho abbandonati deluso dalle Cuboid e dalla Evic Mini di Joyetech, l’Ambition Mods 60 watt è in tutto e per tutto un DNA60 ma lavorando su preset errati ha un funzionamento in TC modesto.

E, in ultima analisi, il palato dello svapatore: un circuito che eroghi una svapata bella continua e precisa anche per tempi lunghi è un circuito adeguato all’uso, un circuito che “saltelli” con discontinuità di erogazione e di temperatura è un circuito inadatto (per scarsa qualità) o mal settato.

Come la musica, se la si vuole ascoltare bene, si ha bisogno di un impianto hi-fi di adeguata qualità o è meglio lasciar perdere.

Commenti