Tutte le coil del Nautilus

Mille sfumature di Nautilus

C’è poco da dire, quando un prodotto funziona bene, è dotato di optional in grado di soddisfare tutti i clienti ed è pure comoda da reperirgli la ricambistica, non può che essere un prodotto di successo.

E un po’ è lo stesso col Nautilus di Aspire, prodotto ben progettato, robusto, non perde liquido, ottima resa aromatica. Ma soprattutto un parco di testine di ogni valore di resistenza, ottimo per tutti i tipi di svapo.


Ovviamente vado a compendiare tutte le coil, per Nautilus e per prodotti compatibili come il Triton Mini sempre di Aspire.

Tutte le coil del Nautilus

0.15 ohm Ni200: coil previste per il Triton Mini ma installabili e compatibili col Nautilus (e secondo me fanno faville con gli airflow stretti come il Gem RC di Mark Bugs e il Puppy di Atmizoo), sono le classiche coil per svapo in circuito di controllo temperatura (il nickel è assolutamente sconsigliato svaparci senza dispositivi di controllo e limitazione della temperatura), è, per la sua elevatissima reattività, perfetto per svaparci “fresco” a voltaggi bassi ovvero fruttati e mentolati dove riesce a mantenere nitido e perfetto l’aroma (non amo l’aroma delle mente svapate calde).
Poco adatto per la sua natura allo svapo di tabacchi (dove privilegia più le note aromatiche che l’aroma di tabacco), è una coil “particolare”, forse più adatta a serate di svapo diverso (secondo me è perfetta per lo svapo dei miei amatissimi agrumati) che per lo svapo quotidiano.

0.3 ohm a mesh coil: novità, coil uscita con le ultime serie di Aspire col corpo termico a mesh;  data con un range da 23 a 28 watt, ne ho provata una per curiosità e secondo me è adatta solo per pod a resistenza bassa per quelli che, ad aria spalancata, fanno i “nuvoloni” per fare ridere gli amici.
Secondo me è una coil poco sfruttabile, scalda molto e quindi necessita di aria spalancata e quindi di tiro arioso se non si vuole bruciare il cotone subito o non si vuole “cuocere” gli aromi in maniera fastidiosa, da Aspire viene data come testina per tiro di polmone anche se tiro di polmone e Nautilus sono due cose che non hanno mai legato.

0.4 ohm BVC: stesso range di wattaggio, è la versione “vecchia” della 0.3 ohm a mesh, seconda testina in dotazione al Nautilus 2S nel pacchetto di vendita.
Stesso range di funzionamento (23-28 watt), stessi difetti, a mio gusto la resistenza a bobina avvolta tende a degradare l’aroma e a durare di meno rispetto alla mesh coil.
Altro suo limite, anche usata ai 3.7 volt di un dispositivo a voltaggio stabilizzato drena (per il suo basso valore di resistenza) 9.5 ampere alla batteria, valore adatto per dispositivi dotati di buona batteria 18650 sostituibile ma meno su pod mod a batteria fissa (la 0.3 ohm “ciuccia” 12 ampere)

0.7 ohm BVC: malgrado il valore basso di resistenza è una coil estremamente reattiva, adatta per svaparci a voltaggi/wattaggi bassi e perfetta per i dispositivi non regolati come le pod mod e i circuitati a mosfet dove con soli 3.7 volt riesce a vaporizzare bene in maniera corposa e a rendere bene con tutti i gusti.
Praticamente un abbassamento di resistenza della 1.6 ohm BVC, viene data con un range da 18 a 23 watt anche se, a mio gusto, già a 15/16 watt i fruttati li rende estremamente bene con una resa aromatica abbastanza neutra.

0.7 ohm mesh coil: evoluzione delle 0.7 BVC, vengono date con un range superiore (20-25 watt) anche se io le uso sempre, con ottime rese, dai 15/16 in su, i corpi termici a rete metallica tendono ad essere più reattivi e meno bisognosi di voltaggi rispetto alle coil a bobina (a mesh esistevano coil da polmone da 0.25 ohm che già a 30/35 watt facevano furore).
Di mio gusto, nettamente superiore la durata rispetto alle pari valore di resistenza BVC con una resa aromatica accettabile, l’unico difetto che ho riscontrato è stata una certa tendenza ad “ammorbidire” e arrotondare l’aroma, coil ottime per cremosi e fruttati, meno per i tabacchi aromatizzati e i liquidi complessi

1.0 ohm mesh coil: date da 13 a 15 watt, secondo me è la testina perfetta: reattività e prestazioni su tutti i dispositivi (anche meccanici e a voltaggio fisso), aroma neutro, durata d’uso, resa aromatica assolutamente neutra e nitida adatta per tutti i tipi di aroma, è la testina perfetta per l’uso quotidiano su tutti i dispositivi e con qualsiasi aromatizzazione.
In una sera di delirio ho provato ad utilizzarle in modalità TC e il Dicodes BF60, settato per l’uso dell’acciaio SS310 me le ha gestite benissimo; un caso? Però è sempre qualcosa di interessante.

1.2 ohm BVC per Triton Mini: data da 15 a 20 watt secondo me è una buona resistenza adatta per liquidi normali per lo svapo quotidiano, non ha le rese elevate ne forse la durata delle 1.0 ohm a mesh.
Per scherzo, avendole trovate in saldo su uno shop, ho comprato le 1.2 ohm BVC per la Artery Pal One, coil compatibili Nautilus e pure adatte a liquidi contenenti Sali di nicotina, quindi teoricamente più facili a sporcare la coil rispetto alla nicotina normale; comprate per scherzo per via del basso prezzo per usarle senza troppe pretese su una vecchia DotAio di DotMod in spiaggia, si sono invece dimostrate ottime coil, con una resa aromatica pari alle 1.2 ohm di Aspire e pure con una buona durata d’uso, è un ricambio compatibile molto migliore di quanto il basso prezzo possa lasciar credere.

1.6 ohm BVC: è “la coil” Nautilus, introdotta poco dopo la commercializzazione del Nautilus e per anni “l’ammiraglia”, coil adatta per tutto lo svapo, dal fruttato al tabaccoso a temperatura non altissima (4.2/4.3 volt in alimentazione) con un range d’uso da 7 a 11 watt (ma anche fino a 13 regge bene).
Ottima coil, anche se l’introduzione delle 1.0 a mesh e le 1.2 ohm dalle prestazioni sovrapponibili l’hanno spodestata dal trono di “regina delle coil Nautilus”.

1.8 ohm BVC: una delle primissime coil commercializzate col Nautilus, secondo me è un po’ fiacca usata a voltaggi bassi con aromatizzazioni complesse (che tende ad appiattire), reggendo fino a 5 volt (range da 10 a 14 watt)  è ancora la coil perfetta per lo svapo caldo dei tabacchi, sufficientemente reattiva e “parsimoniosa” in consumi elettrici (il suo consumare meno di 3 ampere a 5 volt la rende la coil perfetta anche per l’uso sui vecchi Provari o sui DNA20) dove, a voltaggio più alto, rende e “riempie” bene le note dei tabacchi.

Menzioni speciali

Sono coil fuori produzione, ma se dovessero essere trovate in qualche fondo di magazzino di qualche negozio sono prodotti veramente interessanti.

1.8 ohm BVC in clapton coil per Triton Mini: riuscii ad “accaparrarmene” tre pacchetti prima che sparissero dal commercio, date da 13 a 16 watt reggono anche voltaggi alti e secondo me , sui tabacchi poco aromatizzati, puri, resta la miglior coil Nautilus, per lo svapo di tabacchi, peccato sia stata accantonata troppo presto.

1.6 e 1.8 ohm BDC: sono le primissime coil prodotte da Aspire per il loro Nautilus, prestazioni grossomodo sovrapponibili alle pari resistenza, per via della loro architettura (BVC=bottom vertical coil, single coil in verticale, BDC=bottom dual coil, classica dual coil in orizzontale) tendono ad “appallottolare” e a rendere meno nitido l’aroma anche se, per i dieci anni fa in cui uscirono, erano testine incredibilmente “aromatiche”, robuste ed esenti da leaking e “bevute” di liquido rispetto alle coil di quel periodo.

2.1 ohm BDC: furono le prime coil del Nautilus, tra l’altro dotate di un corpo assorbente a wicks ceramiche (sostanzialmente treccine intorno a cui era arrotolata la coil, unica differenza rispetto alle wicks normali era il materiale, fibra ceramica anziché in polimero plastico).
Autentici mostri reggevano (a quei tempi si ragionava ancora in volt, i circuiti vennero dopo) da 3.0 a (BEN!) 6 volt, rendendole adatte per tutto lo svapo immaginabile e, con durate d’uso fantascientifiche date dallo scarso deterioramento delle fibre ceramiche.
Causa “taglio dei costi” Aspire decise di adottare corpi assorbenti in cotone organico con la messa in commercio delle coil BVC e la 1.6 ohm andò a sostituire proprio la 2.1 ohm che uscì di produzione.
Ne feci incetta ad un flash sale di “svuoto magazzino” e feci benissimo, ancora oggi è uno dei prodotti meglio performanti in circolazione (e a mio gusto, “il migliore”).
Se ne trovano ancora qualcuna su siti stranieri, se capita è un acquisto consigliatissimo.

Sconsigliate!

Anche se i modder montano senza troppi problemi coil marchiate Aspire, alcuni altri marchi (Vaptio e Artery) hanno prodotto serie di prodotti compatibili Nautilus utilizzati dai loro dispositivi.
Identiche alle originali (cambia solo su qualche modello il colore degli o-ring), probabilmente uscite dalle stesse fabbriche che producono coil per Aspire sono tutti prodotti di buona qualità assimilabili al pari resistenza di casa Aspire.
Unica nota negativa, le 1.8 ohm Ceramic di Artery: pacchetto difettoso che ho comprato io (spero), non sono riuscite a farle funzionare in maniera dignitosa; date con un range di funzonamento da 5 a 9 watt (da 3 a 4 volt), contavo sulla durata eterna del corpo assorbente in ceramica (come sulle mie adorate SSOCC per Kanger Subtank) ma hanno palesato un problema (come su quelle degli atom una volta prodotti da Ceravape): lentezza a salire in temperatura e a voltaggi alzati, troppo calore e rese aromatiche “caramellate”.
Perfette su dispositivi per tiro di polmone dove i cospicui flussi d’aria mantengono ben dissipato lo stick ceramico meglio se utilizzato con box dotate di boost iniziale (le SSOCC ceramiche rendono bene a 25 watt con i due secondi iniziali a 35 per mandarle subito in temperatura), con le Artery non sono riuscito a trovare la quadra, settando i boost da 5 a 10 watt in ogni maniera con DNA6O, Dicodes, Starplat e Yihi.

E se hanno fatto bestemmiare un nerd che le stava “solo” studiando, non voglio immaginare il vaper medio che non vuole fare più che infilare la coil nuova, mettere il liquido e svapare settando la box nella maniera meno complicata possibile.

Commenti

  1. Adesso però ci servirebbe anche il post sugli atomizzatori che le montano, ogni promessa …😂😂😂

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    1. Postato oggi la prima parte degli atom compatibili con le coil del Nautilus, in ordine cronologico di uscita.
      Anche se dei quattro "pezzi forti" parlerò nella seconda parte, che sto sistemando e correggendo

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